Il fiocco di neve della Pasticceria Poppella che fa impazzire Napoli
Fiocco di Neve di Poppella. Altro che babà, sfogliatella e pastiera, a Napoli c’è una fila per mangiare questo dolce venduto a 0,90 euro che fa sballare.
Le più grandi idee nascono nel ventre di Napoli e nel rione Sanità da alcuni anni nella Pasticceria Poppella spopola il fiocco di neve, una dolce e soffice brioscina farcita con crema al latte, panna e ricotta. Ma come nasce? Il fiocco di neve di Poppella nasce da una chiacchierata tra amici, in cui si cercava di capire come farcire i dolci tradizionali, soprattutto le sfogliatelle, per creare delle varianti rispetto a quelle tradizionali.
Così, tra una proposta ed un’altra, è nata prima l’idea di questa crema al latte, con panna, ricotta e poco zucchero, ma invece di rinchiuderla dentro la classica pasta sfoglia, si è pensato ad una brioscina leggera, come quelle da colazione. Da lì, nel giro di pochi anni, è stato un boom di successo, tanto che ormai arrivano clienti da tutta la città per acquistare il fiocchi di neve di Poppella. Il nome è venuto proprio dal suggerimento di un amico di Ciro Poppella, che inizialmente lo aveva chiamato “morbidone”.
Tornando da un viaggio in montagna, l’amico ha suggerito di chiamarlo “fiocco di neve”, perché per la sua morbidezza e leggerezza gli ricordava proprio quello. I fiocchi di neve vengono poi ricoperti di zucchero a velo, per sottolineare il riferimento alla neve, e costano novanta centesimi al pezzo. Poppella nasce nella sanità come tarallificio e rosticceria, ancora oggi le casalinghe della sanità durante il periodo di Pasqua portano i loro tortani e casatielli a cuocere nel forno di Poppella, come si faceva una volta.
La rosticceria è nota anche per il pagnottiello. Poi negli anni è arrivata la svolta con la pasticceria, che è stata lanciata proprio grazie al fiocco di neve di Poppella
Pasticceria Poppella
Via Arena della Sanità, 24
Napoli
Tel: 081.455309
2 Commenti
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Come si può avere una confezione
È quanto costa?
vorrei sapere come lavorano, con quali materie prime. Cose fresche o semilavorati?