Falanghina del Sannio 2016, le dieci migliori etichette da non perdere


Paola e Annachiara Mustilli

Paola e Annachiara Mustilli

Il Sannio è la riserva vitivinicola della Campania: sono davvero poche le aziende della altre province che non producono Falanghina o che non fanno shopping di uve. Il motivo è facile da comprendere: parliamo di oltre il 60% delle uve prodotte.
Il Consorzio dei Vini ha realizzato per il terzo anno consecutivo il rating affidandosi alla sezione Campana di Assoenologi con un risultato di 85/10, il più alto dei due precedenti. In effetti la 2016, prima piovosa poi con una estate stabile e calda, sta regalando buone bottiglie destinate a crescere nei prossimi anni. Si tratta di un bianco in forte ascesa grazie al buon rapporto tra qualità e prezzo. La nota caratteristica è che la maggior parte dei produttori ha abbandonato le dolcezze per giocare sui toni sapidi e minerali. In tal modo nascono vini abbinabili al cibo, che non stancano e che in qualche caso riescono anche a stupire con il passare degli anni. Comunque sempre un affare per i consumatori e gli appassionati. Ecco le dieci che ci hanno convinto di più.

1-Falanghina del Sannio 2016
Mustilli
L’azienda che ha imbottigliato per prima questa uve ormai quasi trent’anni fa si riprende il primato grazie ad una buona esecuzione, sicuramente la migliore degli ultimi anni, realizzata dall’enologo Fortunato Sebastiano. Un naso complesso, floreale e fruttato, una beva fresca, bella verve, il finale piacevole. Un bianco che ha già segnali di equilibrio, segno di uve portate a perfetta maturazione e raccolte al momento giusto. Sicuramente da attendere con ottimismo nei prossimi anni. Buona anche Vigna Segreta, ma è il base che preferiamo con decisione.
www.mustilli.com

2-Falanghina del Sannio Fois 2016
Cautiero
La piccola azienda di Frasso Telesino non si smentisce sui bianchi. Oltre a un ottimo Greco, mantiene il podio grazie a questa esecuzione particolarmente riuscita. Molto fa la sensibilità che Fulvio tiene per la sua vigna e per semplicità di esecuzione. Si tratta di un bianco molto fresco destinato a regalare buone emozioni con il tempo. Sapidità, mineralità, chiusura amare a e precisa che invoglia a rinnovare il sorso. Una Falanghina importante, insomma, che consigliamo di stappare almeno tra qualche mese per consentire una ulteriore maturazione.
www.cautiero.it

3-Falanghina del Sannio Alexia 2016
Ciabrelli
Sono ormai alcune stagioni che le vinificazioni di Tonino Ciabrelli sono all’insegna della semplicità e dell’essenzialità Così facendo riesce ad esprimere bene il territorio attraverso le diverse annate. La Falanghina, insieme alla Barbera del Sannio e alla Coda di Volpe è il suo trittico vincente e anche questa volta Alexia ci convince come le precedenti grazie al naso ricco di fiori e di frutta fresca, sentori che ritornano al palato sostenuti da una piacevole freschezza che sostiene la beva e la rende gradevole e abbinabile a moltissimi piatti.
www.ciabrelli.it

4-Falanghina del Sannio Guardia Sanframondi 2016
Aia dei Colombi
Stiliamo una classifica ma in realtà queste quattro falanghine dovrebbero essere a pari merito pur nella diversità delle loro interpretazioni. In questo caso abbiamo un frutto pieno, comoiuto, ben maturo ma in bocca, come le prime tre, conserva un passo veloce grazie alla sapidità e al tono amaro finale che regala una beva energica, vitale, vibrante. Anche in questo caso dobbiamo raccontare la grande capacità di migliorare nel tempo di questi vini che andrebbero sempre bevuti almeno dopo tre o quattro anni. La 2016 è una delel migliori esecuzioni di sempre della cantina della famiglia Pascale.
www.aiadeicolombi.it

5-Falanghina del Sannio 2016
Fontanavecchia
Ed eccoci nell’areale di Torrecuso con l’azienda leader del territorio. Qui la Falanghina esalta ancora di più la vocazione alle acidità e, in particolare questa di Rillo, ha sempre una freschezza scissa che dura almeno un anno per poi rientrare nei ranghi. Va molto bene nelle sue prime battute sui piatti estivi per poi evolvere. Aggiungiamo come postilla la capacità di questo bianco di evolvere con  molta decisione in modo interessante e complesso sviluppando anche note di idocarburi dopo qualche anno. L’annata promette davvero bene.
www.fontanavecchia.info

 

6-Falanghina del Sannio Taburno 2016
Nifo Sarrapocchiello
Ancora Taburno, ma stavolta dall’altro lato del fiume, precisamente nel comune di Ponte. Qui Lorenzo Nifo dopo essersi ripreso dai danni dell’alluvione, continua a produrre vini sinceri e di territorio. Da sempre la sua Falanghina si esprime ai massimi livelli in entrambe le versioni Da qualche tempo la nostra preferenza è orientata verso il bianco base, più immediato, semplice, essenziale nella sua semplicità ma molto efficace nell’accompagnare numerose preparazione. Bel naso, beva tonica, chiusura precisa e piacevolmente lunga.
www.nifo.eu

7-Falanghina del Sannio Selezione Oro 2016
Cantina di Solopaca
La disponibilità di scegliere tra una enorme e variegata materia prima è il grande vantaggio delle cantine sociali che decidono di lavorare bene. Da sempre la Cantina di Solopaca si presenta con prodotti efficaci e molto adatti alla tavola. In questo caso l’uva migliore di una annata favorevole si esprime in maniera piena e opulenta al naso, con tanta frutta e note di macchia mediterranea, al palato è ampia, di buon corpo. Molto buona la chiusura, con il finale lungo e appagante, preciso e pulito.
www.cantinadisolopaca.it

8-Falanghina del Sannio Janare 2016
La Guardiense
Cotarella e la Falanghina: un binomio inscindibile. Non a caso per il presidente di Assoenologi resta il principale vitigno campano, quello che più di ogni altro riflette tutte e cinque le province. Con la Guardiense è in corso da anni ormai un consolidato rapporto giocato sulla qualità. Un traguardo che viene dal protocollo individuato e dalla qualità delle uve selezionate. Anche quest’anno la Falanghina della Cantina sociale più grande della Campani si presenta in ottima forma, ampia, fresca, piacevole dai piacevoli toni floreali al naso.
www.laguardiense.it

9-Falanghina del Sannio 2016
Castelle
La tradizione di vinificazione è lunga e si vede. I vini di questa azienda di Castelvenere sono sempre ben eseguiti, piacevoli, territoriali. Particolarmente riuscita, quest’anno, proprio la Falanghia che si presenta al naso con un bel ventaglio di note floreali e di frutta bianca, al palato è già in equilibrio con l’acidità che sostiene la beva  in un sorso veloce, dinamico, pulito e preciso. Una bella esecuzione che riporta alla mente alcune delle prime esecuzione che hanno riservato grandi sorprese agli appassionati.
www.castelle.it

10-Falanghina del Sannio 2016
Torre Varano
Un’azienda relativamente giovane, il primo imbottigliamento è del 2003, dell’area di Torrecuso che questa volta si distingue con decisione proprio grazie a questa esecuzione che esprime bene l’annata e che si pone ai vertici. Grande mineralità, freschezza, toni fruttati ma non dolci, una beva che si sviluppa in maniera armonica fino al gran finale lungo, sapido, gustoso, che invoglia nuovamente alla beva. C’è solo da augurarsi che si possa replicare a questi livelli anche nelle prossime annate.
www.torrevarano.it