Fiano di Avellino 2006 docg Macchialupa | Voto 88/100
Uva: fiano di Avellino
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista: 5/5. Naso 27/30. Palato: 26/30. Non Omologazione 30/35
Dai e ridai e alla fine la mia fissa sui vini bianchi campani da bere non prima di un anno dalla vendemmia inizia a filtrare oltre la ristretta cerchia esoterica degli esperti e appassionati. Già c’erano segnali precisi lo scorso anno, ma questo il mio giro consueto di inizio stagione in tutti i ristoranti della Costiera lo conferma: quasi nessuno più chiede bianchi d’annata quando si frequentano ristoranti a quel livello e ormai sono oltre quindici le aziende irpine che hanno in linea un Fiano che esce dopo un anno dalla vendemmia. Marsella, precursore di questa tendenza, è passato a due e adesso entra in commercio il 2010.
Il mio insistere non nasce dalla considerazione che i bianchi non si ossidano anche se trattati banalmente in acciaio perché questo avviene ovunque per bottiglie di un certo livello, ma dall’evoluzione positiva del Fiano e in parte della Falanghina e della Coda di Volpe con il passare del tempo. Per il Greco, più che di evoluzione, parlerei di necessario assestamento intorno ai due, tre anni.
Una prova viene dal Fiano di Avellino Macchialupa, beccato nella sapiente cantina curata a Villa Cimbrone dal sommelier Antonio Amato e dal proprietario-sommelier Giorgio Vuilleumier. Si tratta di un carta abbastanza profonda per la Campania, ricca di curiosità, destinata ad approfondirsi appena la cantina, splendida, sarà terminata.
La curiosità del Fiano di Macchialupa viene supportata dalla conoscenza della mano di Angelo Valentino che ha sempre interpretato questa uva verso il frutto senza però trascurare la mineralità lavorando quasi sempre uve dell’areale di Lapio, molto ricche e appassionanti.
Il vino, pensato per non durare a cominciare dal tappo un po’ micragnoso, si è espresso con tutta la meraviglia di cui è capace il Fiano di Avellino quando evolve verso la frutta matura e sciroppata su un tappeto sapido e la chiusura amara e non stucchevole. Un vino ancora pieno di tanta energia, fresco, lungo e di buon corpo, che abbiamo speso sulla bella cucina di Giovanni De Vivo ora al timone della proposta di Villa Cimbrone.
L’ennesimo affare, insomma, per chi ha comprato, tra l’altro proposto ad un prezzo molto ragionevole se incrociamo i sette anni di attesa e il luogo magico: 25 euro in carta.
Per questo, cari miei lettori, comprate, comprate e comprate. Conservate, conservate e conservate: queste bottiglie le potete stappare con comodità anche fino a dieci anni facendo grandi figure.
Sede a Chnche, frazione di San Pietro Irpino, via Fontana. Tel 0825.996396. www.macchialupa.it. Enologo: Angelo Valentino. Bottiglie prodotte: 200.000. Ettari: 15 di prorpietà. Vitigni aglianico, fiano, greco.