E’ Valentino Tesi il miglior sommelier italiano AIS del 2019
di Francesca Faratro
Con lui, per l’ennesimo anno la Toscana si riconferma vincitrice, dopo la precedente vittoria per l’edizione 2018 vinta da Simone Lo Guercio.
Già in tale occasione, Valentino Tesi dimostrò le proprie competenze sfiorando il primo posto per una manciata di punti.
Classe ’78, pistoiese di nascita e lì cresciuto senza mai andar via, in primis è marito e papà di Vittorio, un bambino di soli sei anni, per il quale vive e colleziona successi.
Laureato in economia e commercio, nella sua vita ha svolto tante attività così diverse fra loro senza mai trovare un punto fermo. Prima istruttore di palestra, poi consulente del Lavoro ed attualmente consulente finanziario in banca, dal 2013 quel punto lo ritrova, nel vino ovviamente, diventando sommelier nel 2013.
La passione per “il nettare degli dei” nasce come un fulmine a ciel sereno quando di anni ne ha diciannove , scaturita da un calice di Brunello di Montalcino. Da quel momento gli si apre un mondo.
Il passo astuto lo fa suo padre che, dopo aver intuito la passione del figlio, lo iscrive a sorpresa ad un corso AIS di Avvicinamento al Vino.
Il giovane Valentino si innamora, un po’ come lo si fa per una donna, iniziando a divorare riviste enogastronomiche, libri e tutto ciò che possa accrescere la sua curiosità per questo “nuovo” mondo enologico.
Più tardi, decide di frequentare il corso professionale per sommelier, conciliando studio e lavoro.
Un percorso difficile, fatto di sveglie all’alba, appunti e decantazioni in pigiama per allenarsi alle prove concorsi.
“Con gli occhi ancora socchiusi, quasi tutte le serate le ho dedicate allo studio del vino! Attenzione però, tutto fatto con gioia e piacere: l’attrazione che ho verso questa bevanda è fatale. Il Concorso Miglior Sommelier d’Italia lo vidi per la prima volta a Trento nel 2016 da semplice spettatore. Ne osservai le prove sul palco a bocca aperta: mi sembravano degli alieni i miei colleghi! Pensavo che a quel livello non sarei mai arrivato ma allo stesso tempo, iniziai a cullare il sogno di diventare un giorno anch’io il miglior sommelier d’Italia. L’ho voluto e quest’anno ci sono riuscito.” – afferma emozionato Valentino Tesi.
Il concorso, svoltosi a Verona lo scorso 24 novembre, ha visto i concorrenti superare le dure prove scritte, le quali richiedono un livello di preparazione alto e meticoloso. A questi si sono susseguite le prove orali dove oltre alla cultura e le conoscenze, ci sono stati da tenere a bada l’ansia, l’emozione ed il tempo cronometrato.
Valentino Tesi inizia a frequentare i concorsi quando, dopo essere diventato degustatore e relatore AIS, i livelli raggiunti non gli bastava. Aveva l’esigenza di mettersi alla prova, di sfidare le sue stesse conoscenze e di presentare il vino con la sua eleganza ed umiltà che lo contraddistinguono. Questo percorso gli ha donato competenze, professionalità ma gli hanno dato anche la possibilità di confrontarsi con i suoi colleghi e di istaurare con loro un rapporto di amicizia fondato sulla stessa passione e sulla relativa scoperta di apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo.
“Ho cercato di mantenere il sangue freddo, i nervi saldi, avevo già l’esperienza dell’anno precedente che mi ha aiutato molto. Una volta che il Presidente Maietta ha pronunciato il mio nome, mi sono scorse nella mente tutte le fasi del mio percorso. E’ stato vivere un film, un’emozione indescrivibile. – continua Valentino ricordando la proclamazione. – Dopo l’euforia del momento, mi fermerò a riflettere. L’unica certezza è che non lascerò mai il magico mondo del vino!”.
Adesso per lui si aprono nuovi scenari, questo sarà per lui solo un punto di partenza sul quale fondare nuovi arrivi per crescere di anno in anno.
Il suo vino preferito? A questa domanda preferisce non rispondere.
“Mi è davvero impossibile dirne uno, ce ne sono troppi! – sorride V.T. – Tutti però devono avere caratteristiche simili, raffinatezza, scorrevolezza, eleganza, che non è impressionare ma farsi ricordare.”
E sicuramente Valentino Tesi si farà ricordare, continuando a raccontare il vino con la sua grazia e le abilità di narratore di vino, tenendo fra le mani un calice dove le bollicine che salgono in superficie anticiperanno gli animi alla festa, la sua festa, quella del miglior sommelier d’Italia!