Fratelli Serio&Battista Borgogno, il Barolo nel cuore dei Cannubi | Garantito Igp
![Cantina Borgogno](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/11/14993497_10211237576878650_5740668523924315313_n.jpg)
Cantina Borgogno
Cannubi è il cuore delle Langhe, dunque dell’Italia del vino. Una denominazione in etichetta le cui origini risalgono al 1752 e che è orgogliosamente e spudoratamente esposta oggi a caratteri ancora più grandi di Barolo. Non è difficile capire perché quando si guida in questa collina che cuce due realtà geologiche diverse: Elveziano con arenarie di Diano D’Alba ed argilla con contenuto calcareo dei comuni di Monforte, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e quelli della componente Tortoniana, Marne di Sant’Agata Fossile a La Morra e Verduno. Una collina ben esposta, con forti escursioni termiche, sempre ben ventilata. Una collina considerata la vera radice del Barolo divisa fra 5 delle 166 “Menzioni geografiche aggiuntive” previste dal disciplinare di produzione del Barolo DOCG approvato nel 2009: Cannubi, Cannubi San Lorenzo, Cannubi Valletta, Cannubi Boschis, Cannubi Muscatel.
![Emanuela Bolla](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/11/Emanuela-Bolla.jpg)
Emanuela Bolla
I Giovani Igp sono usi scorazzare in lungo e in largo per queste strade ordinate e silenti mentre l’areale esplode nei suoi colori più belli della decadenza autunnale. Ancora a caccia di cantine cercando di fare a meno di navigatori, si sa, i Giovani Igp amano il futuro. Tra le foglie ai bordi delle strade non è difficile trovare qualche carta bollata perché gli interessi economici di questa zona sono così forti da finire spesso e volentieri in Tribunale, proprio come è successo di recente per una disputa sui confini della denominazione Cannubi.
Sul crinale della collina c’è l’azienda Fratelli Serio&Battista Borgogno, cinque generazioni al lavoro dal 1897, oggi condotta da Anna e Paola Borgogno, figlie di Serio, con Federica Boffa, quinta generazione, e da Marco Bolla e la figlia Emanuela. Proprio lei ci accoglie con il suo entusiasmo, un sorriso allegro, la consapevolezza di essere parte di una storia importante che proprio per questo richiede impegno e studio, soprattutto in questa fase di passaggio di mano del testimone che alla fine vedrà le due cugine al comando.
![Cantina Borgogno, botti](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/11/14938217_10211237576798648_6663943283606171313_n.jpg)
Cantina Borgogno, botti
L’azienda in totale governa dieci ettari di cui poco meno di tre, precisamente 2,79, sono a ridosso della cantina e costituiscono il cuore della produzione: la Vigna Gourat così chiamata dal nonno, oggi Vigna Grossa, Vigna Battista sul versante Sud Vigna Nuova. Il segreto del Cannubi dei Fratelli Serio&Battista Borgogno è nella capacità di bilanciare le uve di queste tre vigne a seconda delle annate. Una sapienza che sta nelle mani di chi tocca le uve e di chi assaggia in cantina oltre che nelle analisi chimiche. La magia, appunto, del vino.
In cantina qualche vasca di acciaio, quelle in cemento che ricordano i tempi delle grandi quantità che servivano a sopravvivere quando la Langa era terra di emigranti, e le botti grandi di rovere di Slavonia da 25 e 50 ettolitri dove il vino evolve dopo la fermentazione realizzata di in tini di legno in cui si pratica il rimontaggio un paio di volte al giorno.
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I NOSTRI ASSAGGI
![Cantina Borgogno, vini](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/11/14937455_10211237576758647_4818027353568241607_n.jpg)
Cantina Borgogno, vini
Dolcetto 2015. Note fresche di ciliegia, beva piacevole e veloce al palato, un rosso da bere a secchi.
Langhe Rosso Seriulin. Una nuova etichetta che assembla dolcetto 2014 e il 10% di nebbiolo 2015. Come il caffè nel latte, questa piccola quantità di nebbiolo conferisce alla beva una struttura diversa, più compatta e probabilmente da attendere.
Nebbiolo 2014. Un rosso dissetante, più fresco del precedente, ma anche più ricco e complesso.
![Cantina Borgogno, vini](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2016/11/14925706_10211237576838649_7997057271601827932_n.jpg)
Cantina Borgogno, vini
Barolo 2013. Ottenuto dalle uve di Novello, ha un naso un po’ debole ma pulito e preciso, al palato ha una discreta spinta, fine ed elegante al tempo stesso. Di buona prospettiva nei prossimi anni
Barolo Cannubi 2013. Ottenuto dalle uve di Vigna Grossa e Vigna Battista, perfetta la fusione tra il frutto e il legno. L’annata ha ancora bisogno di bottiglia (del resto esce a marzo sul piano commerciale), ma sicuramente regalerà belle soddisfazioni. Grande freschezza al palato.
Barolo Cannubi 2012. Si esprime ovviamente in maniera leggermente più matura, ma è anche più ampio ed equilibrato del precedente.
Barolo Cannubi Riserva 2011. In commercio dal prossimo anno, è un taglio delle tre vigne: ricco di polpa, al naso esprime buona frutta rossa, tabacco, leggermente speziato, menta. Al palato ha una beva imponente ma molto ben sostenuta dall’accidità. La chiusura è pulita e precisa. Bellissimo.
Barolo Cannubi Riserva 2005. Imbottigliato nel 2013, ha avuto una evoluzione pazzesca. Ancora giovanile e pimpante, ma anche molto ben equilibrata con il frutto e il legno perfettamente e armoniosamente fusi. Il palato, come tutti i vini precedenti, è segnato dalla sapidità, dalla freschezza in equilibrio con i tannini setosi e l’alcol. L’allungo finale invoglia alla beva.
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CONCLUSIONI
Una bellissima azienda a conduzione familiare. In cui il rispetto per il terreno (no diserbanti chimici) si coniuga con una concezione del vino a torto definita tradizionale perché in realtà è moderna, se la modernità è la difesa della propria tipicità come elemento di valore nell’omologazione e nella banalizzazione dilagante. E, infine, il valore del tempo, l’unico modo per andare di fretta, di evitare di fare dinamismo sena movimento, è quello di aspettare: le persone, la terra, l’uva. Se stessi.
![Garantito Igp](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2015/06/giovani_promettenti31.jpg)
I giovani promettenti di garantito igp