Falerno del Massico rosso 2005 doc


TERRE DI COLAPIETRO
Uva: aglianico e piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maurazione: acciaio e legno

La provincia irpina tira la volata alla nascita di nuove aziende, siamo ormai quasi a quota 130. Ma anche nelle altre realtà campane il fenomeno continua. L’Alto Casertano si distingue in particolare per una spiccata vivacità concentrata soprattutto sul Falerno. Questa nuova cantina seguita da Piero Razzino esordisce con un buon bianco e un rosso da mettere in conto: un anno di botte e sei mesi di bottiglia e, in più, il 30 per cento di Piedirosso, sembrano essere sufficienti per domare l’Aglianico maschio del territorio, la vigna, per capirci, non è lontana da quelle di Fontana Galardi. In realtà questo avviene solo all’inizio, con un ingresso abbastanza morbido ed equilibrato, ma il re dei vitigni esplode in tutta la sua potenza nel corso della beva grazie alla freschezza, alla struttura, ai tannini ben presenti anche se addomesticati. Il naso è interessante, fresco, fruttato, assolutamente non legnoso: una bella espressione del territorio, insomma, che fa ben sperare per il futuro. Soprattutto se l’attenzione si concentrerà solo su due vini, Falerno bianco e rosso, senza cedere alla tentazione di comprare uve e deprezzare il marchio. Un po’ ovunque la 2005 potrebbe essere una grande annata per i rossi campani grazie al sostanziale equilibrio climatico di ottobre di cui hanno potuto usufruire le uve a vendemmia tardiva. Questo Falerno ce lo conferma, così come è accaduto per altre analoghe espressioni dell’areale, mi riferisco a Masseria Felicia, Trabucco, Perrotta Amore. Lo berremo sul baccalà in umido, l’agnello, le paste al forno della nonna.

Sede a Marzano Appio. Contrada Sarcioni
Tel. 0823.922759
Sito: http://www.terredeicolapietro.com
Email: [email protected]
Enologo: Pietro Razzino
Bottiglie prodotte: 14.000
Ettari: 1,5 di prorpietà
Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina