Estate 2020, Jean Todt e Heinz Beck da Mimì alla Ferrovia
Foto ricordo di eccezione in un locale dove è passato il mondo intero e a cui siamo molto affezionati: Mimì alla Ferrovia. Jean Todt, presidente della Fia, il tristellato Heinz Beck, il sindaco di Benevento Clemente Mastella ospiti dei cugini Giuliano e della nuova generazione ai fornelli.
In questi anno il bisogno continuo di novità è una droga, in genere locali e personaggi sono tutti surfisti che durano lo spazio e il tempo di un onda, per quanto alta possa essere. Poi ci sono i classici che sono per sempre.
Non sempre i classici sono rispettati da chi è sulla cresta dell’onda, ma è proprio questo atteggiamento che ci fa capire subito chi sarà dimenticato e chi invece diventerà a sua volta un classico :-)
Un commento
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Conosco la famiglia Giugliano da più di un ventennio. Ho lavorato in sala da Mimì ma soprattutto presso un altro loro storico ristorante cioè D’Angelo a via A. Falcone. Per me è stato un onore e una scuola di umiltà, competenza e professionalità. Pochi ristoratori in Italia possono vantare una storia lunga e gloriosa come quella dei cugini Giugliano. Ciò come persone e come imprenditori della ristorazione. Veramente da loro è passato il mondo intero. Loro devono il loro prestigio al rispetto che hanno avuto per la cucina tradizionale partenopea attuandola con raffinatezza e gusto. Loro, senza togliere nulla, non hanno bisogno della stella Michilen perché sono loro la stella. Vorrei dire a tanti chef arrampicatori, stellati o aspiranti tali (non a tutti in quanto alcuni sono meritevoli di aver arricchito, senza bistrattare né imbastardire, la cucina italiana di equilibrata creatività e innovazione) di essere più umili e più autentici e rispettare di più la tradizione gastronomica italiana e in particolar modo quella partenopea, che tutti nel mondo ci invidiano. Questi chef non devono innescare in essa tratti multietnici di dubbia o riconosciuta qualità. Onore a Mimì e alla loro autentica napoletanita’. ?