Encry: lo Champagne che parla italiano figlio di un territorio e dell’amore fra Nadia ed Enrico
Ho conosciuto la maison Encry in uno dei tanti Merano Wine Fetival è già mi entusiasmò particolarmente grazie alle sue note verticali e minerali associata al frutto.
Mi incuriosì molto che un italiano producesse Champagne, e ne restai subito affascinato. Per un gusto personale amo le verticalità e non sopporto gli Champagne o spumanti eccessivamente dosati, ma Enrico e Nadia producono uno Champagne degno figlio del suo territorio.
E con molto entusiasmo accetto l’invito di Giuseppe Cupertino presidente della Fis Puglia che grazie ai suoi “superpoteri” riesce a portare Encry in Puglia con una degustazione dei suoi Champagne presso la Locanda di Beatrice a Corato.
L’avventura inizia quando Enrico, che per lavoro che si occupa di idrosemina e ripristino ambientale, è chiamato a rinverdire i terreni di un piccolo produttore a Le Mesnil Sur Oger.
Qualcuno potrebbe storcere il naso al primo assaggio, ma Enrico produce uno champagne Nature senza dosaggio contro ogni abitudine delle altre maison e, io lo trovo ben fatto e da bere senza sosta.
Le vigne dimorano su colline molto scoscese e questo provoca l’erosione del terreno a causa di pioggia e vento, impedendo il formarsi del manto erboso che bilancia azoto, ossigeno e minerali ne suolo, a vantaggio della salute della vigna e della qualità dell’uva.
Qui scocca la scintilla e Nadia e Enrico riescono a investire in questo territorio -primo Italiano a concretizzare un progetto in champagne- con pochi ma produttivi ettari di vigneto che oggi producono circa 35.000 mila bottiglie: un sogno puntellato da vari ostacoli posti dagli organi di controllo dei francesi per evitare l’acquisto.
Mesnil-sur-Orge si trova nella Côte des Blancs territorio vocato alla coltivazione dello Chardonnay vitigno principe per la produzione dello Champagne; qui il terreno è principalmente gessoso con presenza diffusa di calcite, che trattiene l’acqua proteggendo la vigna durante i periodi di siccità.
Il vino che se ne ottiene ha aromi agrumati con sentori di mela e fiori bianchi in un complesso minerale diffuso. Un territorio unico che si ritrova tutto nel bicchiere, inconfondibile, godibile, entusiasmante.
Nei millesimati con qualche anno sulle spalle evolveranno in fragranze di pasticceria, pane tostato, burro e caramello nel progredire con l’affinamento.
Il Dosaggio Zero (Nature) è il mio preferito, dalla bolla cremosa e colore giallo paglierino brillante. La nota minerale emerge ben integrata alle fragranze agrumate.
I 42 mesi sui lieviti ci regalano sfumature di erbe aromatiche e note gessose dovute al terreno con gradevoli fragranze di tabacco biondo.
Notevole al palato con tanta sapidità e ottimo bilanciamento con il frutto con finale che resta agrumato e fresco.
L’extra Brut (Matière) con 48 mesi sui lieviti è già uno champagne che vuole aggraziarsi un pubblico più ampio. Eleganza nei profumi con il frutto in evidenza e bolla cremosa.
La liquere è impercettibile e va a mitigare la nota minerale e acida data dal terroir. Al palato si esprime con note cremose accompagnate dalla onnipresente nota agrumata.
Il Deux Cépages – (Rêverie) Blanc et Noire Grande Cuvèe grazie ai suoi 57 mesi sui lieviti si apre con note di spezia e piccoli frutti rossi grazie all’alta percentuale di Pinot Nero nell’assemblaggio.
Il palato ne guadagna in struttura e note salmastre con finale mandorlato, senza mai discostarsi dalla notevole sapidità.
Grand Rosé – (Nuancè) è un rosato da bere senza pensieri, con gradevoli sfumature di pompelmo rosa e amarena.
Gradevole e accattivante a gusto con sentori di ciliegia e tanta mineralità con il finale molto fruttato.
Gli ultimi tre sono solo un crescendo di emozioni, tre millesimati tutti zero dosaggio, tre annate molto diverse fra loro accomunate dalla classica firma del terroir mineralità, acidità e sapidità infinita.
Millesimato 2015 (Mémoire)
Agrumi e note iodate si sommano a sentori burrosi e fruttati come il cassis e la fragolina matura. La spezia dolce fa la sua comparsa associata a sfumature di sottobosco.
La bocca è elegante e snella ma ricca di frutto con finale sapido e minerale, tutto nella giusta misura
Millesimato 2014 (Mémoire)
L’esordio nei profumi è più sotteso ma con personalità che si esprime con note iodate e burrose. Frutto e note floreali sono in ben dosati.
Al palato è un vino che si beve bene piacevole con buona presenza di frutto e sapido nel finale.
Millesimato 2012 (Mémoire)
Il 2012 è un’annata che si farà ricordare nella Champagne e la Maison Encry ha saputo racchiudere nella bottiglia tutto il suo potenziale.
Nove anni sui lieviti e non sentirli, eleganza infinita nei profumi con nuance boisè e molto minerale con rimandi di sottobosco e tabacco, con il frutto che racchiude e avvinghia in un abbraccio d’amore. La nota salmastra è molto evidente ben bilanciata da sentori di limone amalfitano.
Al palato è sontuoso e ricco di frutto con un corpo sostento da tanta acidità e avvolto da note agrumate con un finale molto persistente. Peccato che non è più in commercio…
Ho volutamente evitato di dilungarmi in dettagli tecnici per evitare di scrivere troppo, ma sono disponibile a rispondere a chiunque voglia ulteriori dettagli.
ENCRY – MAISON VEU BLANCHE ESTELLE
À Le Mesnil Sur Oger Grand Cru
ENRICO BALDIN