Il Fiano di Avellino di Maura Sarno conquista Radici Wines: prima verticale 2013-2009
La prima verticale del Fiano di Avellino di Tenuta Sarno inaugura la nuova edizione di Radici Wines. Maura è una vera mattatrice, conduce la degustazione con passione e competenza insieme a Vincenzo Mercurio. Tutti continuano a chiedere quale sia il legno usato e rimangono sbalorditi nell’ascoltare che non c’è altro che lavorazione in acciaio.
L’ambizione della produttrice irpina è quella di esprimere il territorio di Candida rispetto agli altri e dunque ci sta provando anche con l’uso di lieviti indigeni a partire dalla 2011. Maura con il suo coraggio e la sua determinazione ha conquistato davvero tutti e ha reso magico il nostro soggiorno in Puglia sin dalla prima serata.
2013
Primavera piovosa, l’uva è stata raccolta con un po’ di ritardo. La vendemmia è terminata nella terza decade di ottobre. Il vino, campione da vasca, è ancora in cerca di equilibrio, ha molta freschezza, note di acacia e di agrumi. Il vino è destinato a una lunga evoluzione sicuramente interessante. Voto 91
2012
Annata che regala grande carattere ai vini a causa dela sua irregolarità e delle lunghe escursioni termiche. Elegante, complesso, note di agrumi, nocciole tostate, sfumature di anice e di balsamico. In bocca è ricco, grasso ma al tempo stesso elegante grazie alla freschezza che lo allunga e lo fa camminare spedito. Grande vino da abbinamento al cibo. Lungo, piacevole, deciso, sapido e minerale in bocca. Voto 90.
2011
Inverno difficile e freddo, estate calda e siccitosa. Per questo motivo è stata un’annata poco prolifica, di grande concentrazione e con una punta di alcol in più. La raccolta si è fermata a 35 quintali per ettaro. Uva sana. In bocca c’è una pera matura assoluta, prevale la frutta sulla mineralità. Una incredibile energia viene sprigionata grazie alla freschezza e alla sapidità finale. Voto 91.
2010
Una delle migliori annate che si conferma grazie all’equilibrio e all’eleganza ma anche molto ricca di energia. Un millesimo da ricordare che lascia presagire un lunghissimo cammino. Ogni stagione è stata al suo posto così la materia prima è arrivata sana e matura in cantina. La raccolta è stata fatta la terza settimana di ottobre con una resa di 55 quintali ad ettaro. Naso di frutta, miele, si affaccia l’idrocarburo oltre che il miele di acacia. Al palato entra salato, con un allungo fumè inaspettato e piacevole. Voto 92.
2009
La prima annata, molto difficile con la storica nevicata di marzo. Il Fiano si presenta decisamente più magro rispetto a quelli successivi, un millesimo comunque molto interessante. Oltre la frutta si presenta la nota di idrocarburo. Voto 88
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
Grandi vini, grandissime “esplosioni” di minerali, frutta e fiori. E’ vero, il vino somiglia a chi lo produce!!! ;-)
non avevo dubbi…ho sempre sostenuto che la 2010 è la migliore… ;) verticale da ripetere anche per noi comuni mortali magari ad Avellino.. :)
Caro Franco, la 2010 è stata un’annata speciale per tutti…. a te piace , ma come vedi parliamo di un centesimo di differenza con le altre, non conosci ancora la 2013, ( ogni figlio è bello per la sua mamma , e per me le mie annate sono come figlie ) L’importante è avere uno standard qualitativo costante ed elevato, bisogna solo dimostrarlo anno dopo anno, lavorando onestamente e senza scorciatoie. Grazie a RADICI WINES ho avuto l’opportunità di dimostrare il mio lavoro di 5 anni. Opportunità uniche ed importantissime che forse ti guadagni sul campo. Un esplosione di felicità per me, vero Lello ? GRAZIE RADICI WINES…..
Grazie a te per la disponibilità e la passione Maura, hai conquistato tutti!
Il Fiano di Maura è sicuramente uno dei migliori vini bianchi d’Italia, senza discussioni.