Due settimane on the road in Sicilia tra paesaggi e assaggi. Diario Parte V del giro in senso antiorario dell’Isola: Val di Noto – Siracusa
di Tiziano Terracciano
CANNOLI A PACHINO
Di buon mattino partiamo dal Petrantica Resort in Marina di Ragusa per un’escursione nella Val di Noto. Ci consigliano di mangiare un cannolo in una vecchia pasticceria-bar di Scicli ma trovandola chiusa, dopo aver fatto un veloce giretto per il paese, proseguiamo per raggiungere la punta sud-orientale della Sicilia.
Ci fermiamo a Pachino, non per i suoi famosi pomodorini, ma per provare un altro cannolo che ci hanno consigliato. Anche questa pasticceria è chiusa (per ristrutturazione)! Quindi giriamo per la piazza e chiediamo qualche consiglio in giro. Ci facciamo una bella chiacchierata con due pensionati, ritornati in terra madre dopo aver lavorato più di mezza vita fuori regione. I due, che non si fanno mancare i cannoli a casa in tutti i giorni festivi e non, ci confermano che avevamo scelto bene e che data la chiusura ci avrebbero dato gli indirizzi di altre due pasticcerie che loro frequentavano e che non gli avrebbero fatto fare brutta figura. Dopo una telefonata, per l’aiuto da casa per ricordare il nome e l’indirizzo di quella più lontana, ci indicano la pasticceria posta in una delle strade dietro la piazza.
Il primo buon Cannolo della giornata lo mangiamo quindi presso la Pasticceria Cicero Rinaldo e dopo aver acquistato anche una cioccolata Modicana alle carrube qui prodotta, ci avviamo all’auto e, mentre camminiamo, ci bussano i due pensionati diretti a casa con la loro auto per chiederci come fosse andata. Gli facciamo segno “tutto ok” e gli facciamo capire che raggiungeremo anche l’altra pasticceria per provare l’altro cannolo pachinese che ci hanno consigliato! Quindi non ci perdiamo neppure la versione della Pasticceria Royal dei F.lli Dugo.
PORTOPALO DI CAPO PASSERO E MARZAMEMI
Mentre entriamo nel Royal una bomba d’acqua allaga la strada, ma appena finiamo il cannolo ed il caffè possiamo ripartire alla volta di Portopalo di Capo Passero dove il trascorso temporale ha lasciato posto ad un vento di levante che movimenta il mare in un affascinante susseguirsi di onde che si infrangono violentemente sulla costa suscitando contraddittorie sensazioni che ti fanno ricordare un po’ il concetto del sublime kantiano, quel mix di paura-piacere che la grandezza e la potenza della Natura suscitano in talune circostanze, come quando si percorre una strada a strapiombo sul mare con le onde che si innalzano fino all’altezza dei finestrini.
Più riparati dalle onde ma pur sempre travolti dal vento che spira tra i vicoli del villaggio marinaro, troviamo un’inusuale e bellissima Marzamemi. Probabilmente una delle località più romantiche della Sicilia che con il fascino dei suoi colori e dei suoi lillipuziani edifici rapisce l’anima di chiunque si ritrovi a passeggiare nel borgo sviluppatosi intorno ad una delle più antiche e importanti tonnare della regione.
LA CIOCCOLATA DI MODICA
La sera giungiamo a Modica dove, tra la scelta di vedere prima la parte alta o quella bassa del centro storico, sbagliamo strada! Ma come si suo dire: “sbagliann ngarrann!”. E ci ritroviamo sulla collina antistante la città che ci apre la più bella vista panoramica che mai ci saremmo aspettati!
Una volta deliziata la vista pensiamo a deliziare il palato, così scendiamo dalla collina, parcheggiamo e facciamo qualcuna delle nostre “interviste per strada” per scoprire i locali più interessanti in tema di tradizioni locali. Incontriamo una persona garbatissima (il Dott. ….., purtroppo non ricordiamo il nome) che capisce subito le nostre esigenze, così ci consiglia prima di andare al Laboratorio Dolciario Don Puglisi per assaggiare e acquistare una delle migliori cioccolate tipiche di Modica (un laboratorio nato da un progetto più ampio nell’ambito sociale, dove donne e bambini in difficoltà vengono ospitate e aiutate tramite l’offerta di lavori presso la Casa di Don Puglisi, intitolata al sacerdote ucciso nel 1993 dalla mafia per il suo impegno a sottrarre manovalanza a “cosa nostra” educando i giovani e i bambini secondo il vangelo ad essere uomini liberi che potessero crescere a “testa alta”!).
LA RUSTICANA A MODICA
Sempre sotto consiglio del Dottore ci rechiamo presso la Trattoria La Rusticana dove poter cenare quanto più tipicamente modicano possibile! In sala c’è il signor Giannone (che vi sembrerà un volto conosciuto per la sua somiglianza a Piero Angela) e in cucina c’è la moglie. Quindi una volta accomodatici esprimiamo il desiderio di voler mangiare solo piatti tipici locali e, da un tavolo vicino, alcune signore ci dicono: “siete sicuramente nel posto giusto!”. Vogliamo partire dal primo piatto ma nell’attesa non ci viene fatta mancare una “fellata” di salsiccia secca locale. Imperdibili sono i Lolli con le Fave, una pasta tipica fatta con la Fava Cottoia di Modica Slow Food. I Cavatelli alla Norma fanno capolino sotto una mega-spolverata di ricotta salata ragusana. Data la temperatura esterna più che fresca ci consigliano poi di assaggiare il bollito di vitello locale e le polpette arrosto fatte con carne di vitello e maiale locale, due secondi che non mancano mai nelle case modicane! Nonostante la buona carta dei vini, per il rosso ci affidiamo al Nero d’Avola di Pachino proposto dalla casa con un buon corpo e bei profumi. Prima di andar via non possiamo fare a meno di assaggiare il Biancomangiare, un tipico e sfizioso dolce gelatinoso alle Mandorle e Cannella.
IL CANNOLO DEL CAFFE’ SICILIA A NOTO
Il giorno dopo ci dirigiamo verso il nostro nuovo resort che ci ospiterà a Siracusa. Nel tragitto ci fermiamo a Noto per assaggiare anche il cannolo del famoso e sempre affollatissimo Caffè Sicilia. Il Cannolo è sicuramente più piccolo e più caro della media siciliana ma vale la pena provarlo per la qualità delle materie prime utilizzate (senza voler parlare degli altri invitantissimi dolci fatti con i migliori ingredienti siciliani), per il gusto e per l’atmosfera che si vive nello storico locale.
GLI ARANCINI DI MIDOLO A SIRACUSA
Fatto un giro lungo il corso di Noto e aver acquistato alcuni souvenir da un’onesta ragazza quasi in fondo alla strada, sulla sinistra poco prima dell’arco, ci rimettiamo in auto e passiamo per Avola dove, anche chiedendo, non riusciamo a trovare un punto vendita delle famose mandorle. L’ora di pranzo si avvicina e quindi decidiamo di fare una sosta a Siracusa presso il Bar Pasticceria Midolo consigliatoci da alcuni nostri amici acerrani che sono di casa da queste parti! Ottime le arancine fritte al pistacchio e al cotto, ancor più buono e ricco l’arancino al ragù “al forno”. Da non perdere almeno un pezzetto di Messinese, una focaccia con scarola, acciughe e pomodorini.
CASALE MILOCCA A SIRACUSA
Rispettando i tempi giungiamo a Casale Milocca, un altro bellissimo Eco-Resort ricavato partendo dalla ristrutturazione di una masseria di fine 800 con stanze rifinite con maioliche dipinte a mano da artigiani locali, una immensa piscina a filo, un orto sinergico realizzato dalla proprietaria Sig.ra Lucia (dal quale proviene buona parte degli ingredienti utilizzati per la ricchissima ed irrinunciabile colazione e per il ristorante), un percorso fitness ed, in fase di completamento, un centro benessere. Ci sono poi delle bici ad uso gratuito per girovagare nell’area marina protetta del Plemmirio. Come benvenuto ci viene offerta una granita alle mandorle e alle fragole dell’orto sinergico. Inoltre avendo specificato nella prenotazione che eravamo in viaggio di nozze hanno avuto la carinissima idea di riservarci la “Tempio di Giove”, una camera di livello superiore rispetto a quella prenotata.
TRATTORIA DEL GALLO A PALAZZOLO ACREIDE
All’interno della struttura c’è, come dicevamo, un ristorante sinergico ma il cordialissimo e sempre disponibile personale è sempre pronto a soddisfare le richieste dei clienti anche consigliando locali nei dintorni. Così chiacchierando con le due ragazze di turno all’accoglienza scopriamo che a Palazzolo Acreide, ad una cinquantina di chilometri dal casale, vi è una Trattoria di quelle che non si possono proprio perdere! Così proviamo a telefonare per prenotare e nonostante non rispondesse nessuno ci mettiamo in cammino per arrivare fino al locale dove ci hanno detto che erano al completo! Al che gli abbiamo detto che avremmo atteso e che da lì non ci saremmo mossi senza aver provato la loro cucina! Ci mettono dunque il lista e nel frattempo ci offrono del vino e una focaccia per ingannare l’attesa. Il Nero d’Avola di Pachino solitamente viene servito con una bottiglietta di gassosa vicino, ma noi lo preferiamo assoluto.
Più che una trattoria questa è una purissima Osteria dove, oltre ai clienti ai tavoli, c’è un via vai di persone che si fanno servire dall’oste un piatto che sia un primo, un secondo od altro insieme al vino e lo mangiano sulle mensole all’ingresso chiacchierando ed intrattenendosi con gli altri presenti. Ed è così che l’attesa diviene piacevolmente istruttiva per conoscere la storia della locanda, del paese e del santo patrono esposto nella sala. Ed è così che scopriamo che prima di Eros e di Gianni il vecchio gestore era quello coi baffi fotografato dietro alla banda di musica che suonava nel locale!
Ci accomodiamo e manco a dirlo chiediamo ad Eros di voler mangiare specialità locali! Quindi si parte con le Crastune, ovvero le lumache al sugo con soffritto di cipolle; la Salsiccia secca di Palazzolo Acreide presidio Slow Food, primo sale al pistacchio e formaggio ragusano; immancabili le polpette di carne fritte e le polpette di patate artigianali che vengono servite anche se si viene, qui in osteria, a bere solo un bicchiere di vino. Per primo ci sono dei mega-ravioloni che potremmo definire come una “Norma rivisitata” fatta con ripieno di melanzane e condita con pesto artigianale di basilico, pomodorini e ricotta salata ragusana grattugiata. Imperdibili gli Arrosticini di Agnello ed il Coniglio a’Stemperata cotto al forno con olive, capperi, sedano e carote. Dulcis in fundo uno dei migliori cannoli mangiati in Sicilia, proposto in una versione “scomposta” con una superlativa crema alla ricotta di Buccheri! Ad accompagnare un amaro alle “essenze di Sicilia” con erbe aromatiche, Carrube e Arance.
Meno male che non hanno risposto al telefono! Altrimenti, dicendoci di essere al completo, non ci avrebbero fatto incamminare alla cieca e non avremmo potuto godere della meravigliosa accoglienza e della meravigliosa cucina di questa superlativa Osteria!
ORTIGIA E IL SUO MERCATO
All’indomani si va alla scoperta di Ortigia dove la prima sosta viene effettuata presso un parrucchiere per uno shampoo e una piega al costo di 20 euro! Ci si immerge dunque nel centro storico, si passa vicino alla Fonte Aretusa dove vegetano delle autentiche piante di Papiro, fino a giungere al Castello di Maniace dove paghi volentieri il biglietto di ingresso perché ti aspetti di poter godere di una delle più belle vedute sulla città una volta salite le scale, e invece no! Ti ritrovi su una terrazza con mura alte con cartelli che invitano a non arrampicarsi! Una vera e propria delusione! Puoi vedere scorci di mare solo dalle grate! Quindi se ci volete entrare solo perchè vi aspettate di potervi affacciare sulla città, evitate di spendere i soldi per il biglietto!
La traversata del Mercato di Ortigia ce la riserviamo per l’ora di pranzo con la consapevolezza di trovare qualche interessante sosta per lo street-food. E quando giungiamo davanti al Caseificio Borderi non ci riusciamo ad allontanare più! Prima per assistere allo show del Sig. Andrea, poi per ordinare e assistere alla costruzione del panino qui proposto, e poi ancora per continuare ad ascoltare e per scambiare qualche battuta mentre mangiamo questa “marenna” siracusana!
Solo poi abbiamo scoperto che il Sig. Andrea è una celebrità anche su Youtube, in quanto col suo fare spigliato attrae tanta gente che difficilmente passa davanti alla sua bottega senza fermarsi, senza riprenderlo o fotografarlo, e senza ordinare un dei suoi panini, mai uguali ad un altro, costruiti partendo dai formaggi di produzione propria, per continuare con i tanti ingredienti presenti nelle vaschette sul banco, per finire con le fette di salumi tagliate al momento (i salumi sono “nazionali”, quelli artigianali locali non permetterebbero di contenere il costo a 6 euro per un mega-sfilatino dalla stratosferica altezza con il quale, per tutto quello che c’è dentro, mangiano abbondantemente due persone!). I cozzetti alle estremità degli sfilatini vengono tagliati e, mentre prepara i panini, il Sig. Andrea li riempie a suo piacimento e li fa assaggiare gratuitamente a chi è in attesa o a chi si trova semplicemente a passare! E proprio questi assaggi gratuiti lo hanno reso famoso nel mercato quando ancora aveva solo una postazione e non ancora la bottega! Un vero e proprio mito del mercato di Ortigia da conoscere e a cui affidarsi per farsi costruire una “marenna” a suo piacimento, perché lo farà sempre e solo a suo piacimento e mai potrà assecondarvi nella scelta degli ingredienti, perché sono tanti e solo lui sa come abbinarli!
LA GAZZA LADRA A ORTIGIA
Durante la passeggiata mattutina abbiamo indagato anche su dove cenare, chiedendo i giro, osservando i piatti serviti a pranzo e curiosando sui menù esposti. Ritorniamo al Casale Milocca non ancora convinti! Così rifacciamo qualche domanda in giro per scovare un posticino dove trovare un buon rapporto qualità/prezzo nel cuore di Siracusa e prodotti freschi, un posticino dove anche i Siracusani si accomodano al di fuori dei circuiti ultra-turistici! La dritta giusta stavolta ce la dà il figlio della Sig.ra Lucia: ci parla de La Gazza Ladra, una trattoria a conduzione familiare senza pagine social e senza bancomat dove Marcello si alza di buon mattino per andare ad acquistare il pesce fresco di giornata all’antico mercato dell’isola e gli ortaggi, e la moglie pensa a cucinare creando piatti unici dall’incontro di ingredienti prettamente Siciliani. Quindi qui il menù varia quotidianamente e quando si arriva è buona prassi chiedere:”Cosa c’è oggi di buono?”
Dopo aver scelto un Etna Rosso dalla carta dei vini decidiamo di partire direttamente dal primo piatto ordinando una Pasta Aretusa con Ricciola fresca, zafferano, Pistacchi di Bronte dell’Azienda Agricola Licandro Pieragrazia, menta, basilico,cipolla, buccia d’arancia, pomodorini di Pachino e mollica tostata. Tanti ingredienti che sembrano troppi fino a quando non si assaggia e ci si stupisce del sapore e della delicatezza del piatto costruito dosando perfettamente gli ingredienti che esprimono tutti i loro sapori senza mai accavallarsi l’un l’altro; e una tradizionale Pasta Siracusana con aglio, prezzemolo, acciughe sotto sale “Masculina da magghia” presidio slow food, mollica abbrustolita e Mandorle di Noto “Concetto Scardaci”.
Per continuare prendiamo un freschissimo filetto di Lampuga all’acqua pazza con pomodorino di Pachino e un piatto di antipasto Siciliano con tanti assaggi di verdure e frittate. Per finire un’altro piatto della tradizione Siciliana che non abbiamo mai provato, l’Insalata d’Arance che mai avremmo creduto essere tanto buona! (E’ dolce, è piccante, è croccante, è profumata, è succosa, è rinfrescante, è digestiva….è imperdibile!).
Soddisfatti dai Paesaggi e soprattutto dagli Assaggi ritorniamo al Casale per riposare e prepararci, col nuovo giorno, alla prossima e ultima tappa a completamento del giro antiorario dell’intera costa Siciliana.
PRIMA TAPPA: MESSINA-TINDARI-CEFALU’
SECONDA TAPPA: BAGHERIA-PALERMO
QUARTA TAPPA: SELINUNTE – AGRIGENTO – RAGUSA