Fiano di Avellino I Vini di Janus 2016
di Antonelle Amodio
Fiano di Avellino I Vini di Janus 2016
€13,00
Cantina Riccio
Contrada Campore, 83040 Chiusano di San Domenico (AV)
www.cantinariccio.it
[email protected]
Tel. 0825.1802296
Il Fiano di Avellino, insieme con il Greco di Tufo, ambedue Docg, hanno ricevuto la modifica al disciplinare di produzione che sancisce la capacità di invecchiamento dei due vini, introducendo la categoria “Riserva”, che prevede un minimo di 12 mesi di affinamento.
Era ora, visto che i due vitigni sono adatti – e, aggiungo io, sono predisposti per ragioni genetiche – a poter affrontare il tempo, dal quale sono anzi esaltati, arricchendosi di sfumature complesse e uniche.
Vero è che per far sì che il vino invecchi bene c’è bisogna di una progettualità precisa, a partire dal lavoro in vigna, con rese più basse e giusta maturazione dell’uva.
Ci sono cantine che hanno applicato da sempre, per i loro vini, l’affinamento che il Consorzio Tutela Vini D’Irpinia ha finalmente acconsentito a definire “Riserva”.
La Cantina Riccio propone da qualche tempo il Fiano di Avellino “I vini di Janus” nel millesimo 2016, che ha fatto affinamento ben oltre i mesi stabiliti dal nuovo disciplinare.
L’azienda ha sede a Chiusano San Domenico, un territorio particolarmente vocato alla viticoltura, dove la cantina Riccio, inglobata nel Green Resort De Marco, è il fiore all’occhiello dell’areale, che conta la presenza di forti pendii scoscesi, di corsi d’acqua impetuosi e di panorami mozzafiato sui vigneti.
La famiglia De Marco ha puntato sui vitigni autoctoni: aglianico, fiano, greco e falanghina, allevati nei complessivi 8 ettari situati a 700 metri sul livello del mare, continuando così il lavoro iniziato dai nonni.
Una cantina giovane (è nata nel 2010) e dinamica, che guarda al futuro senza dimenticare il passato, la tradizione e la tipicità.
Il Fiano di Avellino “I vini di Janus” 2016 comunica attraverso il colore giallo paglierino con riflessi verdolini l’ottima tenuta nel tempo e la strada ancora da compiere, visto che non c’è nessun tipo di cedimento.
I profumi di agrumi e di mandorla fresca emergono tra le note primarie, mentre in seconda battuta fanno capolino l’affumicatura e il balsamico, giusto per ricordarci la complessità del vino. Al gusto c’è freschezza e sapidità, equilibrio e corpo, mentre la chiusura è lunga e persistente.
Un vino dall’ottimo rapporto prezzo/qualità.
Segnalo anche altri due assaggi interessanti: il Taurasi Docg “Appia Antica” e lo spumante metodo charmat ottenuto da uve fiano.