Fiano 2008 Sannio doc Fattoria La Rivolta


Fiano 2008 di Paolo Cotroneo

Adesso ho capito quali degustazioni alla cieca, cioé senza vedere le etichette, da proporre: mettere insieme Fiano dell’Irpinia e del Sannio per fare un confronto e capire se davvero c’è quella differenza in cui crede il luogo comune, compreso il mio. Fino al 31 dicembre 2012. Già perché proprio l’ultimo dell’anno ho deciso di tirare il collo ad una bottiglia ben conservata in cantina, il Fiano 2008 di Fattoria La Rivolta.


I bianchi campani sono i vini capaci di riservarmi le migliori sorprese perché li so aspettare. Quando prendo i campioni li lascio riposare almeno un anno per aspettare la loro maturità e studiarne l’evoluzione. Ed è proprio quel che ho fatto con questo Fiano, aperto dopo quattro anni con piena soddisfazione.
Il bicchiere regala subito un bel corredo aromatico che varia dalla frutta bianca matura, poi miele e note di finocchietto fresco. In bocca è sapido, secco, di buon coro e beva velocissima, davvero efficace e gradevole, con una voglia di rinnovare il sorso appena inghiottito. Poi penso alla Falanghina e al Coda di Volpe di Fattoria La Rivolta e penso che se Paolo mettesse lo stesso credo nei bianchi che dedica ai sui rossi, sarebbe uno dei primi bianchisti italiani. Esigiamo magnum e doppie magnum di questi bianchi lavorati solo in acciaio, altrimenti noi appassionati daremo l’assalto alle vasche e provvederemo direttamente:-)
Scherzi a parte, davvero Torrecuso e il Taburno sono un’areale di grande spessore, sono certo che i tempi lunghi di un vino, del resto abbiamo già l’esempio di Ocone e Libro Rillo: non esistono areali vocali dove i vini non hanno questa capacità di invecchiamento. Ma perché questa esigenza: molto semplice, immaginate la conversazione con un bambino di dieci anni, poi con la stessa persona a venti, trenta o quarant’anni e così via. Ecco, se non scimunisce (leggi crollo dell’acidità nel vino) l’incontro sarà sempre più interessante. Ed è esattamente la stessa cosa che ci aspettiamo da un vino.

Sede a Torrecuso, Contrada Rivolta
Tel. 0824.872921 www.fattorialarivolta.it  Ettari: 29 di proprietà Bottiglie prodotte: 150.000
Enologo: Vincenzo Mercurio
Prezzo: sotto i 10 euro
Vitigni: aglianico, fiano, greco, falanghina

3 Commenti

  1. Per completezza di informazione direi che l’ enologo nell’annata 2008 era ancora Angelo Pizzi, non per pignoleria ma per dare i giusti meriti.

  2. Giusta la puntualizzazione di Angelo: il progetto enologico di La Rivolta è partito con Angelo Pizzi – vero nume tutelare, negli anni ’90, dell’enologia sannita – ma si sta sviluppando, ormai da qualche anno, con il giovane, grande talento di Vincenzo Mercurio, non a caso di recente premiato fra i migliori enologi italiani.
    Penso, avendo memoria delle prime annate di Paolo Cotroneo, che i suoi vini stiano virando verso una maggiore versatilità e fruibilità – che, nel caso specifico, non vuol dire “piacioneria” – fermo restando che, specialmente nel caso dei bianchi, mantengono una struttura di grande impatto e, sicuramente, longevità; certo, qualche spigolosità affascinante si è forse perduta (penso al Sogno di Rivolta delle prime annate, con quella suadenza da bianco di Borgogna), ma, in ogni caso, l’azienda è esemplare per la qualità media delle sue “creature”, tutte prossime all’eccellenza nelle rispettive tipologie. Per non parlare dei prezzi …

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