Falanghina 2006 Campi Flegrei doc Iovino
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vorrei proporvi di continuare a bere Falanghina dei Campi Flegrei 2006 in questo scampolo d’estate in cui la stagione si è definitivamente spezzata regalandoci adesso un caldo meno soffocante. E’ sicuramente il bianco più pronto del momento insieme al Biancolella d’Ischia e a quelli della Costa, mai eccessivamente alcolico, di buon equilibrio, non impone una concentrazione mentale esasperata come il Fiano e il Greco e al tempo stesso si beve in allegria anche quando va condiviso con persone poco attente al bicchiere. In fondo, è questo il segreto del successo della Falanghina di cui bisogna cogliere sostanzialmente due cose, la capacità di regalare buoi profumi di fiori ed erbe della macchia mediterranea e, in bocca, freschezza e sapidità che la rendono molto adatta ai piatti di mare. Iovine è un piccola azienda sconosciuta ai più, appena due ettari a Pozzuoli, si è affacciata da qualche anno sulla scena con prodotti ben concepiti, senza esagerazioni, molto tipici: il prodotto è seguito da Maurizio De Simone che in questo terroir gioca in caso essendo l’enologo di origini flegree. Siamo appunto in un territorio che più di ogni altro esprime le contraddizioni di Napoli perché qui, a differenza che altrove, l’orrido e il fantastico convivono fianco a fianco a pochi metri e bisogna avere occhi esercitati dalla cultura o dall’agricoltura per fare come al pc col photoshop, ossia cancellare ciò che non ci piace a vivere la bellezza dei misteri di un passato incredibile, quando questa era la zona del porto romano più importante in Campania e i ricchi si costruivano le ville come oggi a Beverly Hills. La Falanghina non ricorda questi sfarzi, ci riadagia sulla tradizione rurale mai scomparsa anche se ormai minoritaria, riportata in auge non da contadini sempliciotti bensì dalla scienza di giovani come Maurizio e dalla capacità di guardare avanti di alcuni imprenditori. E’ incredibile, a oltre 15 anni dall’inizio della rivoluzione vitinicola campana, dover ancora fare i conti con la mitologia del vino contadino che mi ricorda quello del buon selvaggio. Buono sì, ma antropofago.
Sede a Pozzuoli. Via san Gennaro Agnano, 63. Tel e fax 081.5206719. [email protected]. Enologo: Maurizio De Simone. Ettari: 2 di proprietà. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: Falanghina, piedirosso.