Franciacorta, Festival sul Golfo di Napoli allo Yacht Club Stabia: territorio, metodo di produzione e vino. La MasterClass dedicata ai vini base per la creazione delle cuvée
Via Iseo, 98 Erbusco (BS)
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Composta da venti comuni su una superficie di soli 200 chilometri quadrati, la Franciacorta è un territorio lombardo variegato rappresentato come un triangolo quasi equilatero. Il suo lato nord si estende fino al Lago d’Iseo, a est si protende verso le colline di Monticelli, Ome e Gussago, a ovest verso il Monte Alto e a sud, la base per intenderci, è delineata dal Monte Orfano. Le sue colline di origine morenica, insieme al microclima favorevole, rendono la Franciacorta un territorio straordinariamente adatto alla coltivazione di uve e alla produzione di vini di alta qualità, come attestano gli Spumanti D.O.C.G. e il Curtefranca Rosso D.O.C.
La Franciacorta è oggi un nome rinomato nel panorama vinicolo italiano e non solo nazionale.
Intorno al 1910, il Consorzio Antifillosserico Bresciano condusse il primo studio geologico e viticolo della Franciacorta, definendo l’area come “Anfiteatro Morenico Sebino”. Questo studio rappresenta un punto di partenza fondamentale per la comprensione delle caratteristiche del territorio e delle sue potenzialità viticole. I dati emersi riguardano la composizione dei terreni vitati all’epoca e l’identificazione delle sottozone, che hanno contribuito a delineare le specificità del territorio e a valorizzare le sue peculiarità.
La denominazione dell’area come “Anfiteatro Morenico Sebino” sottolinea l’importanza delle formazioni geologiche presenti nel territorio. Le morene, depositi di materiale roccioso trasportati dai ghiacciai durante le ere glaciali, conferiscono ai terreni della Franciacorta una ricchezza e una varietà di elementi minerali che si riflettono nei vini prodotti. Questa peculiarità geologica ha permesso di identificare diverse aree/sottozone all’interno della Franciacorta, ciascuna con caratteristiche specifiche che influenzano il profilo sensoriale dei vini.
L’importanza di questi dati emersi nel 1910 diventa evidente se confrontata con i risultati dello studio di zonazione viticola avviato in Franciacorta nel 1992. Grazie alla conoscenza approfondita delle caratteristiche geologiche e viticole del territorio, è stato possibile definire le diverse macroaree e microaree che compongono la denominazione. Questo approfondimento ha permesso di individuare le migliori esposizioni, altitudini e tipologie di terreno per la coltivazione dei vitigni Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco (recentemente è stata introdotta l’uva tardiva Erbamat, dalla spiccata acidità, presente nel Franciacorta nella percentuale massima del 10% ad eccezione dalla tipologia Satèn), consentendo ai produttori di ottimizzare le potenzialità del territorio e di produrre vini di alta qualità e personalità.
Nel contesto della Franciacorta, 6 unità vocazionali definiscono il profilo sensoriale del vino prodotto in questa rinomata zona vitivinicola italiana. Ognuna di queste unità ha caratteristiche specifiche che influenzano il modo in cui il vitigno si esprime e che determinano le particolarità e personalità dei vini base utilizzati per la creazione delle cuvée.
Le differenze tra le unità vocazionali possono riguardare la presenza di minerali nel suolo, l’esposizione solare, l’altitudine e altri fattori che influenzano la maturazione delle uve e le caratteristiche organolettiche del vino. Questa diversità consente ai produttori di Franciacorta di avere a disposizione una vasta gamma di profumi e sapori, creando vini con caratteri precisi e distintivi che riflettono le peculiarità del territorio.
Le sei unità vocazionali:
I depositi fini: sono caratterizzati da suoli profondi, con uno scarso scheletro e una tessitura franco-limosa o franco-limosa-argillosa. Conferiscono al vino un profilo sensoriale peculiare, con note floreali e una persistenza olfattiva distintiva.
L’unità vocazionale fluvio-glaciale è caratterizzata da suoli moderatamente profondi o profondi, limitati da un substrato ghiaioso-sabbioso. I vini derivanti da queste aree tendono a presentare note di frutta a nocciolo, con accenni floreali che conferiscono un carattere fresco e fruttato.
L’unità vocazionale dei colluvi distali ha suoli profondi, privi di scheletro, con una tessitura franca in superficie e franco-argillosa o franco-limosa-argillosa in profondità. Nei vigneti situati sui
questi terreni il vino tende a presentare una predominanza di note floreali, conferendo al vino un carattere delicato e raffinato.
Morenico profondo, le Caratteristiche dei suoli sono profondi o molto profondi, con presenza di scheletro, tessitura franca o franco-sabbiosa in superficie, franca o franca-argillosa in profondità. I profumi virano sulla frutta, sullo speziato e sul vegetale
Colluvi gradonati, sono suoli profondi a molto profondi, con scheletro, tessitura franco-argillosa in superficie, argillosa o franco-argillosa in profondità. Il profilo sensoriale del vino è complesso e vira su note speziate-vegetali e frutta secca.
L’unità vocazionale Morenico sottile, la caratteristiche dei suoli sono da poco profondi a sottili, sabbioso-limosi con ghiaie e ciottoli, scheletro da frequente ad abbondante, tessitura franco-sabbiosa. I profumi vertono Sullo speziato-vegetale.
“La qualità di ogni singola bottiglia è garantita anche dal metodo Franciacorta, che segue rigorose norme e scrupolose pratiche” – racconta il giornalista Aldo Fiordli che ha guidato la degustazione presso lo Yacht Club Marina di Stabia. I vitigni impiegati sono raccolti a mano, la rifermentazione avviene naturalmente in bottiglia e segue un lento processo di maturazione e affinamento sui lieviti, che dura non meno di 18 mesi, 30 mesi per i Millesimati e addirittura 60 mesi per le Riserve.
Custode del metodo Franciacorta, il Consorzio Tutela del Franciacorta fondato nel 1990 e composto da oltre 200 soci, che tutela, valorizza e promuove. Il 60% delle cantine produce in regime biologico, impiega lieviti selezionati e molte aziende non fanno svolgere la malolattica, preservando freschezza e pulizia olfattiva.
La degustazione di 12 vini base per la creazione della cuvée dell’annata 2023 è stata un successo, come confermato dal Presidente del Consorzio Franciacorta Silvano Brescianini: “l’annata in Franciacorta è stata fortunata, senza grandine e senza siccità. Un risultato estremamente positivo”.
Campione 1
100% Pinot Bianco, prodotto in Curtefranza, suoli di depositi fini. Malolattica svolta e lieviti selezionati. Acciaio. Naso floreale, susine e pesca. Sorso sapido, succoso e acidità presente.
Campione 2
100% Erbamat, prodotto in Curtefranca, suoli morenici profondi. Lieviti selezionati. Acciaio. Malolattica non svolta. Naso di frutta gialla, agrumi e mandorla. Bocca ampia e setola.
Campione 3
100% Chardonnay, zona Monticelli Brunati, depositi fini. Lieviti selezionati. Acciaio. Malolattica non svolta. Naso foreale, acacia, mela verde e agrumi. Bocca fresca, elegante.
Campione 4
100% Chardonnay, zona Cologne, terreno calcareo. Lieviti selezionati. Acciaio. Malolattica non svolta. Naso di agrumi, mela verde, mandorla fresca: verticale, salino e fresco.
Campione 5
100% Chardonnay, zona Adro. Lieviti selezionati. Malolattica non svolta. Acciaio. Profumi di tiglio, limone. Sorso setolo e molto fresco.
Campione 6
100% Chardonnay, zona Adro, suoli morenico sottile. Lieviti selzionati. Malolattica non svolta. Naso ricco: fiori gialli, mela verde, mentre al sorso emerge equilibrio tra frutto e acidità.
Campione 7
100% Pinot Nero, zona Curtefranca, depositi fini. Acciaio. Lieviti selzionati. Colore oro rosa. Profumi di piccoli frutti neri, viola e arancia rossa. Sorso ampio, equilibrato e sapido.
Campione 8
100% Chardonnay, zona Coccaglio, suoli coloni gradonati. Legno. Lieviti selezionati. Malolattica non svolta. Naso di agrumi, e tenue presenza del legno. Sapido, fresco e equilibrato.
Campione 9
100% Chardonnay, zona Cozzago San Martino, suoli morsico profondo.
Lieviti selezionati. Malolattica svolta in legno. Ampio al sorso con note di mela verde, albicocca. Sorso ampio e sapido.
Campione 10
100% Pinot Nero, zona Curtefranca, suoli morenico profondo. Acciaio. Lieviti selezionati. Malolattica non svolta. Note di rosa, violetta e fragola. Al gusto è setoso e ampio.
Campione 11
100% Pinot Nero, zona Passirono, composizione morenico sottile.
Malolattica svolta. Fermenta e affina in legno. Arancia rossa, fico e viola. Bocca salata, molto sottile e fine.
Campione 12
100% Pinot Nero, zona Curtefranca, morenico sottile. Vinificato e affinato in legno. Malolattica non svolta. Lieviti selezionati. Frutti rossi, peonia e violetta. Bocca molto fresca, croccante e sapida. Tonico e persistente.
Consorzio Franciacorta
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