Fabri, il Rosato in anfora , la nuovissima etichetta di Cantine Rivera
di Michele Polignieri
Fabri, nome familiare in casa de Corato, è molto più che un nome di fantasia.
E’, infatti, una dedica che porta dritto al cuore della cantina pugliese vanto dell’enologia tricolore, un tributo al figlio e fratello Fabrizio, prematuramente scomparso lo scorso anno..
Potrebbe essere già da questo essere il segno dell’impegno aziendale perseguito da poter realizzare un vino riconoscibile, quasi un suggello incancellabile tra i tanti estimatori dei vini che la casa ha lanciato nel mondo.
Solo poco più di 4000 le bottiglie per questa opera prima derivante dalla vendemmia 2022 che consentirà ai fortunati della sola distribuzione HO.RE.CA. di valutare e comprendere il nuovo impegno produttivo della cantina.
Un nero di troia allevato a 250 mt in c.da Monte Carafa, vendemmiato a metà ottobre (in anticipo rispetto alla vena specifica del vitigno da serbarne maggiore spalla acida), viene mantenuto 8 giorni in macerazione refrigerata sulle bucce a 5°C prima di essere avviato alla fermentazione.
Il colore è quello del rosato che più ci piace, marca le distanze cioè da quelli modaioli buccia di cipolla offrendosi di un colore cerasuolo splendente con una bellissima vena violacea, ad esprimere personalità ed eleganza. A questo si unisce un piglio organolettico deciso, ampio al naso con gusto che valorizza le componenti aromatiche tipiche del Nero di Troia, supportato da un palato freschissimo, minerale e complesso.
Il merito è senza dubbio dell’affinamento in anfore e botti di gres ceramico che, evidentemente, segnano non tanto l’ammorbidimento dei pochi tannini, quanto la valorizzazione degli aromi del vino che si esprimono con grande vivacità al’assaggio , floreali di viola e rosa appassita e fruttate di amarena e fragola acerba con qualche delicata nota speziata tipiche del vitigno merito dell’intuito dell’enologo Angelo Mauriello e del consulente Marco Bernabei.
Chiosa Sebastiano:
“Fabri è un vino che abbiamo voluto dedicare a nostro fratello Fabrizio, purtroppo scomparso poco più di un anno fa.
Si tratta di un rosato che non vuole seguire la moda provenzaleggiante che ha snaturato la grande tradizione dei rosati italiani. Fabri punta alla complessità, profondità ed eleganza nelle sensazioni organolettiche e nella gastronomicità, abbinandosi alla cucina anche strutturata”.
E su questo direi che il colore provenzale, imposto alle aziende da una crescente deriva di consumo, a cui la stessa Rivera non si è sottratta (con il loro “Pungirosa”), da Fabri in poi potremo considerarlo appartenente ad uno stile produttivo alquanto barocco, costruito ad arte piuttosto che seguire, invece, una riconoscibilità non semplicemente cromatica, ma soprattutto ispirata alla potenza di un rosato gravido di profumi e struttura, piuttosto longevo per vini della sua categoria, cui gli si augura sin d’ora ogni buona fortuna. Non pensate agli abbinamenti…Bevetelo anche da solo e capirete.
AZIENDA VINICOLA RIVERA S.P.A.
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