I dieci posti più fighi di Napoli e della Campania che fanno tendenza
Dove mangiare a Napoli e in Campania? Quali sono i locali aperti più fighi della Campania in quesyo momento? Quelli più accorsati nei quali è dificile trovare posto ma è assolutamente indispensabile provarli? Cercati per la qualità delle materie prime, il valore del servizio, l’ampiezza della cantina che gira e che crea valore? Quei posti in cui si sta bene come davanti al caminetto di casa propria ma dove al tempo stesso puoi fare una bella esperienza di cibo, anche elegante circondato da persone eleganti? Quei posti aperti tutto l’anno? Mattina e sera? Questo post nasce dall’endorsement di Licia Granello su Repubblica che ha parlato della bellezza del mangiare a Napoli e in Campania. Il cibo, l’ossessione dei napoletani come scrisse Goethe, tanto che le scene dell’albero della Cuccagna impressionarono persino De Sade, che a capa certo non stava tranquillo. In dialetto il sostantivo diventa verbo, ‘o Magnà. E per dire chiariamoci, incontriamoci, conosciamoci, parliamoci, traduciamo in “ci pigliamo un caffè”, “andiamo a fare un pizza”. Ecco perchè i posti fighi devono essere prima di tutto buoni, buonissimi e poi belli, bellissimi. Per una napoletano è essenziale che nel piatto ci sia la gioia, ossia il rimando alla memoria oppure semplicemente al veramente gustoso e appagante. Per noi è essenziale che usino prodotti buoni partendo da un territorio che disegna lo scheletro della cucina italiana dalla pasta al caffè, dalla mozzarella alla sfogliatella, dall’olio al pomodoro ma che siano anche in grado di offrire materia prima nazionale e internazionale di alto livello. Dalle cozze al caviale bianco, dalla Falanghina al Dom Perignon: insomma, vera cultura del cibo e del bere. Come vedete, si tratta di locali giovani e che non chiudono come a Milano appena passati di moda perchè qui la novità è molto attentamente vagliata dai clienti, ma una volta adottata, resta.
Eccoli.
Non c’è nulla da fare, Enzo Politelli è stato il primi a Napoli ad affiancare il successo ad una proposta di qualità senza tirarsela e mantenendo nel proprio locale uno stile easy tipicamente napoletano. Il ristorante a piazza Vittoria resta sempre uno di quei posti in cui conviene sedersi e prenotare con anticipo per trovare posto. Grande cucina di materia prima, che deriva dalla esperienza familiare, piatti semplici e sempre un gran bel bere tra Champagne e vini campani, un settore di cui Enzo è appassionato da tempi non sospetti.
Maniacale passione per la materia prima. Ricerca assoluta di un servizio di alta qualità, cura della carta dei vini. I fratelli Cariulo hanno completamente rivoluzionato in Campania il concetto stesso di paninoteca facendola iventare anche un luogo per gourmet ma non per questo dimenticare l’aspetto pop che questi locali devono avere per mantenere una loro verità nella proposta.
Vineria Bandita si trova nel cuore del Vomero, ma basta passare davanti al grande ingresso a vista per essere catapultati con la mente in un bar-à-vin parigino. Un’unica sala incorniciata da una bella volta a botte, qualche tavolino e le pareti tappezzate di bottiglie: è il regno di Federica Palumbo e Giuliano Granata, che hanno perfezionato il format dell’ex Granafine, mettendo da parte la ristorazione, dedicandosi completamente a selezionare vino e dispensa.
Look londinese e Crudo Bar sincero nel rispetto delle regole del gioco di materia prima e cucina calda di qualità. Lo scoprimmo due anni fa questo ottimo ristorante partenopeo che nel cuore della Napoli bene, tra Posillipo e Mergellina è diventato il riferimento dei più giovani quanto ad esemplificazione gastronomica del mare in tavola. Tanto crudo e non solo, tra frutti di mare, tartare e carpacci, la proposta di Antonio Pisco, giovane patron del ristorante, si affaccia il ricordo della nonna Rosaria, in un susseguirsi di proposte dalla cucina che rievocano il calore familiare reinterpretato con grande tecnica dalla nuova Chef Gelsomina Manna, già alla corte di Lino Scarallo. Dall’Ottobre del 2018 quando per la prima volta questo riferimento partenopeo comparve su questo archivio di tempo ne è passato, ma la forza del progetto non si arresta, confermando quanto di buono è stato fatto fino ad ora.
6° Contaminazioni a Somma Vesuviana
Giuseppe Molaro ha conquistato e difeso la stella Michelin a Tokyo, poi ha deciso di tornare nella sua terra aprendo un ristorante dove la cucltura giapponese si fonde con quella vesuviana in maniera perfetta. Grande tecnica, grande materia prima, un lavoro di delivery tra i migliori della Regione in questa fase critica. E poi, sempre nello stesso stabile, il panino d’autore da non perdere. Insomma, un luogo imperdibibile.
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5° Mood SteakHouse, Salerno
E’ il ristorante di carne che tutti aspettavano in città. Materia prime internazionali ma anche di qualità come i prodotti di Sabatino Cillo, i formaggi locali e francesi. C’è un bel bancone, sei circondato da bottiglie che rivelano la competenza ma soprattutto la passione dei proprietari. Il servizio è attento, simpatico, non ingessato. In cucina Gianni Mellone, giovane vecchia volpe di mestiere, capace di proporti cotture perfette di carni e verdure, piatti confort e piacevoli, minestra maritata ma anche qualcosa di nuovo. Puoi farti un cockatil, spararti una bottiglia per tutte le tasche, anche da milionario russo, prenderti uno sfizio. Oppure fare colazione la mattina, un pranzo di lavoro, uno spuntino al volo. Nel cuore del centro, una faro nella città delle luci.
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4° Francesco Martucci I Masanielli, Caserta
La cosa veramente figa è che nonostante sia famoso lo trovi sempre là, dietro la gabbia di ferro, ad ammaccare. Lo farà fino a quando potrà perché per lui tutti i clienti sono uguali e vanno rispettati: metà sala e metà laboratorio di lievitazione e cucina. Servizio da incanto, pizze che sfidano la legge di gravità perché sono di una leggerezza assoluta. Combinazioni pensate in prima persona perché lui gli stellati non li chiama per farsi fare le pizze e un po’ di pubblicità aggratis, ma ci va a mangiare personalmente. Bravo nei classici e nel ripensare i classici: la sua marinara ripensa per la prima volta il pomodoro sulla pizza in maniera geniale. Nella ricerca delle combinazioni sta decisamente allungando il passo su tutti grazie alla sua dedizione maniacale al lavoro.
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3°Palazzo Petrucci, Napoli
Non è un ristorante, ma un vero e proprio palazzo del gusto poggiato sulla spiaggia con vista sul Golfo più celebrato del Mondo. Al primo piano il ristorante dove al timone c’è Lino Scarallo, grandissimo professionista stellato. Cuore napoletano, tecnica, serioso nella vita ma gioioso dentro al piatto. Il suo ragù mi fa impazzire ma alla fine quel che conta è il benessere dei clienti perchè i suoi piatti sono comprensibili da tutti. Poi un piano eventi e uno di cantina e si tavolate particolai. Eduardo Trotta e Lino hanno trovato la formula magica del successo a Napoli, con materie prime assolute e stappi per ogni gusto, sempre colti, da ogni dove le vigne abbian prodotto qualcosa di potabile sulla Terra.
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2-Sea Front Di Martino PastaBar
La scommessa di un grande imprenditore geniale quando il turismo a Napoli era ancora nella solo testa di chi ci credeva. Un posto figo, con vista ad angolo su una delle piazze più spettacolari, quella che parte da Palazzo San Giacomo e arriva al mare che ti porta nelle Isole, sorvegliata dal Maschio Angioino. La Metro più bella del mondo ti sputa proprio all’ingresso che fa angolo. Qui trionfa la gioia della pasta, tanti vini campani e qualche champane passione di Gioseppi Di Martino che sta per aprirne uno al Chelsea Market di New York. Un po’ Napoli, un po’ New York, sarà per questo che dopo otto ore di volo ci sentiamo sempre a casa nella Grande Mela. Stessa frenesia, stesso vitalismo inesauribile.
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1° Punto Nave a Pozzuoli
Vabbè, ma se non siete mai stati qui non sapete cosa significa un ristorante di mare. Dalle sogliole e le triglie locali alle degustazioni di ostriche, dalle aragoste di tutto il mondo alle pezzogne e ai gamberi di nassa o siciliani. La tradizione flegrea si traduce in piatti essenziali, ben eseguiti, che non vogliono essere altro che rispetto per una materia sapida, di roccia lavata dal mare. Dal lusso del caviale bianco al sapore incredibile del battuto di cozze che sta a tavola al posto dell’olio e del burro. Servizio appassionato, circondato da bottiglie epocali, tanto champagne, tanti supertuscans e champagne.
Ecco dove mangiare a Napoli e in Campania in questo momento per registrare le tendenze.
Che sono
Cucina di mare
Ampia cantina
Buon servizio ma informale
Allegria e gioia
alè!