Fora Bina un progetto fuori dai filari
di Marina Betto
Due enologi veneti Christian Gastaldelli e Matteo Castagna hanno creato un nuovo progetto nel modo di fare vino e di venderlo, il suo nome è Fora Bina che in dialetto veneto significa fuori dai filari quindi dagli schemi. Non posseggono vigne di proprietà ma selezionano all’interno della provincia di Verona le uve migliori dell’annata per farne vino. Ogni anno cambieranno uve e vigneti nuovi o antichi quindi i vini prodotti saranno sempre diversi, nel bicchiere ci deve finire il meglio dell’annata, uva non trattata con prodotti esogeni spiega Christian. Non ci sarà una storicità, l’anno successivo sarà sempre diverso dando la possibilità di assaggiare quello che di meglio ha prodotto la vendemmia. Il desiderio poi di condividere direttamente con i wine lovers la loro esperienza, i loro dubbi, le degustazioni, gli ha fatto mettere in pista un progetto assolutamente inedito, che parla del territorio in cui si trovano ed operano, attraverso i suoi vitigni iconici e hannocosì creato un Wine Club, i vini prodotti sono destinati solo ai soci, non volendo andare verso il marketing di massa. Un progetto ben strutturato da questi due enologi che sono anche due imprenditori che sanno come e cosa vogliono raccontare.
Christian ha avuto esperienza in un’azienda leader di prodotti e servizi enologici poi in una cantina privata della provincia veronese dove si occupa di vinificazione ed è lì che vede come nasce un vino di massa dove uve eccellenti vengono mescolate a quelle di minore qualità per andare a standardizzare il prodotto. Matteo ha lavorato in campo tecnologico per uno dei gruppi più importanti di spumantizzatori francesi in California, dopo per un grosso produttore vinicolo dell’est Europa e oggi è responsabile tecnico di Qualità Ricerca e Sviluppo per un’altra azienda internazionale operante sempre nei servizi enologici.
L’esperienza di entrambi gli permette di scegliere e capire quali siano le uve migliori dell’annata e come vinificarle, un ritorno al passato il loro che forse è l’unico futuribile se si vuole un vino senza compromessi. Quelli di Fora Bina sono vini unici dunque, irripetibili e fatti artigianalmente. I loro vini sono IGT e possono rivendicare la varietà in etichetta ma se questa è presente in quantitàinferiore al 10% non può essere dichiarato sulla stessa, né possono scrivere la provenienza esatta delle uve. 1100 sono gli iscritti a Fora Bina Wine Club che ha aperto da un anno, molti giovanissimi e tanti della generazione X a cui nel 2023 sono state offerte tre tipologie: un bianco, un rosato e un frizzante prodotti in edizione limitata, una piccola partita a cui si aggiungerà in autunno il rosso e nel 2026 uscirà un rosso da evoluzione per un totale di circa 6400 bottiglie in tutto.
Bina F1 Bianco Frizzante IGT Verona 2023, Pét Nat da rifermentazione in bottiglia di Garganega e Trebbiano. Risulta un po’ torbido per via del suo fondo ma la bollicina è fine e persistente.L’affinamento sulle fecce fini dura due mesi, rifermentato in bottiglia sui lieviti senza sboccatura. Ha riflessi verdini e spuma ricca e abbondante. Il profumo di lievito è immediato e lievementepungente ma il sorso è pieno, pulito, crudo cosa quasi esaltante. Un taglio acerbo ed aromatico dove si riconosce la rosa e i fiori di acacia, il lime. Rinfrescante e sapido è da accostare ai gamberi anche crudi, ai formaggi, ad una zuppa di pomodoro e come si usa a Verona con il panino con il cotechino per capire proprio il gusto locale.
Bina B1 Bianco IGT di Verona 2023 nasce da due uve base tipiche veronesi Garganega e Trebbiano provenienti da vecchie vigne con caratteristiche molto diverse, vengono vinificate separatamente per singoli lotti d’uva. Affinato sulle fecce per 4 mesi non viene chiarificato né filtrato. Il suo è un profumo caldo di ginestra e sole, miele e lievi sentori di finocchietto e cumino. Sorso fresco e sapido che asciuga la bocca, un vino che ha in sé qualcosa di selvatico e non ben definito, ciò gli permette di abbinarsi al pesce fritto, ai risotti e anche ai piatti orientali. I solfiti sono al di sotto dei 60 milligrammi litro. La bottiglia che lo contiene è storta, le spalle sono diverse perché è di vetro riciclato. Buono il suo potenziale di evoluzione.
Bina PK1 Rosato IGT di Verona 2023 è un rosato in stile provenzale da uve Corvinone. Hanno deciso di puntare sul Corvinone e non sulla Corvina come è previsto per la DOC Bardolino per avere meno grado e più freschezza. Per questa moderna interpretazione del Chiaretto di Bardolino le uve provengono da un unico vigneto che si trova ai piedi del monte Baldo con vista lago. Le uve vengono vinificate anche qui separatamente per lotti, pressate intere e finita la fermentazione i vini affinano sulle fecce fini per 4 mesi, nessuna chiarificazione e filtrazione. Il colore è scarico, un tenue buccia di cipolla, il profumo richiama i frutti rossi, le fragole e lieve sentore di arancia sanguinella. In bocca è morbido e minerale, sapido a lungo perfetto con una tartare di carne o con il tonno appena scottato.
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