Firenze. Hotel Villa La Vedetta. C’è il ristorante gourmet Onice
Viale Michelangiolo 78
Tel. 055.681631
www.villalavedettahotel.com
aperto sempre
chiuso mercoledì
da 60 a 100 euro
di Tommaso Esposito
La porti un bacione a Firenze.
Echeggia la canzone nel cuore mio, ora che lo sguardo mira di lontano la cupola del Brunelleschi.
Siamo qui per rilassarci.
Domani si presentano le Guide Espresso.
E’ sera. Soffuse le luci.
Le stelle punteggiano il cielo.
Ben oltre la cena fra amici reclama questo posto romantico e malandrino.
Ma va bene così; sarà per la prossima volta.
Il cuoco, Stefano Santo, è allegro e promette scintille per Guido e Luciano.
Vedremo.
Aldo e Giancarlo han provveduto per i vini.
Saranno grandi.
Clos de la Coulée de Serrant 1982, Brunello di Montalcino Ciacci Riserva 2001, Chianti Rufina Selvapiana Riserva 1967: una vera sfida.
Il benvenuto è con Ostrica Bèlon al Bombay Gin: tonica e salda si fa voluttuosa tra la lingua e il palato.
Croccante è la polpettina di maiale con mostarda di zenzero.
Nella tazzina olio toscano addensato fra cui intingere le cips variegate e forgiate con il mais Spin e l’alga Aonori.
Buoni i pani, insolito in questa terra, per il mio gusto sudista: al pomodoro, ai semi di zucca, di lievito integrale e poi conditi. Anche i grissini son boni.
Trancio di ricciola adagiato su crema di finocchio affumicata al naturale e insaporita da grani di sale al cappero.
C’e il mare anche qui, ohibò.
Tant’è che approdano al desco l’astice scottato con purea e gel di mela su pennellata a strascico di liquirizia.
Poi si assaggia il crudo di gamberi rosa con scalogno e finferli, questi aranciosetti funghi del Nord.
Di qualità i crostacei.
Ravviso Gallipoli lontana.
Si gioca con il riso e Maffi si contorce.
Ricorda ai commensali che lui non gusta risotti al di sotto del Po.
C’è chi come me dissente ricordandosi di Ischia, Vico Equense e Tricase che giacciono molto più giù del Volturno.
Qui i risotti qualcuno li sa bene portare all’onda.
Il riso del coco fiorentino si fa ricco per il burro di nocciola in grani, nonché per le animelle e i calamaretti fritti.
Maffi non cambia opinione.
E io nemmeno.
Di passaggio si coglie al volo il porcino in tempura con acino di uva candita.
Fa da battistrada al raviolo ripieno del maiale di cinta senese con mostarda di cipolla rossa, succo di broccoli e polvere di lime.
Gustoso.
Ecco di fila il foie gras con purea di ananas e di fagioli azuki.
E il trancino di vitello con pomodori verdi e topinambur.
Di gran pregio le carni.
Incalza il trionfo dei dolci.
Piccola pasticceria delicatissima.
E soprattutto la mousse di bianco cioccolato al rabarbaro.
Anche il cannolo alla nocciola con gelo di lamponi.
Si fa notte.
Cala un po’ di fresco dalla volta celeste.
C’eravamo illusi d’essere ancora in estate.
Ma siamo in autunno e la vigilia è passata veloce.
13 Commenti
I commenti sono chiusi.
Tommaso x revisione clos de la coulee’ se serrant gran vino no champagne, vino della Loira, e la riserva di brunello chiaramente 2001 non 2011. Bravo bel post. E ristorante sicuramente da visitare. Ciao Lido
Ohps, :-(
Allora anche Ciacci e non Giacci.
Ma Stefano Santo ex secondo di Gaetano Trovato all’Arnolfo? Complimenti e in bocca al lupo.
Perbacconaccio, ma due parole in più su cotanti vini? ;-)
Non ci sperare…l’addetto ai vini era Maffi…:-((
no no, l’addetto ai vini era il sottoscritto. Maffi ci ha fatto il regalone della coulée che con la cupola del brunelleschi sullo sfondo ci stava benissimo. io felice di aver riconciliato – ipse dixit – Luciano con il Brunello grazie a questo piccolo produttore amato nella 2001 e messo in cantina per i classici 10 anni…
…all’anima del regalone…si è proprio sprecato!!! ;-))
P.S. Poteva pure portare quello che si è riservato per il compleanno di oggi…ne sai niente, Aldo?
Effettivamente il Brunello era molto buono, un Sangiovese classico, elegante, fino, con un naso dolce di frutta in un buon corredo speziato. In bocca ha equilibro maturo, buon allungo dal centro bocca, chiusura pulita e piacevole.
Una bellissima bottiglia.
Il Selvapiana 1967 aveva buona acidità, ma l’emozione viene dall’età, dall’integrità piuttosto che dalla evoluzione vera e propria.
Bello il Clos, direi immortale.
By 2.0 revision.
Maffi, S.O.S! :-0
[…] Firenze. Hotel Villa La Vedetta. C’è il ristorante gourmet Onice […]
Scusate , ero indaffarato …. Bel post, Tommaso, e bella cena, risotto( infatti denominato riso per evitare ritorsioni dal sottoscritto) appena sufficiente. Luogo stra-ordinario e accoglienza magnifica. Vista da togliere il fiato. Consiglio un pernottamento a tutto il mondo, soprattutto a quelli che devono fare innamorare una fanciulla( sociabili cosi’ va … Altrimenti poi dicono che sono volgare:-). La mia coulee’ ’82 ha lungamente battuto di due spanne tutti gli altri vini portati dall’addetto… A Tornatore non vale nemmeno la pena di rispondere, se non per rimprovero di non aver nemmeno fatto gli auguri a chi di dovere…
Menti sapendo di mentire!!! Probabilmente quello che non ti è andato giù è l’augurio di un ipotetico cambio di “orsacchiotto”…;-))
???