Festa a Vico, i 14 migliori piatti della Repubblica del Cibo
di Gianni Ferramosca
Si è fermata anche la pioggia ed il forte vento davanti alla prima serata di Festa a Vico. Il maltempo del pomeriggio non ha scoraggiato nemmeno Gennaro Esposito, che armato di cellulare, ha diretto, lungo le vie del centro, l’invasione gustosa e pacifica di oltre cento chef emergenti, che ieri sera, ha trasformato il cuore della cittadina di Vico Equense, in un gigantesco e popolare temporary restaurant.
“Anche quest’anno Festa a Vico riparte dal centro della cittadina – spiega Gennaro Esposito – e rappresenta un modo originale per raccogliere la sfida di un cibo possibile per tutti, facile ma non banale. Una sagra nel senso originale del termine: una celebrazione del più autentico Made in Italy”.
Tantissime e tutte molto interessanti le proposte presentate durante “La Repubblica del cibo”, l’appuntamento dedicato allo street food, che già da qualche anno, apre la rassegna gastronomica Vichese.
Protagonista assoluto è stato il pescato, Tonno, sgombro, alici, baccalà, presentati in tutte le salse e forme, come nel caso del piatto realizzato dallo chef Carmelo Trentacosti, del Ristorante Cuveè Du Jour ( Grand Hotel Villa Igiea) di Palermo: Sgombro affumicato, cotto alla griglia, servito con la sua tartare di cetriolo, miso bianco, timo e limone, servito in una scatolina metallica, simile a quella delle acciughe, che, oltre a contenere la preparazione, custodisce in se, anche secoli di contaminazioni culturali.
Oppure nel caso di “… o poverocacciucco!”, dello chef Emanuele Vallini de La Carabaccia-Officinavallini di Bibbona (Li), dove, un gustosissimo caciucco, cambia la forma, ma non la sua anima sincera e decisamente popolare. Delizioso e simpatico come il carattere dei livornesi!
Molto interessante è la proposta dello chef Michele de Martino del Ristorante Evù di Vietri sul Mare: Parmigiana di alici fradda, con burrata, salsa di melanzane affumicate, alici marinate e pomodoro san marzano. Vado pazzo per le alici, voglio morire cosi, e non mi dispice affatto!!!
Poetico e commovente l’omaggio portato agli ulivi di Puglia dallo chef Alessio Giubello del Ristorante “Slaki” di Lecce, con “L’ulivo incontra il mare, sgombro marinato e poi scottato, servito con polvere di olive celline su di un piatto di legno d’ulivo”. Un emozionante paesaggio gastronomico.
Il mare bagna i piedi ai bordi del piatto dello chef Davide Del Duca dell’osteria Fernanda di Roma, Seppie al nero, con pomodoro, bufala, gocce di ostrica, foglie di crescione e rosmarino di mare. La perfetta cottura della seppia e tutti i sapori intorno, incantano il palato.
Stupisce, lo chef Alfonso Crisci del Ristorante Taverna Vesuviana di San Gennaro Vesuviano con la sua Mortadellina di gamberi rossi con schiuma di patate su vellutata di zucchine. E’ amore a prima vista.
Gambero di Capri ripieno di ricotta di bufala su crema di pesca bianca e bergamotto con nocciola tostata e sabbiata per lo chef Eduardo Estatico del J.K. Place Capri. Stagionalità e tocco glamour alla caprese, il tutto, sottolineato dalla bella nota acida della pesca. Superbo!
Molto interessante anche la proposta del giovane chef Maurizio De Riggi del Ristorante Markus di San Paolo Belsito (Na), la sua zuppa fredda di scarola, salmone marinato agli agrumi, uvette in maraschino, ristretto di parmigiano e zafferano con cips di pane. Mentre l’assaggio Maurizio mi confida che lui va matto per la scarola. Abbiamo qualcosa in comune!!!
Lo chef Maresca Vincenzo del Ristorante “Il Cellaio di Don Gennaro” di Vico Equense, propone una Caponatina di mare con palamita al vapore adagiato su di un “vascuotto” di grano. Il vascuotto è una costante nel suo lavoro di collegamento tra entroterra ed entromare, quel “trattino” che li unisce, funziona benissimo.
Gli chef Maicol Izzo e Mario Fusco, del Ristorante Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia, hanno proposto un Gambero di Mazzara su crema di sedano e mela verde con crumble al nero di seppia, maionese di corallo e finto crumble alle alghe. Il cibo di strada va in paradiso!
Non solo pesce, ma anche tante divertenti proposte di carne, come il Paté di fegatini umbri con pane all’uva, gelatina di cipolle di Cannara e granita di vino liquoroso, del chef Ciro D’Amico del Ristorante Quattro sensi del Borgobrufa. Tutto quello che non ti aspetti di trovare in uno street food. Delicatissimo.
Oppure la proposta dello chef Nicola Russo del Ristorante al primo Piano di Foggia, una bombetta pugliese, impanata e fritta con salsa di marasche e di pecorino pugliese. L’evoluzione data della classica bombetta pugliese riesce benissimo, ed il tutto appare, come una bella passeggiata nella campagna pugliese di questa stagione.
Lo chef Mirko Balzano sceglie una linea semplice, di sottrazione, per sottolineare il gusto della sua Tartare di vitello podolico avellinese, con riduzione di birra e limone. L’impercepibile riduzione di birra che accompagna la carne, svela un nuovo mondo segreto.
Dulcis in fundo, ed è il caso di dirlo, un insolito dolcetto a base di cioccolata e cicoria, si avete capito bene, proprio, cioccolato e cicoria. Si tratta del dolce realizzato da Marco Caputi del Maeba Restaurant di Ariano Irpino, un delizioso dessert fresco e leggero, assolutamente non banale, anzi, costruito su diversi livelli di consistenze. Bravo Marco!
Decisamente tutti i partecipanti andrebbero menzionati assieme ai loro piatti, ma il numero di proposte, che vi ricordo supera i cento, rende l’impresa quasi impossibile. Rimane comunque, per tutti gli chef, la voglia di incontrarsi a Vico per sostenere l’aspetto charity che da sempre contraddistingue Festa a Vico. Difatti, anche quest’anno, l’intero ricavato della manifestazione, Gennaro Esposito lo girerà all’Ospedale Santobono, Alts – Associazione alla Lotta ai Tumori del Seno e Caritas Vico Equense. Per cui se siete in zona, non mancate, Festa a Vico continua!