Franciacorta Pas Dosé Riserva QdE 2006
Si legge Mosnel, ma si pronuncia Franciacorta. Una storia nata nel 1968, anno magico un po’ per tutto, quando la mitica Emanuela Barboglio piantò i primi vigneti della doc che avrebbe cambiato le sorti delle bollicine italiane creando un distretto vinicolo forte e florido oltre che prestigioso.
Oggi Il Mosnel, nome dialettale celtico per indicare pietraia, viene condotta dai figli di Emanuela: Giulio segue la parte tecnica, produttiva e commerciale mentre Lucia è impegnata nel marketing, nelle relazioni esterne e nell’amministrazione. Complessivamente vengono coltivati circa 40 ettari e prodotte 250mila bottiglie. Ha funzionato sulla cucina del San Lorenzo a Roma il Pas Dosé Riserva QdE 2006, annata da noi molto amata sui bianchi, e non potrebbe essere diversamente: uno dei motivi del successo del metodo classico è proprio l’alleggerimento della cucina, la definitiva vittora del pesce sulla carne come materia nobile e dell’olio su tutto il resto per quanto riguarda il grasso. La bottiglia viene vestita da una etichetta disegnata dalla designer Laura Ferrario perché è abitudine far indossare a questo vino un abito su misura, per il quale si indice addirittura un concorso: 4mila bottiglie e 400 magnum d’autore insomma, etichetta scelta quest’anno da una giuria presieduta da Daniele Cernilli. Il vino, costruito da uve chardonnay, pinot bianco e pino nero è dotato di grande spinta, assoluta freschezza, il naso è ampio e complesso, in bocca è sapido, di corpo, lunghissimo, lascia il palato pulito e pronto a ricominciare. Un bicchiere di grande qualità, insomma, espressione di una agricoltura impostata molto seriamente che da un anno ha iniziato anche la conversione biologica. Il portale di ingresso principale da usare se si ha voglia di conoscere la Franciacorta e capire le grandi potenzialità di questo territorio che tira la volata a tutto il vino italiano.