Don Carlo – Liquore alle Erbe, non solo un amaro


Don Carlo, Carlo Gargiulo e Angela Caliendo

di Carmen Autuori

Prima dei centri commerciali, delle vendite on line, delle fughe verso nuovi orizzonti della maggior parte dei giovani (parliamo di un’epoca altra) Eboli è stata polo commerciale – ma anche industriale – di tutto rispetto. Dall’abbigliamento, ai casalinghi, alle profumerie, alle gastronomie tante sono state le storiche famiglie di commercianti che si sono distinte per professionalità e visione imprenditoriale.

Tutto questo purtroppo appartiene al mondo del “c’era una volta”, come mostra la lunga e desolante fila di saracinesche abbassate nei punti nevralgici della città, fortunatamente con le dovute eccezioni da ascrivere ad alcuni giovani coraggiosi che hanno deciso di restare, nonostante tutto e tutti.

Per fortuna, però, c’è chi come Carlo Gargiulo e Angela Caliendo che oltre a portare avanti l’attività di famiglia, nata nel 1966 grazie a papà Vito fondatore di “Coloniali Gargiulo”, attività che si è sempre distinta per i prodotti enogastronomici di eccellenza, a pieno titolo possono essere considerati ambasciatori della loro terra, grazie al progetto Don Carlo.

Sì, perché l’amaro non è solo una somma di ingredienti, tra cui il mallo di noce profondamente legato ai riti della festa di San Giovanni e quindici tra erbe e spezie la cui formula resta ovviamente segreta, ma anche un progetto di vita che racchiude in sé tutta la passione e gli investimenti di Carlo che si occupa della parte commerciale e di Angela esperta proprio nella produzione del liquore. Un prodotto artigianale che pur essendo concepito e prodotto ad Eboli, esporta il territorio oltre i confini regionali e nazionali.

<<Don Carlo nasce nel 1990 – spiega Carlo Gargiulo durante la serata di presentazione presso il ristorante – braceria Black Pearl a Campagna – per volere di mia moglie, da sempre appassionata di liquori fatti in casa, come prodotto da vendere nella nostra enoteca. Poi nel 2016 la svolta: Amaro Don Carlo entra nella guida Il Golosario di Paolo Massobrio, il primo di una serie di riconoscimenti, ultimi cronologicamente parlando il Gold Award al Women’s International Trophy, al Concours International de Lyon e al Campania Food Awards>>.

Poi la partecipazione ad importanti fiere del settore, l’interesse di buyer anche d’Oltreoceano hanno fatto di amaro Don Carlo un prodotto particolarmente appetibile anche al di fuori dei confini nazionali. Nasce, così, l’esigenza di rendere il prodotto ancora più riconoscibile partendo dalla bottiglia pensata da Mario Cavallaro e dall’etichetta curata da Valentina Grilli composta da tre elementi che narrano non solo la storia ma anche il futuro: una macchina a vapore che rappresenta il passato, la bicicletta il presente di Carlo e Angela, la mongolfiera il futuro dei figli Antonio e Rosario.

Don Carlo – Liquore alle Erbe

Con l’etichetta è stata mutata anche la formula che vede un ulteriore abbassamento degli zuccheri rispetto a quella originale. L’amaro sebbene composto al 60% da mallo di noci, mantiene inalterati e riconoscibilissimi i sentori ed il gusto delle spezie in particolar modo il chiodo di garofano, l’amaricante delle erbe e la freschezza dell’arancia, a fare da sottofondo il caramello che accarezza il palato. Proprio queste sue caratteristiche eleganti, mai stucchevoli grazie al grande equilibrio degli zuccheri, donano al liquore una grande versatilità che va oltre la degustazione a fine pasto e ne fanno un ottimo ingrediente non solo in pasticceria ma anche in abbinamento con i piatti salati.

Don Carlo in degustazione

E non a caso è stata scelta come location della degustazione il Black Pearl, guidato da Carmine Cacciottolo, altro giovane visionario amante delle sperimentazioni che ha proposto una serie di finger food molti dei quali presentavano tra gli ingrediente proprio l’amaro Don Carlo, come l’arancino allo zafferano con riduzione di amaro e champignon, il nighiri fritto con burrata e perle di Don Carlo e il quadrotto di salmone marinato nell’aromatico digestivo.

Don Carlo, Black Pearl ingresso

Don Carlo, Angela Caliendo, Carmine Caccioppolo, Carlo Gargiulo

Accanto a questi, roll con guanciale croccante, salsa guacamole e frutto del cappero in agrodolce, mousse di ricotta con funghi shiitake e lime fermentato che fanno pensare ad una svolta (anche) fusion dell’offerta gastronomica del locale, fermo restando la straordinaria selezione di carni, i risotti da manuale e i fritti sempre perfetti. Il tutto avvolto dalla calda atmosfera di un vecchio pub inglese.

Arancino con riduzione al Don Carlo

Nighiri con perle di Don Carlo

Don Carlo, mousse di ricotta con fungo shiitake

Don Carlo, selezione di finger food

Così come per la formula dell’amaro, anche gli abbinamenti in pasticceria sono frutto dell’inventiva e della grande professionalità – secondi solo al garbo – di Angela Caliendo.

Don Carlo, i dessert : colomba, babà, cioccolatini e Don Carlo Chocolate

<<Abbiamo già proposto il panettone al cacao, farcito con ganache al cioccolato fondente e bagnato al Don Carlo – dice Angela -, ora siamo in produzione con le colombe pasquali. Stasera sarà possibile degustare anche i mini-babà e cioccolatini ripieni di ganache. E poi c’è una sorpresa, la nostra ultima creatura ovvero il Don Carlo Chocolate che nasce dalla mia passione per il cioccolato, appunto. Gli ingredienti sono gli stessi dell’infusione, con latte e cacao di grandissima qualità prodotto in Puglia, fermo restando il contenimento della percentuale di zuccheri. Siamo estremamente felici per questa occasione di confronto che vede la partecipazione della stampa e di esperti del settore, siamo aperti a qualunque osservazione perché le critiche costruttive sono state da sempre input fondamentali per la nostra crescita>>.

Don Carlo Chocolate

Dunque insieme alla passione, allo studio, alla ricerca l’altro ‘ingrediente’ del successo di Angela e Carlo è senza ombra di dubbio l’umiltà.

@credit Luigi Savino

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