Eccellenze Nolane, cooperativa agricola eubiotica | Giovanni Trinchese: l’agro nolano torni protagonista della coltivazione del San Marzano
I campi di Eccellenze Nolane, copperativa agricola eubiotiva diretta da Giovanni Trinchese, in questo periodo sono pieni di zucchine. Non sono zucchine qualsiasi, ma zucchine San Pasquale, un prodotto tradizionale tipico dell’agro nolano chiamato così proprio perché il trapianto tradizionale avveniva il 17 maggio giorno in cui si celebra San Pasquale Baylon, (religioso spagnolo del ‘500) che è anche considerato protettore dei cuochi e pasticcieri.
Più in là, in altri terreni della stessa cooperativa, le neonate piantine di Smac 20, l’antico pomodoro di Napoli, che sarà pronto a luglio.
Vengono piantate in questo periodo anche la papaccella, la zucca napoletana lunga, la melanzana a grappolo, la cima di viola, la tonda di Scafati, varietà oramai quasi introvabili.
Vedere i terreni ricoprirsi di verde e poi, man mano che il caldo avanza, poter ottenere un buon raccolto, è una gioia per i soci di Eccellenze Nolane, la cooperativa agricola sociale che, qualche anno fa, aveva messo le proprie radici alle falde del Vesuvio e aveva creduto al riscatto del territorio.
Un modello di sviluppo territoriale che parte dal basso e mette insieme agricoltori, produttori, giovani disoccupati, ma anche realtà culturali e istituzionali di una precisa area della cinta del Vesuvio, conosciuta come agro-nolano e che oggi sta dando luogo a straordinari prodotti di eccezionale qualità, alcuni dei quali, come il pomodoro San Marzano, invasettati anche nel loro stesso succo.
La strategia messa su dalla cooperativa agricola, presieduta da Giovanni Trinchese, sta dando – è il caso di dirlo – i suoi frutti: 62 anni e una storia di famiglia legata proprio alla coltivazione e trasformazione di quella straordinaria DOP che è il Pomodoro San Marzano, nel territorio di produzione dell’agro nolano, Giovanni Trinchese è animato, da un lato, dalla voglia di restituire nuova vita a terreni oramai abbandonati e, dall’altro, di riprendere quella tradizione imprenditoriale di generazioni precedenti che aveva dovuto interrompersi nel 1990 quando la virosi del pomodoro fece perdere alla Campania ettari ed ettari di produzione di San Marzano in favore della Puglia e rese vana la fatica e il sudore degli agricoltori del posto rimasti presto senza lavoro.
Un progetto, il suo, attento al territorio, alle colture, ai giovani, alle fasce deboli delle popolazioni, alle tradizioni.
Due anni di impegno costante: ecco le coltivazioni eubiotiche
“Abbiamo attuato – dice Giovanni Trinchese – un piano complessivo, con l’aiuto di consulenti esperti, agronomi e ricercatori, un piano per risanare i terreni che apparivano oramai ipersfruttati e non più utilizzabili. Siamo riusciti, senza utilizzare diserbanti, né fertilizzanti chimici, a ripristinare lo stato salubre della terra e abbiamo oggi suoli nei quali, con una falda acquifera superficiale e le peculiarità dovute alla presenza del Vesuvio, possiamo coltivare di tutto. Attuiamo solo una concimazione organica: evitiamo i diserbanti che – osserva il presidente di Eccellenze Nolane – uccidono i microrganismi buoni”. A dispetto della deformazione che appartiene alla sua professione, quella di commercialista, Giovanni Trinchese parla con la commozione di chi crede alla forza dei terreni vulcanici su cui opera insieme a una ventina di persone, tra soci cooperatori e soci produttori e spera che “l’agronolano torni protagonista della coltivazione del San Marzano.
Una sfida, la sua, che ha condotto ad una agricoltura sociale secondo coscienza.
Il suo “tutto” significa, in realtà “tutto ciò che tradizionalmente appartiene al territorio”.
Il seme che fa bene
In effetti Eccellenze Nolane affida la sua comunicazione ad una campagna (firmata da Bc Communication) che utilizza un personaggio denominato Eubios, che è, in realtà, la stilizzazione di un seme o, meglio “il seme che fa bene”, come recita il pay-off. Perché le coltivazioni della cooperativa, tra Camposano e Cimitile, nascono tutte da semi autoctoni: la cooperativa, sostenitrice di Slow Food, è custode di semi antichi. Ed è questo uno dei massimi punti di forza del progetto: produrre alimenti di elevata qualità nutritiva salvaguardando l’ambiente, il terreno, la natura, ma anche garantire la sopravvivenza delle colture antiche e tradizionali ripartendo proprio dallo Smac 20.
Dall’orto alla tavola
Una operazione che crea economia sul territorio stesso: i prodotti dal campo finiscono direttamente in tavola. Secondo due modalità: l’invio direttamente a casa delle cassette con una selezione del raccolto, la degustazione dei prodotti nel punto di assaggio: l’Agriturismo di città – Nola – via Mario de Sena, 247 – 081.18746505
Un commento
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Salve vorrei saperne di più