‘E Vermicielle a Vongole, la top five 2018
di Marco Galetti
Gli spaghetti alle vongole, tipico piatto napoletano che, per tradizione, viene servito la cena della Vigilia di Natale, è uno dei piatti più richiesti da Nord a Sud, lungo la cerniera immaginaria che chiude lo stivale e le bocche di padani e campani che si riaprono subito dopo per un secondo assaggio, ma ad occhi rigorosamente chiusi.
Gli appassionati di cibo riconoscibile a prima vista e al primo assaggio li adorano, è un piatto che presenta molti rischi, come tutto ciò che è trasversale d’altronde, rischi dietro l’angolo e dentro il guscio.
Per una preparazione con i fiocchi (ma anche d’estate sono più che benvenuti a tavola) non bisogna lesinare con l’olio, un extravergine da Formula 1, fluido con il giusto grado di viscosità, le vongole devono essere freschissime e la pasta molto al dente, ci vuole il fuoco dentro e non bisogna aver paura del fuoco mentre si preparano, gli spaghetti con le vongole sono un piatto indimenticabile che se fatto male si fa dimenticare, non si fanno foto, non si scrivono recensioni né impressioni, ci si rassegna pervasi da un velo di tristezza per quel poteva essere e non è, così ho fatto due o tre volte quest’anno, ma i cinque validi messi nel carniere sono comunque un buon bottino.
Noi lombardi la sera della Vigilia, per tradizione, dobbiamo stare leggeri e non ce li possiamo permettere, ho provato ad aggirare l’ostacolo dichiarandomi simpatizzante campano ma non ha funzionato, chissà se riguardando le foto commetterò peccato di gola…
Rumi, Ascea Marina, Chef Pascal Sfara, spaghetti alle vongole serviti a bordo piscina con vista sulla Torre di Velia, l’azzurro del cielo cilentano è valore aggiunto
Beach 93, Paestum, spaghetti alle vongole nello splendido lido firmato da Peppino Pagano per la collezione Primavera-Estate
La Terrazza, Bettolino di Mediglia, spaghetti con le vongole, Patrizio Daniele, l’uomo del Vomero naturalizzato lombardo, nella sua Pizzeria STG, tiene in carta e nel cuore gioie targate Napoli
Ristorante dei Mille, Riccione, spaghetti con le vongoline dell’Adriatico, un’altra qualità di vongole, le “poveracce”, piccole, tipiche e molto saporite
Made in Sud, Aicurzio, spaghetti di Gragnano con vongole veraci, Fabio Fiorenza da Torre Annunziata adesso ha in carta anche la Genovese e Pasta Patate e Provola
7 Commenti
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Bella carrellata, Galetti! mancano solo i miei: cerca la ricetta e saprai dirmi! :)
@Virginia, dammi tre parole : aglio, olio e vongole. Concordo e ti seguo a fari spenti e display acceso nelle notti milanesi
È, secondo me, uno dei 10 primi piatti più importanti della cucina classica italiana, anche se l’origine è napoletana.
Nella ricetta di Virginia Di Falco concordavo quasi totalmente con la sua “interpretazione”
https://www.lucianopignataro.it/a/spaghetti-alle-vongole-ricetta-napoli-roma/73474/#comments
Divergevo soltanto nell’uso del prezzemolo che a me piace. E criticavo Iaccarino del Don Alfonso che utilizza le zucchine.
Il piatto viene fatto in migliaia di locali in tutti i periodi dell’anno e si cucina abbastanza frequentemente nelle famiglie italiane.
Certo si può sbagliare ma dopo un po’ di prove si dovrebbe arrivare a cucinarlo senza commettere gli errori più diffusi, tra cui quello
di servirli con la sabbia non avendo fatto un buon spurgo.
Per fortuna questo GRANDE PIATTO della CUCINA CLASSICA UTALIANA non ha subito molti “STRAVOLGIMENTI” da parte dell’esibizionismo narcisistico dei cuochi con la stella.
Altri GRANDI PIATTI, invece, hanno subito lo scempio di una “voglia di stupire”… priva di CREATIVITÀ.
@Luca, fatto salvo il mantra di Virginia ed evitato il rischio granello di sabbia, in casa, pur consapevole di diminuire la quota mare, talvolta uso un po’ di peperoncino e/o prezzemolo.
Nessun cuoco affermato, per quanto spericolato, vuole correre il rischio di essere preso a mazzate stravolgendo incomprensibilmente quel che non deve essere corretto ma protetto, alcuni non li mettono in carta giocandosi la carta “mi astengo” sono gli stessi che non sanno più fare un risotto alla milanese come si deve e pensano che uno spaghetto al pomodoro e basilico sia chiodo fisso di incompetenti fermi nel tempo, invece dovrebbero riabituarsi a cuocerli al chiodo offrendoci rosso vivo invece di arancione pallido evitando di regalare ad improbabili luoghi da menù fisso&turistico i piatti storici della nostra tradizione che, mal riposta, si lascia tristemente leggere così: linguine al sugo bolognese e pizza marinara con frutti di mare
@ Marco G. condivido.
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Spesso mi ritrovo nel “tuo gusto personale” come anche in quello di Marco Contursi e di altri/e che qui scrivono: ho fatto l’esempio della versione di Virginia Di Falco del grande piatto della cucina napoletana diventato un grande classico e non solo per gli Italiani.
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Colgo l’occasione del Natale(si diventa più buoni? :-) per salutare tutti i food blogger che scrivono per il blog di Luciano Pignataro.
L’augurio è che il BLOG sviluppi e valorizxi le migliori qualità dei suoi blogger e sia “sempre di più” “schierato” “a favore dei consumatori e clienti”.
Dobbiamo “sentirlo” che siete dalla nostra parte!
Secondo me è una SCELTA STRATEGICA VINCENTE a medio e lungo termine.
Secondo me alcuni food blog si sono GIÀ sputta…. avendo tradito i clienti … a favore di
produttori e ristoratori(pizzaioli ecc…)
Questo è l’augurio che faccio al blog.
Con sincerità.
grazie Luca!
Gli auguri vanno bene ma secondo me non bastano.Chiediamo democraticamente al Gran Capo di darci la possibilità di votare per il miglior collaboratore.Per il premio ,se va bene del vino ,posso pensarci io a trovare lo sponsor.PS.Ho lanciato la pietra speriamo che non ritorni indietro con gli strali di Lucianone ma una sana competizione al blog farebbe benone.FM