Falanghina, dieci motivi del successo e le 20 migliori etichette scelte dal Mattino
Il successo della Falanghina aiuta a riflettere:-)
1-Le grandi cantine sociali del Beneventano e i maggiori produttori l’hanno adottatta facendola conoscere in tutta Italia.
2-Si tratta di un’uva radicata nell’immaginario collettivo di almeno due province, Benevento e Napoli.
3-I migliori enologi la considerano da sempre l’uva più importante e lo affermano con convinzione girando per l’Italia.
4-Ci sono forti individualità di piccole e medie dimensioni sia nel Beneventano che nei campi Flegrei che l’hanno resa appetibile anche nel ristretto ma ciarliero mondo degli enofighetti.
5-Il riordino dei riconoscimenti europei la legano in maniera indissolubile al Sannio e ai Campi Flegrei. Ed è stata una mossa che ha trovato non pochi avversari che hanno sabotato questa volontà.
6-Si tratta di un vitigno poliedrico, adatto alla spumantizzazione come alle diverse lavorazioni in legno, acciaio. Buono anche se appassito.
7-Il vino è centrato sulla freschezza, l’acidità, perfettamente allineato a quelle che sono le tendenze della nuova cucina oltre che ad alcune preparazioni internazionali.
8-Insieme all’aglianico è l’unico vitigno regionale studiato in profondità in sede accademica e scientifica.
9-Ha una longevità incredibile e forse inarrivabile rispetto a tutti gli altri vitigni a bacca bianca.
10-Dal punto di vista del consumatore esprime un ottimo rapporto tra qualità e prezzo e non ha molti competitor, a differenza dell’Aglianico, in altre regioni.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
…sul punto 9 …avrei qualcosa da ridìre!!! :D
Caro Lello, ovviamente mi riferisco esclusivamente alla Falanghina coltivata in…. Irpinia:-)))))