Fieno di Ponza Bianco Lazio Igt 2013 | Voto 86/100
Antiche Cantine Migliaccio
Uve: biancolella e forastera
Fascia di prezzo: 22,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 31/35
Vincenzo Mercurio è un enologo molto stimato e sempre più bravo e propositivo. Le molteplici aziende vinicole che cura sono dislocate quasi su tutto il territorio italiano, segno che la sua capacità professionale è riconosciuta ovunque.
Oltretutto Vincenzo è una persona piena di iniziative e sempre tesa alla ricerca di novità che possono aiutare la crescita vitivinicola locale. Per questo ha fondato un’associazione di piccoli produttori del Sud che già segue, chiamata “Le Ali di Mercurio”, che sono accomunati dalla stessa idea di produrre vini territoriali di alta qualità.
Per adesso sono sei le aziende coinvolte in questo progetto: Antiche Cantine Migliaccio di Ponza, Cantine Barone di Rutino, Tenuta Russo Bruno di Tufo, Tenuta Parco dei Monaci di Matera, il Verro di Portico di Caserta e Azienda Raffaele Palma di Maiori.
Per cominciare ho assaggiato il Fieno di Ponza Bianco Lazio Igt 2013 di Antiche Cantine Migliaccio, un blend composto da biancolella e forastera, tipici vitigni di Ischia. E sì, perché l’isola di Ponza è quasi integralmente abitata da una comunità che proviene proprio dalla più grande isola del Golfo di Napoli. Questo è successo perché nel 1731 il re Carlo di Borbone provvide ad assegnare a Ponza vari appezzamenti di terra ai coloni ischitani. Tra questi c’era anche Pietro Migliaccio, a cui toccò l’inaccessibile e selvaggia zona di Fieno ove piantò le barbatelle tipiche della natìa Ischia: biancolella, forastera, guarnaccia, aglianico e piedirosso.
Emanuele Vittorio Migliaccio, discendente diretto del capostipite Pietro, memore dell’eredità ricevuta nel corso degli anni dai suoi avi ha fondato nell’anno 2000, insieme con la moglie Luciana Sabino, l’azienda agricola Antiche Cantine Migliaccio, con appena due ettari vitati. Fin dall’inizio Emanuele Vittorio si è dedicato alla produzione di vini locali di qualità confezionati con le specie varietali di provenienza ischitana. Tra questi anche il Fieno di Ponza, un blend di biancolella all’80% e saldo di forastera, allevate in un ambiente estremo a strapiombo sul mare incontaminato ponzese su un terreno sabbioso ed a piedefranco.
Si tratta di un vino molto gradevole e godibile, connotato da una tipica timbrica mediterranea, fresco, soave e poco alcolico. Già il colore è segnato da un accattivante giallo lucente e splendente. Il profilo olfattivo è ricco di note salmastre, minerali, vegetali, floreali e fruttate, cedro e altra frutta esotica, di ginestra, di mimosa e di acqua di mare. In bocca il sorso è pieno, secco, morbido, aggraziato e suadente. Tensione palatale profonda e reattiva, con un bonus di sapida energia, una seducente complessità, uno slancio appassionante ed una vibrante emozione. Accelerazione finale molto gradevole.
Davvero un ottimo vino bianco che sa raccontare a meraviglia la sua storia identitaria delle due isole sorelle, da cui ha ricevuto i natali. Da preferire su piatti a base di pesce, molluschi, crostacei e carni bianche. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Ponza (Lt) – Via Pizzicato, 9
Cell. 339 2822252 – 320 7079269
www.fienodiponza.com
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 2
Bottiglie prodotte: 5.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, guarnaccia, biancolella, forastera,