Festival delle Dieta Mediterranea Vigna Bio a Pioppi
di Enrico Malgi
Una kermesse durata tre giorni ha contrassegnato l’annuale Festival della Dieta Mediterranea Vigna Bio Terroir il mare color del vino patrocinato dal Museo Vivente della Dieta Mediterranea del Presidente Valerio Calabrese, insieme a Legambiente, Comune di Pollica, Regione Campania, Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, Scuola Europea Sommelier e LucianoPignatarowineblog tenutosi dal 4 al 6 agosto c.a. a Pioppi come di consueto.
Siamo giunti ormai alla VII edizione di questa manifestazione culturale-vitivinicola cilentana, che ha come scopo principale quello di valorizzare, promuovere e premiare i vini biologici e biodinamici campani.
Il primo giorno è stata messa in cantiere una degustazione di 40 bottiglie di vino tra bianchi, rosati, rossi giovani e rossi affinati da parte di un qualificato panel di assaggiatori guidato da Francesco Continisio Presidente Italia della Scuola Europea Sommelier, con la collaborazione di Manuela Russo e condotta rigorosamente alla cieca per potere arrivare poi alla composizione della classifica ufficiale delle bottiglie vincitrici.
Nella seconda giornata, invece, si è proceduto alla degustazione di tre vini naturali alla presenza di un folto numero di appassionati raccontati dai rispettivi produttori: Mario Donnabella dell’azienda Silvaplantarium di Torre Orsaia col suo Kamaratòn Paestum Bianco Igp 2020, un blend di Fiano e Santa Sofia maturato in anfora;
Salvatore Magnoni di Rutino con l’etichetta Malabrocca Vino Rosso confezionato con solo Aglianico, di cui un 20% va direttamente in pressa senza alcuncontatto con le bucce, mentre l’altro 80% viene macerato per cinque giorni; e Nicola Bianco di Gioi con Iango Vino Bianco, un blend di Malvasia, Moscatello selvatico e piccole percentuali di Fiano, affinato soltanto in acciaio.
Nella terza ed ultima giornata c’è stata dapprima una masterclass condotta da Andrea Giuliano di formaggi di capra dell’azienda agricola Tenuta Principe Mazzacane di Annacarla Tredici in abbinamento a quattro vini bianchi: cacioricotta primosale insieme al Caprettone 2021 di Villa Dora; crema spalmabile robiola abbinato ad Ida 2022 dell’azienda Viticoltori Lenza; la selva formaggio semistagionato con lo Sheep 2022 dell’azienda Il Verro ed in ultimo l’erborinato crosta fiorita abbinato al Fiorduva 2016 di Marisa Cuomo.
Subito dopo si è registrata la premiazione dei vini vincitori nell’ambito del Premio Vigna Bio 2023.
Per la categoria dei vini bianchi si è piazzato al primo posto il vino Sheep 2022 dell’azienda Il Verro col punteggio di 92,14, al secondo posto il Pian di Stio 2022 dell’azienda San Salvatore che ha totalizzato 91,14 punti, mentre al terzo posto si è classificato il Saracè Cantina Polito di Agropoli, anno 2022 punteggio 88,57.
Per la categoria dei vini rosati il primo posto è stato assegnato al Lacryma Christi 2022 di Sorrentino col punteggio di 86,86, al secondo posto Misterioso 2021 Viticoltori De Conciliis con 83,86, al terzo posto Calamona 2020 azienda Alessandra col punteggio di 81,43.
Per la categoria vini rossi giovani primo classificato il Corleto 2022 azienda San Salvatore col punteggio di 89,86, al secondo posto MerloNero 2021 azienda Fontana Reale con 89,57, al terzo posto Pret à Porter 2021 di Mila Vuolo punteggio 87,21.
Per la categoria vini rossi affinati primo classificato Gramigna 2019 di Casula Vinaria con 88,57 punti, al secondo posto Dellemore 2020 di Casebianche col punteggio di 87,86 ed al terzo posto Bosco Caldaia 2017 azienda Venditti col punteggio di 86,78.
Al termine delle premiazioni si è dato ampio spazio ai banchi di assaggio di vini ed ai prodotti gastronomici, il tutto accompagnato da ottima musica dal vivo nella piazza antistante il Museo Vivente della Dieta Mediterranea.
2 Commenti
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Una rassegna che porto nel cuore e come ogni anno sarei venuto se non altro per riabbracciare vecchi amici reduci di tante sbicchierate,non me ne vogliano gli altri,come il mio omonimo che di cognome fa Continisio detto l’Europeo,ma negli ultimi due non mi è stato possibile.Un rompiscatole di meno!Interessante sarebbe stato anche l’assaggio del caprino erborinato dell’azienda Principe di Mazzacane ed il suo audace abbinamento con il Fioduva di Marisa Cuomo.PS Come ogni anno Peppino Pagano alias San Salvatore si porta a casa un paio di souvenir.Il mio consiglio è sempre lo stesso ovvero adottare il sistema che a suo tempo gli organizzatori del Tour de France adottarono con il Campionissimo:non farlo partecipare.Ad maiora semper da FRANCESCO
E sarebbe un vero peccato non fare partecipare Peppino Pagano con i sui splendidi vini, insieme agli altri. Lo so che questa è una boutade, o meglio una provocazione bella e buona da parte tua. Come al solito, caro Francesco, si è trattato di un’ottima manifestazione, ormai consolidata e sempre molto apprezzata nel corso di questi anni.