Fiore di Vigna 2009 Primitivo Salento igt 2009 Paolo Leo
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: legno
Abbiamo riprovato questo primitivo salentino con un buon piatto di agnello delle Murge nell’osteria Antichi Sapori di Pietro Zito. Il vino è stato vincitore dell’ultima edizione di Radici, festival dei vitigni autoctoni del sud Italia, dopo essere stato valutato da una commissione composta da autorevoli giornalisti stranieri, capitanata dalla prestigiosa firma del Financial Times Jancis Robinson, coadiuvata da una commissione italiana composta da sommelier, enotecari e ristoratori.
Il vino rappresenta senza dubbio un’ottima espressione di primitivo del Salento, terra dominata per lo più da negro amaro e malvasia. E’ un vino esuberante, se fosse una donna diremmo dalle forme giunoniche, rotondo ed avvolgente, caratterizzato da un certo dinamismo olfattivo, ma soprattutto gustativo, che lo rende particolarmente piacevole ed accattivante. Esprime in maniera decisa una coerenza stilistica nell’interpretazione classica del primitivo di questo territorio ed il leggero appassimento delle uve ne arricchisce il corredo aromatico e l’avvolgenza del sorso. L’impatto olfattivo è intenso ed in continuo divenire, con toni fruttati in evidenza che ricordano le more e la marasca, ben distinta la viola e le erbe mediterranee, discreti i toni speziati di cacao ed anice stellato. La ricchezza di profumi trova piena corrispondenza nell’ingresso del vino in bocca, dove le note leggermente dolci confermano la fedeltà di stile, ma ciò che sorprende e dona vivacità e dinamismo al sorso è la spinta acida che, sostenuta dai tannini discreti, crea un turbinio di stimoli gustativi in continua ascesa. E’ un vino dagli accenti sfrontati, al limite dell’equilibrio e sono proprio questi particolare che gli permettono di non passare inosservato raccogliendo sempre un certo interesse. Il massimo lo dà sicuramente in accompagnamento al cibo e, ritornando al punto di partenza, il suo compagno ideale è senza dubbio la carne di agnello, ma anche quei fantastici involtini di interiora cotti alla brace, o anche al sugo, per i quali i pugliesi vanno giustamente matti.
Questa scheda è di Marina Alaimo
Sede a San Donaci, via Tuturano 21. Tel. 0831.635073. www.paololeo.it Ettari: 25 di proprietà. Bottiglie: 1.000.000. Fa il vino: Nicola Leo. Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera, chardonnay
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
Era decisamente buono questo vino che abbiamo gustato lunedì scorso a pranzo a Montegrosso di Andria. E chi sostiene il contrario o addirittura afferma che si tratta di un vino mediocre o ingiustamente premiato, ha un punto di vista che non condivido affatto e che mi auguro sia in buona fede…
I Leo sono una bella storia del Sud, a fare il vino adesso è Nicola, il figlio di Paolo, che ha studiato enologia. Il lro primitivo è fedele allo stile del vitigno che forse più di altri ha fatto passi in avanti al Sud grazie al buon equilibrio raggiunto tra frutta, legno e dinamica freschezza.
Dovrebbe piacere molto a chi, ad esempio, è fedele del Kurni, altro esempio di grande agricoltura artigianale e di coerenza stilistica
Zilli sei sempre straordinario. Però sento puzza di polemica.
“polemica”? Ma quando mai Marina, non ci penso nemmeno…
Pienamente d’accordo Marina, l’ho trovato anch’io eccellente…l’agnello un po’ meno!!! Aggiungerei …un vino dalla “franchezza” esasperata…
@ Pigna : comm’ te piace e’ azzuppà!!! ;-)))