Due settimane on the road in Sicilia tra paesaggi e assaggi. Diario Parte II del giro in senso antiorario dell’Isola: Bagheria – Palermo
di Tiziano Terracciano
Dormire in una Pirriera Bagherese
Di buon mattino partiamo da Cefalù per giungere a Bagheria dove sosteremo per due notti presso un nuovissimo b&b sorto in una Pirriera, ovvero un’antica cava a cielo aperto, con una piscina d’acqua salata e bellissime e spaziosissime stanze a tema. Al B&B Pirriera, nostra base per le escursioni palermitane, ci viene dunque assegnata la camera “U Carrettu” sulle cui mura possiamo leggere la storia del Carretto Siciliano. Al mattino si fa una ricca colazione con dolci fatti in casa e soprattutto degli squisiti mini-cannoli riempiti al momento. Dopo esserci sistemati chiediamo a Carlo cosa non possiamo proprio non assaggiare delle specialità bagheresi e ci facciamo indirizzare là dove si facciano secondo tradizione.
Lo Sfincione Bagherese
E’ ora di pranzo e decidiamo di assaggiare lo Sfincione Bagherese, così ci dirigiamo in uno dei vicoli della città dove dal 1887 l’Antico Forno Valenti sforna pani e dolci d’autore. Lo Sfincione è una preparazione tipica che si fa con una base di pasta di pane alta e morbida sulla quale vengono messe delle spesse fette di Tuma (un pecorino fresco tipico Siciliano), delle acciughe salate, delle cipolle e, in superficie, della mollica di pane aromatizzata. Ci appoggiamo sulla mensola del locale e trascorriamo una meravigliosa oretta scambiando quattro chiacchiere con tante calorose persone che vengono a prendere il pane e le specialità del forno, e soprattutto mangiando lo strabiliante Sfincione sia nella versione classica con la Tuma sia nella versione con la Ricotta. La versione con la ricotta è ancora più morbida ma la versione classica è indimenticabile e da sola varrebbe il viaggio fin qua!
Aperitivo a Mondello
Da no perdere assolutamente è una passeggiata al calar del sole sul lungomare di Mondello dove fare un aperitivo presso uno tantissimi chioschi affacciati sul mare e sulle barche dei pescatori. Ci fermiamo presso la Panineria e Bar Papillon dove ci preparano un ottimo Campari Spritz, generoso nelle quantità e ricco nell’accompagnamento di stuzzicheria.
Pastabar a Palermo
A Carlo chiediamo qualche dritta anche per cenare a Palermo dove poter parcheggiare agevolmente e soprattutto dove poter finalmente provare la pasta con le sarde. Ci consiglia il Sardina PastaBar, un bistrot a conduzione familiare dall’innovativo concept che propone anche la formula take away per poter gustare la pasta fatta in casa nel Coppo da passeggio, nella formula easy-to-go, con innumerevoli condimenti della tradizione preparati, con prodotti del territorio, nella bella e invogliante cucina a vista. Ci accomodiamo ad uno dei tavoli esterni di questo locale che si trova nei pressi della cala vicino al porto e dopo esserci preventivamente assicurati telefonicamente della disponibilità delle sarde fresche ordiniamo dei Tonnarelli artigianali con le stesse e soprattutto preparato al momento e non con sughi già pronti. Prima però ci facciamo tentare dal Crudo Special composto da Gamberi di Mazzara del Vallo, Scampi, Salmone (unico intruso), Tonno e Ombrina. E poiché il giorno precedente a Cefalù ci siamo rimasti male per il Riccio (che non sapeva) di mare, ordiniamo anche il fuori menù del giorno che prevede lo spaghettone artigianale con frutti di mare e Ricci di mare. Alla fine restiamo estasiati dalle composizioni dei piatti e dalla freschezza della materia prima manipolata il tempo minimo per la preparazione in modo da preservare il gusto ed il sapore regalati dal mare. Ad accompagnare scegliamo l’ottimo Nero d’Avola della casa. Non manca una buona carta dei vini e una scelta di oli extravergini siciliani.
Lo storico mercato di Ballaro’
Al mattino, dopo aver fatto colazione con i mini-cannoli per Pirriera, parcheggiamo l’auto alla stazione di Bagheria e prendiamo il treno per Palermo dove come prima ed insostituibile tappa scegliamo lo storico mercato di Ballarò. Il fascino di questo luogo è incredibile e si arriva ad invidiare i Palermitani che possono raggiungerlo ogni qual volta vogliano. Ci abbiamo perso ore e lo abbiamo girato in lungo ed in largo, stregati ed invogliati da ogni banco, per non parlare dello Street Food che più “street” non si può! Tanto ci incanta e ci diverte il venditore di polpi cotti, tagliati e serviti al momento, che non possiamo fare a meno di fare un brunch con un piattino di polpo condito con sale, olio, pepe e limone. Dallo stesso venditore è possibile mangiare le Sarde a beccafico, poi continuando il giro del mercato di possono trovare le Stigghiole arrostite al momento sulla brace a carboni, le spremute di arance o melograni, le Arancine fritte al momento, il panino con la Meusa, i fritti di mare e di terra, e cosi via, in un immenso ed indimenticabile percorso di colori e profumi!
Ke palle! Arancine d’autore
Continuiamo il nostro giro per Palermo e come punto di riferimento e di partenza prendiamo quella che i Palermitani chiamano Piazza della Vergogna che non è altri che Piazza Petroria al centro della quale sono collocate innumerevoli statue nude che in passato turbavano il senso comune del pudore tanto che si narra che le suore di clausura dell’antistante convento siano uscite dal loro rifugio apposta per evirare le statue! Siamo a quattro passi da Piazza Quattro Canti, punto di partenza ideale per visitare la città lungo le strade dell’enorme isola pedonale che qui si intersecano. La camminata più lunga che si fa è per giungere alla Cattedrale, una maestosa opera che mozza il fiato alla vista esterna e che continua ad incantare alzando gli occhi all’interno, lungo l’immensa e stupenda navata centrale. Si è fatta ora di pranzo e trovandoci dalle parti della surreale Galleria delle Vittorie decidiamo di provare le Arancine d’Autore proposte da uno dei punti vendita di Ke Palle. Il localino è ben fatto e mentre si sceglie tra uno dei più di 40 gusti di “Palle” proposte (l’Arancina rigorosamente femmina e tonda come l’arancia siciliana a cui si ispira nella forma) si può ammirare il frenetico e preciso lavoro svolto nella cucina a vista e si può leggere sulle pareti la filosofia che muove il locale: “Ispirandoci all’antica ricetta araba di riso e zafferano con erbe e carne ripercorriamo la tradizione siciliana trasformandola in una ricerca culinaria dal sapore internazionale. Il gusto dell’arancina storica rivive tra i nostri chicchi”. Scegliamo “La Siciliana” ripiena di prosciutto, fiordilatte, pepe e formaggio allo zafferano; e una con Pesce spada, melanzane e mentuccia. La cottura del riso e la panatura sono perfette, gli ingredienti di riempimento sono di eccelsa qualità e si assapora ognuno di essi distintamente. A primo impatto eravamo scettici ed indecisi sul fermarci in un locale dal format che può sembrare da catena commerciale, ma già dal primo morso ci si ricrede in positivo e alla fine si resta felici della scelta fatta. Quindi l’insegna “Ke Palle” richiama sicuramente l’espressione di meraviglia detta o pensata da chi esce dal locale dopo aver addentato la loro interpretazione della “Palla” siciliana per antonomasia!
Cena sul lungomare di Aspra
Dopo aver piacevolmente macinato tanti km a piedi per Palermo riprendiamo il treno per ritornare al nostro B&B posizionato lungo il grande viale alberato che da Bagheria porta al lungomare di Aspra. Dopo qualche oretta di riposo e di refrigerio decidiamo di seguire l’ennesimo consiglio di Carlo e ci rechiamo presso il ristorante Palumbo, una famiglia famosa in città anche per la Friggitoria posta a pochi metri di distanza sul lungomare. Nel frattempo è piovuto un po’ e l’aria si è rinfrescata quindi decidiamo di sederci ad uno dei tavoli della sala interna. Il locale è molto semplice e per l’ordinazione ci si fa prima una chiacchierata per scoprire le proposte del giorno. Siamo in un osteria in cui i primi piatti sono generosi in termini di quantità di pasta e di ingredienti di condimento. Quindi prendiamo un soddisfacente Spaghettone ricco di frutti di mare e uno Spaghettone alle vongole, Non a caso all’esterno, sull’insegna, è evidenziata la dicitura “spaghetteria”! Non ci facciamo mancare del pesce spada alla griglia e un fritto di calamari che seppur hanno l’asterisco sono di ottima qualità.
Dopo questa soddisfacente cena ritorniamo alla nostra dimora bagherese e decidiamo la prima tappa da effettuare all’indomani in territorio Trapanese, alla scoperta della Sicilia occidentale dopo aver percorso in lungo la costa settentrionale!
Un commento
I commenti sono chiusi.
Ho apprezzato anche il primo articolo per diversi motivi:
i luoghi che in parte conosco di una Sicilia bella.
I posti dove avete mangiato.
Come li avete scelti.
Il cibo mangiato.
E come è stato raccontato: uno stile diverso da
quello che solitamente si legge sui food blog.