Fiano di Avellino Docg 2010 Rocca del Principe
di Enrico Malgi
Ancora un Fiano di Avellino datato si è eretto a vero protagonista durante la massiva e lunga kermesse di degustazione di vini di alta qualità al recente “svuotacantina” presso l’abitazione vallese di Luciano Pignataro e famiglia.
In questo caso si tratta del Fiano di Avellino Docg 2010 dell’azienda Rocca del Principe, di proprietà di Ercole Zarrella e di sua moglie Aurelia Fabrizio sita in Contrada Arianiello di Lapio. Un piccolo borgo irpino di nemmeno 1.500 anime questo molto vocato però alla coltivazione della vite, tanto da poter contare al suo interno su almeno una decina di privilegiate cantine, che sfornano eccellenti bottiglie Docg sia di Fiano e sia di Taurasi.
Maturazione in acciaio per sette mesi e poi elevazione in vetro per altri mesi per questo Fiano. Tasso alcolico di quattordici gradi.
Nel calice sfavilla un dorato, appariscente e luminoso cromatismo. Dall’affastellato ed eclettico bouquet si espandono intensi e variegati profumi, che vanno all’attacco di un naso molto sensibile e disponibile. In primis risaltano aromi fruttati di nocciola, mandorla, clementina, albicocca, mela, susina, cantalupo, ananas, avocado e litchi. Gradevoli poi di supporto gli afflati floreali di mimosa, ginestra e fiori di acacia, che vanno a braccetto con percezioni vegetali di timo, muschio e citronella ed insieme anche a folate speziate e note fumé in sottofondo. In bocca esordisce un sorso bello fresco e costumato, avvolgente e vibrante, sapido e morbido, elegante ed affascinante, balsamico e croccante, arrotondato e voluminoso. Ampiezza gustativa piena, solida, compatta, complessa, pimpante e piena di energia, che anticipa un finale paradisiaco, lungo e leggermente amaricante che pulisce e resetta mirabilmente la bocca. Un vino ancora in perfetta forma come si è potuto constatare, per cui sono sicuro che resisterà al tempo almeno per altri quattro-cinque anni. Lodo, pertanto, tutti coloro che sanno aspettare e non hanno fretta perché saranno premiati. Da bere su piatti di mare naturalmente, ma senza disdegnare qualche preparazione di terra senza pomodoro e sarà sicuramente un successo.
Azienda Rocca del Principe
Contrada Arianiello, 9 – Lapio (Av)
Tel e Fax 0825 982435 – Cell. 349 1861589
[email protected] – www.roccadelprincipe.it
Ettari vitati: 6 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico e Fiano
Scheda del 29 agosto 2023
di Enrico Malgi
Ecco qui ancora un Fiano di Avellino datato che ho avuto il privilegio di assaggiare recentemente durante lo svuotacantina a casa di Luciano Pignataro a Vallo della Lucania.
Si tratta del Fiano di Avellino Docg 2010 di Rocca del Principe di Lapio dei coniugi Ercole Zarrella e Aurelia Fabrizio, che in primis ha stupito me e tutti gli appassionati presenti per l’ottima conservazione e per la vivace ed ancora giovane freschezza com’è costume di questo grande bianco campano che sembra essere immortale. Anche il colore si mantiene poi su un giallo dorato vivido e propositivo. Bouquet riccamente costellato da puri ed intriganti profumi impregnati di umori fruttati di pesca bianca, pera spadona, melone bianco, mela annurca, ananas e, naturalmente, della onnipresente captazione nocciolata. In prosieguo ecco emergere poi deliziose credenziali floreali di gelsomino, ginestra e caprifoglio, intrecciate a finezze vegetali e balsamiche. Ottimi gli spunti speziati. In bocca penetra un sorso piacevolmente fresco e godibile, gradevolmente scorrevole, ampio, irresistibile, pimpante, avviluppante, pieno di energia, morbido, succoso, sapido, grasso, raffinato, rotondo, arioso, seducente, aggraziato, elegante, ben calibrato e leggiadro. Timbrica minerale. Contatto palatale bene strutturato, solido, preciso e connotato da un’impressionante purezza di frutto ancora molto presente. Un vino roccioso, emozionante e perfino geniale. In questo momento a distanza di tredici anni dalla vendemmia nulla fa presagire un eventuale cedimento, anzi direi che questo bianco è ancora in piena fase di spinta, anche perché l’allungo finale certifica proprio una immutata ed appagante persistenza.
Sede a Lapio (Av) – Contrada Arianiello, 9
Tel. e Fax 0825 982435
[email protected] – www.roccadelprincipe.it
Enologo: Carmine Valentino
Ettari vitati: 6
Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: aglianico e fiano
Scheda del 1 ottobre 2014
Rocca del Principe
Uva: fiano
Fascia di prezzo: 15,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione: 30/35
Di tutti i comuni che concorrono alla produzione del Fiano di Avellino Docg, Lapio è quello che cattura da più tempo l’attenzione degli addetti ai lavori e dei consumatori, rappresenta un territorio unico ed affascinante, in cui operano alcune delle più famose seppur piccole cantine irpine e dove si producono in assoluto alcuni tra i migliori vini bianchi d’Italia.
Tra queste Rocca del Principe di Ercole Zarrella e sua moglie Aurelia Fabrizio, che coltivano sei ettari in località Arianiello, cioè l’areale più conosciuto dell’intero comprensorio di Lapio, dopo aver conferito per anni le sue uve. Anche Ercole, come tanti altri suoi colleghi fianisti, si è allineato al diktat di uscire sul mercato due anni dopo la vendemmia com’è diventata ormai una prassi sempre più diffusa.
Per la mia degustazione ho scelto il millesimo 2010, che ha saputo replicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Si tratta dell’ultima annata in cui il vino è stato conservato in una bottiglia di forma bordolese, dopo si è passato a quella tipo borgognotta.
Il vino ha trascorso sette mesi in acciaio e poi ha riposato in vetro. Gradazione alcolica di 14%.
Giallo dorato pulito, sfavillante e luminoso. Il bouquet mette in mostra gradevoli, intense e granitiche percezioni odorose di mineralità; echi fruttati di agrumi e di nocciola; di ginestra e di fiori di acacia; di timo e di macchia mediterranea; e poi un leggero sentore fumé e/o di idrocarburi in sottofondo. In bocca il sorso è maturo, polposo, fresco, fruttato, floreale, sapido, dinamico, elegante. Ha grande spessore in lunghezza ed ampiezza, che fa risaltare una struttura solida e compatta e/o una tensione gustativa vibrante. Il finale è seducente, persistente, godibile ed “amorevole”. Vino che avrà ancora lunga vita.
Ottimo prezzo. In abbinamento di tutto e di più, anche qualcosa a base di carne. Provate. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Lapio (Av) – Contrada Arianiello, 9
Tel. e Fax 0825 982435
[email protected] – www.roccadelprincipe.it
Enologo: Carmine Valentino
Ettari vitati: 6
Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: aglianico e fiano
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Tra i miei preferiti… eccellente , per me almeno 92/100
Maura anche il tuo Fiano non scherza certamente!
Gran bella annata la 10 per cui non meravigliano affatto le emozioni che ha saputo suscitare e poi …….Arianiello è da sempre una garanzia e loro fanno ormai parte dell’élite FRANCESCO
Caro Francesco Il Fiano di Avellino è ormai diventato una leggenda. Ultimamente ne ho assaggiato parecchi, anche nei miei viaggi in Irpinia che sto conducendo proprio in questi giorni, e ti posso assicurare che pochi bianchi italiani possono reggere il paragone. L’areale di Lapio poi è da annoverare sicuramente tra quelli più vocati, come il Greco coltivato a Tufo e l’Aglianico del Taurasi di Montemarano.