Falanghina del Sannio, le dieci etichette da non perdere


Convention nazionale Citta' del vino, Sannio Falanghina 2019 -

Convention nazionale Citta’ del vino, Sannio Falanghina 2019 –

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1-La Falanghina del Sannio
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a cura di Pasquale Carlo

1-Falanghina del Sannio Doc Taburno Vendemmia tardiva ‘Libero F Particella 190’ 2020

Fontanavecchia

I nuovi progetti di Fontanavecchia iniziano a dare i primi frutti, cominciando ad esaltare ulteriormente le grandi potenzialità del vitigno falanghina. Dopo ‘Facetus’ e ‘2001’, dal progetto vendemmia tardiva di ‘Libero’ nell’annata 2020 hanno preso slancio nuove etichette che faranno parlare a lungo. Si è deciso di esaltare le peculiarità delle diverse particelle sparse in vari angoli del Taburno: ‘Libero B Particella 148’, ‘Libero T Particella 031’ e ‘Libero F Particella 190’. La nostra preferenza cade proprio su quest’ultima: colore che sprigiona lucentezza e doratura, ampio corredo olfattivo dominato dalla frutta a polpa gialla matura, sorso elegante e pieno, dove la freschezza riesce a connotare di gioventù un bianco di grande struttura che vivrà anni, anni e anni.

www.fontanavecchia.info

 

2- Falanghina del Sannio doc ‘Svelato’ 2023

Terre Stregate

Non si contano più le vendemmie da cui questa Falanghina si presenta nelle degustazioni sempre tra le migliori versioni di annata. Un grande classico, un porto sicuro dove approdare quando si vuole godere di tutte le caratteristiche che regala il vitigno. L’invito alla beva parte già alla vista, con quel giallo paglierino di potente brillantezza; appena avviciniamo il naso al calice riconosciamo tutti i tratti distintivi del varietale, con una mela decisa che sovrasta il floreale bianco e le belle incursioni agrumate; in bocca esplode con tutta la sua freschezza, l’acidità veramente vivace e un bel ritorno del frutto a polpa bianca primo di andare a chiudere con la tipica nota che richiama alla mente le note di mandorla verde. Da bere a lungo, senza sosta.

www.terrestregate.it

 

3- Falanghina del Sannio Doc Boccaladra’ 2022

Mario Fappiano

La Falanghina di questo produttore di San Lorenzello la incontreremo spesso nelle degustazioni dei futuri anni. Ci vuole coraggio per una giovane azienda a parlare fuori dal coro, ad iniziare dalla decisione di uscire con questo bianco solo dopo che sia trascorso un anno e mezzo dalla vendemmia. Così come ci vuole coraggio affidare un progetto enologico, tutto concentrato sui vitigni storici, ad un enologo che arriva da fuori, Cristiano Chiloiro, di origini pugliesi e adottato dalle Marche. Il frutto di questo coraggio è concentrato nel calice: colore giallo paglierino carico; naso lineare, copioso, profondo con frutta dolce; bocca interessante, ampia, lunga, persistente. Un cenno alle etichette, richiamo alla ceramica di Ottavio Coppola, tra i protagonisti di quest’arte locale.

www.fappiano.it

 

4-Falanghina del Sannio Doc ‘Cassyopea’ 2023

Ca’stelle

Ecco un’altra interpretazione del vitigno che ogni anno ci conquista. Conquista prima di tutto per la sua grande tipicità, ricalcando fedelmente quello che sono le caratteristiche che la Falanghina assume nel territorio telesino, caratterizzato da suoli più freschi rispetto agli altri areali, con un microclima che regala belle escursioni termiche nel periodo di fine estate. Tutto questo si traduce in un vino che al naso offre un bel ventaglio olfattivo: dal floreale bianco (si avverte l’acacia) al fruttato (pera ma anche frutti esotici). Troviamo una tipicità ancora più marcata in bocca, dove a predominare è soprattutto la freschezza, con una decisa nota acida che si amalgama alla perfezione con il frutto e che dona al sorso un’incredibile instancabilità.

www.castelle.it

 

5- Falanghina del Sannio Doc Sant’Agata dei Goti ‘Vigna Segreta’ 2022

Mustilli

Cantina storica, etichetta storica. Siamo nel luogo dove è partito il percorso che ha dato vita alla riscoperta – e al successo – di questo vitigno. È dalle cantine tufacee del centro storico santagatese che Leonardo Mustili, per tutti l’ingegnere della Falanghina, estrasse le prime bottiglie prodotte in purezza dal vitigno. Era il 1979, quarantacinque anni fa. Un lasso di tempo non considerevole per quel che concerne la storia di un vino, ma sicuramente esaustivo per farci comprendere il ruolo che oggi assume la cantina guidata dalle sorelle Paola e Annachiara. E che assume questa etichetta che si presenta giallo paglierino carico, tanta frutta bianca al naso (dominio della pera), sorso che richiama la frutta fragrante, buona spalla acida, persistenza.

www.mustilli.com

 

6-Falanghina del Sannio Doc ‘Palombaia’ 2021

Corte Normanna

I fratelli Gaetano e Alfredo Falluto sono stati pionieri nel comprendere la grande poliedricità di questo vitigno. Si deve infatti a loro la prima vinificazione passito, così come sono stati i primi (numeri a parte) a puntare decisamente sulle bollicine, tanto che le bottiglie di spumante a base falanghina superano quelle delle versioni ferme. Ma sono stati soprattutto i primi a credere nella vendemmia tardiva, con la loro storica etichetta Palombaia. Etichetta che con la vendemmia 2021 è ritornata ad essere prodotta. Per la nostra gioia. Il colore è giallo paglierino dorato, con riflessi ancora verdolini, segno di gioventù; naso di erbe mediterranee, menta e salvia, con frutta bianca; bocca esplosiva, con una persistenza che sbalordisce.

www.cortenormanna.it

 

7-Falanghina del Sannio Doc ‘Anima Lavica’ 2023

La Guardiense

In queste ultime vendemmie la versione Falanghina più interessante (tenendo fuori quella prodotta con il progetto de ‘I Mille’) che ci regala la storica cooperativa guardiese è per noi ‘Anima Lavica’, capace di esaltare con pienezza quelle che sono le caratteristiche di suolo e clima di quell’’angolo del ‘Vigneto Sannio’ che affonda le sue radici nel “tufo grigio” (l’ignimbrite campana, frutto dell’esplosione dei Campi Flegrei di circa 39.000 anni fa). Questa è una Falanghina dall’anima ribelle, che quasi aggredisce il naso con un ampio ventaglio aromatico di frutta ed erbaceo e che appena fa il suo ingresso in bocca trasmette letteralmente sussulto, con l’impatto della freschezza acida paragonabile ad una vera e propria scossa elettrica.

www.janare.it

 

8-Falanghina del Sannio Doc Taburno Vendemmia tardiva ‘Donnalaura’ 2023

Masseria Frattasi

La vista, il naso e il gusto ci preannunciano che questo vivo vivrà a lungo. Del resto, è stato sempre così per questa versione del vitigno prodotta dalla famiglia Clemente, che recentemente ha abbandonato la sua struttura storica per trasferirsi in una nuova e più accogliente cantina. Qui i visitatori possono “toccare con mano” e “vedere con gli occhi” quelle unicità/tipicità che hanno fatto del territorio caudino la “culla” dove il vitigno è stato protetto e salvaguardato dalle forze distruttive degli arrivi di varietà più produttive registrato nel secondo dopoguerra. La maturazione protratta conferisce pienezza al vino, con il sapiente utilizzo del legno che riesce ad esaltare egregiamente il tocco esotico della varietà, al naso come al gusto.

www.masseriafrattasi.it

 

9-Falanghina del Sannio Doc Taburno 2023

Il Poggio

I fratelli Carmine e Marco Fusco non sbagliano mai un colpo con l’interpretazione di annata del vitigno. Fresca, indomita, quasi irruente, si presenta con tutto il corredo olfattivo e gustativo tipico della Falanghina. Il profumo è vivo, fresco, corrispondente al varietale mostrando un piacevole equilibrio fra le note fruttate e quelle sapide; al gusto emerge un frutto ampio, con una decisa acidità che dono sbalorditiva freschezza e vivacità al bicchiere, che dopo un ingresso tipicamente verticale riesce ad allargarsi offrendoci ampiezza e tanta energia. Una bella interpretazione di cui non ci si stanca mai di bere, estremamente versatile a tavola: caratteristica che costituisce forse il primo fattore del grande successo che il vitigno va riscuotendo.

www.ilpoggiovini.it

 

10-Falanghina del Sannio Doc Taburno ‘Armunia’ 2022

Cantina di Solopaca

Da diversi anni la grande cooperativa solopachese porta avanti un progetto messo in scena nell’areale produttivo della Taburno, producendo tre versioni Aglianico Docg (Rosato, Rosso e Riserva) e questa indomita interpretazione del vitigno falanghina. ‘Armunia’ si veste con un giallo paglierino che regala ancora riflessi che richiamano il “giovanile” verdolino; il naso parte un po’ nascosto, timido, per poi aprirsi in un ventaglio fruttato (si avverte pera ma anche pesca) accompagnato con un continuo sottofondo di erbaceo; al gusto ritroviamo coerentemente tutto quello che viene anticipato dal naso, accompagnato da un contributo sapido che insieme all’acidità regala al calice una bevibilità che invita a sorseggiare con insistenza.

www.cantinadisolopaca.it

 

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