Enologica 2015: un viaggio attraverso i vini dell’Emilia Romagna
di Maurizio Valeriani
Non è frequente poter fare un approfondimento sui vini dell’Emilia Romagna, e soprattutto non è usuale poter assaggiare una vasta schiera di Lambrusco delle diverse zone emiliane. Vini mossi, frizzanti, spumosi, che si riescono a comprendere soprattutto in abbinamento alla grassa e ghiotta cucina e prodotti locali, come Mortadella Bologna, il Culatello di Zibello o il Cotechino di Modena, formaggi come il Parmigiano Reggiano nelle giuste espressioni di stagionatura.
La manifestazione di Enologica 2015, dal 21 al 23 novembre scorso a Bologna nel Palazzo di Re Enzo è stata dunque la giusta occasione per provare, ahimè senza l’abbinamento suddetto, questa ampia selezione di vini.
Certo la spuma tende in qualche modo, almeno secondo noi, ad omologare il gusto, ma ciò nonostante abbiamo assaggiato diversi vini di carattere e personalità.
Tra tutti ci hanno maggiormente convinto:
Nel modenese:
Lambrusco Sorbara Radice 2014 – Paltrinieri: elegante, sapido e progressivo con sentori di rabarbaro e frutti rossi e buona profondità di beva;
Lambrusco Grasparossa di Catelvetro Monovitigno 2014 – Fattoria Moretto: ricco, pieno, dal tannino levigato, succoso, chiude con ricordi speziati e di fiori rossi; molto più nervoso ma di grande incisività appare il Canova 2014 prodotto dalla stessa azienda;
Lambrusco di Sorbara del Fondatore 2014 – Cleto Chiarli: dal sorso dinamico lascia una piacevole scia sapida e delle sensazioni agrumate;
Lambrusco Salamino secco di S.Croce 2014 – Cantina di S. Croce: sentori speziati si uniscono a note di frutti rossi e fanno da preludio ad una gustativa scorrevole ed agile;
Lambrusco di Sorbara 2014 Omaggio a Gino Friedmann – Cantina Sociale di Sorbara: parola d’ordine eleganza, chiusura sapida e finale di amarena.
Nel Reggiano:
Lambrusco Reggiano Concerto 2014 – Medici Ermete: minerale e dal sorso progressivo, unisce freschezza, sapidità ed avvolgenza e lascia ricordi di frutta secca e spezie;
Lambrusco Reggiano 2014 – Venturini Baldini: un leggero residuo zuccherino si integra alla perfezione con acidità e struttura del vino, regalandoci sensazioni speziate e agrumate;
Lambrusco Reggiano Scuro 2014 –Lini 910: visciola e pepe nero sono i marcatori olfattivi di questo imponente lambrusco.
Ovviamente accanto all’Emilia, non poteva mancare la presenza dei produttori romagnoli e così facendo un piacevole viaggio dei sensi abbiamo trovato interessanti Sangiovese di Romagna, come quelli freschi e scorrevoli di Tenuta Piccolo –Brunelli , della Società Agricola Pertinello e di Celli o quelli più succosi de Il Pratello e de La Tenuta La Viola, fino a vini strutturati ed avvolgenti come quelli di Galassi Maria, di Fattoria Paradiso e di Noelia Ricci.
Molta attenzione ha riscosso anche il Pignoletto, nella versione ferma e mossa, che mostra segni di evidente miglioramento qualitativo, anche se secondo noi, non esprime ancora nessun fuoriclasse.
Fuoriclasse che invece si trovano più facilmente nelle varie versioni dell’Albana come ad es. l’Albana di Romagna Codronchio 2013 – Fattoria Monticino Rosso, con i suoi sentori di macchia mediterranea e finale sapido e ammandorlato.