Foodexp 2019 a Lecce: celebrato il funerale del cooking show, largo alle parole e all’ascolto dei giovani
“Le parole sono importanti” con questa base registrata di Nanni Moretti in Palombella Rossa finivano tutti gli interventi di FoodExp a Lecce. Chiaro il messaggio. Quello che hanno voluto dare Giovanni Pizzolante, l’organizzatore e Sonia Gioia, direttrice del congresso, basta con i cooking show, diamo spazio alle parole e ai protagonisti del mondo del food and wine che a loro modo e con il loro lavoro e la passione hanno cambiato qualcosa in questo mondo. Lo scopo era andare in profondità e puntare dritto al cuore della questione: e il cuore non è il cibo, il cibo è lo strumento. Storie, visioni e metodi applicati da cuochi, sommelier, produttori di cibo e di vino, i food changeres in grado di spingere il cuore oltre il perimetro del proprio ristorante e del peculiare interesse imprenditoriale, spingendo sul tasto della crescita collettiva. Ho seguito con attenzione gli interventi di lunedì 15 e martedì 16 aprile e forse il modo migliore per raccontare questo congresso e riportare poche parole, quasi integrali, degli interventi che mi hanno colpito di più.
Franco Pepe, Pepe in Grani a Caiazzo: “Il legame con la pizza è il legame con il mio territorio che a sua volta è il legame con gli artigiani che producono per me”. Caiazzo è diventata una metà per tutti gli appassionati della pizza e questo è il più grande riconoscimento per me.
Alessandro Pipero, patron di Pipero a Roma: “Se non cambiano i testi agli istituti alberghieri, continueremo ad insegnare servizi di sala che non esistono più”.
Vincenzo Donatiello, restaurant manager di Piazza Duomo ad Alba: il rapporto con i social è importante, soprattutto è importante il garbo con cui vengono usati, ci sono migliaia di persone ci prendono ad esempio. Sono la stessa persona di quando sono arrivato anni fa ad Alba, tengo unito il mio team con la tranquillità.
Antonello Magistà patron del Pashà a Conversano: Il servizio di sala è cambiato profondamente negli ultimi anni. Oggi il cameriere deve avere tanta cultura, capendo anche di cucina, non è pensabile se un cliente ci chiede qualcosa di rispondergli vado in cucina a chiedere allo chef.
Corrado Assenza patron del Caffè Sicilia a Noto: Per la mia pasticceria mi ispiro all’equilibrio della natura. Il km 0 non esiste, esistono i km che devo fare per andare a prendere il bergamotto in Calabria.
Un bell’evento, che ha riportato l’attenzione sui temi, a volte scomodi, della ristorazione, soprattutto rivolto al pubblico giusto, ovvero i ragazzi degli istituti alberghieri della Puglia. Gli esempi, quelli belli di persone che con tanto sacrificio sono arrivati, è il modo migliore d’ispirare dei ragazzi giovani. Aspetto e lo aspetta tutto il sud Italia l’edizione 2020.