Fiano 2009 Paestum igt San Salvatore Voto 82/100
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 6 a 8 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 23/30. Palato 25/30. Non omologazione 29/35
Uno dei piaceri più grandi di questo lavoro è poter parlare convinto del vino di un amico. Avevo recensito il Fiano di Peppino Pagano, patron dell’Hotel Savoy di Paestum per il Mattino. Ma come al solito fa fede l’assaggio dopo qualche mese in più di bottiglia.
E’ capitato così di trovarlo al ristorante Mediterraneo di Acciaroli dove l’ho accompagnato alla vista del mare e ai piatti di pesce. Ero curioso di rivedere con calma l’esperienza di Riccardo Cotarella con questo vitigno, ormai almeno dodici vendemmie, coltivato però fuori dall’Irpinia, su territorio non vulcanico e in una zona calda dove alla fine prevalgono eccessi fruttati.
Il risultato è sicuramente molto piacevole, la giusta mediazione tra dolcezza, soprattutto di naso, e la sapidità minerale senza fare alcuno sconto alla freschezza, sicuramente non travolgente come nel caso dei bianchi irpini, ma comunque presente e molto sostenuta anche per i parametri cilentani.
Ne esce fuori un vino avvolgente al naso, piacevole, di ottimo abbinamento anche grazie all’alcol (14%) e alla struttura imponente.
L’azienda è destinata a diventare la prima in provincia di Salerno: non esiste altrove un vigneto di circa dieci ettari compatto attorno al cuore pulsante, segnato da tecniche biologiche molto avanzate, inserito in un contesto dove si allevano le bufale per la produzione del latte, bufala scelta non a caso come simbolo da etichetta. Un ciclo completo, insomma, dove la qualità è ricercata senza mediazioni e senza lesinare alcuna risorsa necessaria.
C’è dunque una filosofia coerente alle spalle, molto interessante, destinata a crescere dopo questa prima uscita.
Il Fiano di Peppino ha sicuramente altri quattro, cinque anni di vita intensa da raccontare.
Sede a Giungano (Sa). Rifermimenti [email protected]. Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari: 10 vitati. Prezzo: 5,90 iva esclusa. Vitigni: fiano, falanghina, aglianico
Un commento
I commenti sono chiusi.
se il vino lo fanno anche gli uomini (perché lo fanno ANCHE gli uomini) devo dire che lo sguardo del signor pagano è la garanzia più potente su questo vino: uno sguardo trasparente, profondo e gioioso.
anche se non ho provato ancora la 2009, non ha senso credo paragonarlo agli irpini, qui siamo su note ben più solari miste certamente a una maggior bevibilità in un quadro di grande equilibrio complessivo. ..a quando una degustazione?