Festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della Doc Cirò
di Enrico Malgi
Tre mesi prima che Neil Armstrong violasse per primo il suolo lunare già esisteva la Doc Cirò, una delle più vecchie in Italia, che ha avuto il suo battesimo ufficiale nell’aprile del 1969. Un meritato riconoscimento per questo vino assurto a simbolo della regione Calabria (chiamata Enotria nell’antichità proprio per la sua spiccata vocazione alla viticoltura e l’ampia disponibilità ampelografica di vitigni autoctoni), lo stesso che veniva offerto ai vincitori delle antiche Olimpiadi come pregiato nettare degli Dei.
Il Cirò rosso e rosato si ricava dal vitigno Gaglioppo, mentre quello bianco dal Greco. I numeri che interessano la produzione del Cirò sono emblematici e molto cospicui: 2.500 ettari vitati, di cui 400 rivendicati a Cirò Doc Classico, 300 viticoltori, 54 vinificatori e 45 imbottigliatori. Nel 2018 le bottiglie prodotte sono state oltre 4 milioni, per un giro d’affari di 15 milioni di euro. L’export è pari al 45% del fatturato, che vede in testa la Germania, seguita subito dopo da Usa, Svizzera, Inghilterra, Olanda, Belgio, Canada e Giappone. Il Cirò Doc è diventando di fatto la locomotiva di tutta la produzione vitivinicola della Calabria.
Nel 2003 è stato fondato il Consorzio di Tutela Vini Doc Cirò, che poi nel 2007 ha inglobato al suo interno il Consorzio dei Vini Doc Melissa, territorio contiguo alla Doc Cirò, che può contare su 60 soci e 1.500 ettari vitati.
L’attuale Presidente è Raffaele Librandi, appartenente ad una storica famiglia di viticoltori locali, eletto nel 2016. Sono quasi tutti giovani e molto preparati professionalmente i componenti del Consiglio consortile, impegnati in un’operazione di rilancio e di crescita territoriale del marchio Cirò. Nasce così proprio da un’iniziativa del Consorzio il progetto di prossima adesione a “Rosautoctono”, l’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano e di cui fanno già parte i Consorzi del Chiaretto del Bardolino, della Valtenèsi, del Cerasuolo d’Abruzzo, del Castel del Monte e del Salice Salentino, che si propone di promuovere capillarmente il vino rosato italiano nel mondo.
Un altro ambizioso progetto portato avanti dal Consorzio è quello di ottenere a breve il riconoscimento della Docg Cirò Rosso Classico Superiore. In proposito le premesse sembrano molto favorevoli. In più il Consorzio dedica sempre maggiore attenzione alla sostenibilità di tutta la produzione territoriale, favorendo in tal modo la coltivazione con metodo biologico.
La Doc Cirò è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, che prevede minimo 80% di Gaglioppo per i vini rossi e rosati e la stessa percentuale di Greco per i vini bianchi.
Per festeggiare il cinquantesimo compleanno della Doc Cirò è stato organizzato nei giorni 27 e 28 giugno un ricco e completo programma di degustazioni, visite guidate ad aziende cirotane ed al Museo del Vino e della Civiltà Contadina di Cirò, incontri e seminari. Nell’occasione è stato possibile visitare l’Azienda Baroni Capoano, illustrata dal titolare Massimiliano Capoano, l’azienda Enotria, con l’amministratore Armando Susanna e l’azienda Librandi, con Paolo Librandi.
Il giorno 28 giugno a conclusione della manifestazione si è tenuta poi un’interessante conferenza presso la sala meeting di Borgo Saverona, in cui hanno preso parte amministratori locali e regionali ed una folta rappresentanza istituzionale di vari enti. Il tema sviluppato recitava così: “Cirò, 50 anni di denominazione di origine controllata. Scenari e opportunità in un mercato globale tra storia, cultura e tradizione”.
Sono intervenuti: Francesco Paletta Sindaco di Cirò; Girolamo Bonfissuto Commissario Prefettizio di Cirò Marina; Raffaele Falbo Sindaco di Melissa; Massimo Tripaldi Presidente Assoenologi Puglia, Calabria e Basilicata; Raffaele Librandi Presidente Consorzio Tutela Vini Doc Cirò e Melissa; Mauro D’Acri Consigliere Delegato Regione Calabria; Giacomo Giovinazzo Direttore Generale Dipartimento Agricoltura Regione Calabria; Giuseppe Liberatore Direttore Generale Valoritalia; Oreste Gerini Direttore Generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agroalimentari del MIPAAFT; Riccardo Ricci Curbasto Presidente Federdoc; Sandra Furlan Responsabile progetti e sviluppo commerciale Valoritalia; Francesco Liantonio Presidente Valoritalia.
Ottima l’organizzazione curata sapientemente nei minimi dettagli. Pregevole inoltre tutto il programma svolto, che ha posto l’attenzione su una grande realtà vitivinicola come quella del privilegiato territorio cirotano. Ed allora non resta altro che augurare lunga vita alla giovane cinquantenne Doc Cirò, sperando di poterci incontrare ancora in futuro.
Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei vini Doc Cirò e Melissa
Via Roma, 88 – Cirò Marina (Kr)