DOC Friuli: grandi vini e una lezione di marketing territoriale a Vitigno Italia
di Giulia Cannada Bartoli
La Doc Friuli è giovane: è stata istituita con la vendemmia 2016; a sua tutela è nato appena cinque anni fa, nel 2019, il Consorzio Doc Friuli. Da ventidue soci fondatori, oggi il Consorzio conta 86 cantine, impegnate a fare squadra intorno al “brand Friuli” e a spingere ancora più in alto il già consolidato appeal territoriale.
La produzione complessiva oggi conta circa 23 milioni di bottiglie. Per l’80% la Doc Friuli è caratterizzata da vitigni a bacca bianca: chardonnay, friulano, malvasia istriana, pinot bianco, pinot grigio, ribolla gialla, riesling, sauvignon, traminer aromatico, verduzzo friulano. Il restante 20% da vitigni a bacca rossa: cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot, pinot nero, refosco dal peduncolo rosso.
Il binomio tra Napoli e il Friuli è storicamente consolidato: due città di mare, due porti vocati alla partenza e all’accoglienza di flussi migratori. Come il napoletano, il friulano non è dialetto ma, lingua a sé stante, formata dall’intreccio del latino con lingue celtiche.
In generale la Regione Friuli Venezia Giulia (con la società di servizi PromoTurismo FVG), i Comuni, Le Strade Del Vino e i Consorzi, non solo del vino, costituiscono un modello virtuoso di promozione e marketing territoriale. La capacità di governare importanti flussi turistici e il posizionamento Export ne sono diretti testimoni.
Dal 2 al 4 giugno, in occasione di Vitigno Italia, il Consorzio Doc Friuli è tornato a Napoli portando in degustazione un bel numero di vini delle cantine socie. Nel pomeriggio di lunedì 3 giugno, il Consorzio ha offerto un’occasione di approfondimento con la degustazione di 6 vini bianchi d’annata corrente, guidata dai giornalisti Luciano Pignataro e Barbara Rosso e dal Presidente Ais Campania, Tommaso Luongo.
Aziende e vini in degustazione: Sei in tutto i vini, divisi in coppie: Ribolla Spumante; Friulano; Sauvignon.
Ogni coppia di vini rappresenta due letture diverse che sono, tuttavia, facce della stessa medaglia: coerenza territoriale comunicata attraverso il vino.
Le prime due cantine vantano oltre 50 anni di storia. Fantinel si trova a Spilimbergo, sede della scuola di mosaico nota in tutto il mondo. In quegli anni è fiorita la viticoltura friulana che dagli anni’60 diventa professionale. Siamo alla terza generazione in cantina. Fantinel si sviluppa su una superficie di circa 300 ettari, suddivisi fra le Doc Friuli, Conegliano Valdobbiadene, Prosecco e Collio.
La cantina Gigante, attiva dalla fine degli anni ’50, si trova a Corno di Rosazzo, è una dimensione più piccola (30 ha). Azienda biologica dal 2023. Qui il terreno si caratterizza per l’importante presenza di marna, che richiama note minerali di grande personalità.
Fantine Ribolla Gialla Spumante Brut “One&Only” Doc Friuli
Il calice si presenta giallo paglierino/bianco carta, ossia, la variazione cromatica più delicata del vitigno. La ribolla, nonostante il colore “scarico” di questa versione, è comunque un vitigno di forte personalità e marcata acidità. Il naso fruttato è molto riconoscibile: nuance agrumate, frutta croccante ma anche lievi
sensazioni salmastre sul fondo. Il palato ha una buona progressione gustativa, a differenza dell’olfatto,
qui la frutta è matura e vira verso il giallo, anche con note esotiche di mango e papaya. Il finale di bocca è succoso e sapido. La CO2 è cremosa e ben bilanciata con le sensazioni gustative. Insuperabile da aperitivo con il prosciutto crudo di Cormons. Eccelle sulle sarde impanate e fritte (ma anche sul nostro “cuoppo” di alici fritte), su ostriche e tartufi di mare.
Posizionamento a scaffale: non supera i 10,00 €
GIGANTE ADRIANO & Welcome Friuli Ribolla Gialla Spumante Brut
Questa seconda versione di Ribolla Spumante, si mantiene nella scala cromatica del giallo paglierino tenue/bianco carta. Il vino esprime un bagaglio corredo aromatico di frutta gialla, chiudendo sul fondo con sentori agrumati, erbacei e appena fumè, minerali e gessose. In bocca, il sorso ha carattere: è fresco e dinamico, per un vino di gradevole beva caratterizzata da un’ importante sapidità e un preciso rimando al frutto.
In chiusura ritornano le note agrumate.
Per l’abbinamento gastronomico pensiamo al nostro fritto di paranza o al tradizionale “Frico” friulano.
Posizionamento a scaffale sui 14,00 €
Il vitigno, Friulano (non più tocai): a seguito della nota querelle burocratica europea cessò, di chiamarsi Tocai friulano il 31 marzo 2007 per rinascere il 1° aprile dello stesso anno con il nome di Friulano.
Pitars Friulano “San Cristoforo” Doc Friuli 2023
Il legame tra il vino e la famiglia Pittaro risale addirittura al 1644. L’azienda nasce ai primi del ‘900 e
si sviluppa agli inizi degli anni ’70. Qui siamo alla quarta generazione. E’ una bella storia di famiglia
per circa 200 ettari di vigneti a cavallo del Tagliamento, l’ultimo fiume selvaggio d’Europa, che conserva il suo sinuoso corso originario su un ampio letto pietroso.
Il vino si presenta giallo paglierino vivace. Al naso rimbalza la forte personalità del vitigno che riflette l’essenza del territorio. La spinta aromatica è molto evidente. Le sensazioni di frutta (ananas e pesca gialla) arrivano subito dopo alcune note lievemente dolci (ginestra e pasticceria), poi però, si rivela l’anima sapida, la fotografia nitida del terreno da cui proviene. Il palato è simmetrico con il naso:
marcata sapidità e note fruttate con carica aromatica importante. E’ un vino dalla lunga persistenza. Lo immaginiamo su piatti con altrettanta Persistenza Aromatica Intensa. Si potrebbe azzardare una “genovese” o meglio una “genovese fujuta” (senza carne). Nella gastronomia friulana è matrimonio d’amore con il prosciutto San Daniele, con le tradizionali uova e asparagi e le frittate di erbe. Si accompagna bene anche a risotti con erbe, o con scampi e fasolari, a frittelle di patate al Montasio, o al Radicchio di Gorizia con la pancetta di Cormons e gamberoni.
Posizionamento prezzo a scaffale: shop online non arriva a 10,00 €
Mister Bio Wine Friulano 2023
Una cantina, completamente biologica, giovane e moderna con circa 243 ettari in tre diverse zone della Regione: Doc Friuli, Collio, Prosecco e Igt Venezie. I vigneti di Friulano si estendono tra i comuni di Manzano e Spessa di Cividale, zona particolarmente vocata alla viticultura di collina.
il terreno è comunemente chiamato “Ponca”, costituito da un impasto di marna e arenaria stratificatesi nel corso dei millenni. La natura alcalina e ricca di carbonato di calcio del terreno, unitamente alle forti escursioni termiche, conferisce ai vini sapidità e mineralità.
Una piccola parte, circa 5%, è vinificata in tonneau di rovere francese. Le due masse sono poi assemblate per procedere a stabilizzazione a freddo, filtrazione e imbottigliamento.
La bottiglia è molto particolare. Il vino si muove in maniera diversa dal precedente: il naso è più sottile, con un tocco affumicato che conferisce maggiore e percettibile eleganza. L’olfatto si ritrova al palato: è lungo, ma più affilato e piacevolmente salmastro con lieve speziatura dolce di camomilla. Se il primo friulano è in stile “barocco”, questo è “romanico”. Entrambi hanno lunga evoluzione. Il posizionamento a scaffale qui è leggermente più alto, sui 14,00 €
In Friuli il Sauvignon ha trovato, negli ultimi 20 anni, una sua dimensione territoriale. Protetto dai venti freddi e con l’influenza del mare, il vitigno semi aromatico, beneficiando di una marcata escursione termica, esprime grandi profumi. Ogni azienda lavora con propri cloni. Non dimentichiamo che i Vivai Cooperativi Rauscedo sono qui in provincia di Pordenone. Il Sauvignon ha trovato un habitat ideale in Friuli Venezia Giulia, dove ha saputo coniugare l’eleganza alla potenza del gusto. Si presenta con profumi intensi, dove i toni verdi si mescolano a note più dolci grazie al lavoro prima nei vivai, per selezionare i migliori cloni e poi in vigneto con vendemmie differenziate.
Il sauvignon friulano “sciala”! Voce del verbo “scialare” ovvero, essere in uno stato di grazia. Interpretare il sauvignon non è semplice: è un’uva con potenziale aromatico impegnativo perché, oltre al varietale evidente, bisogna saper fotografare il territorio.
Due mondi di Sauvignon totalmente diversi, grazie alla capacità dei vignaioli d’interpretare diversamente il territorio.
I Magredi Sauvignon Doc Friuli 2023
La cantina nasce alla fine degli anni ’80, non è biologica, ma lavora in lotta integrata con particolare attenzione all’ambiente.
Il naso, pur trattandosi di vitigno semi aromatico, è delicato: si avvertono le note minerali che si allungano su una scia “salata”, una suggestione quasi marina che, però, nasconde la vitalità vegetale sobria ed elegante del Sauvignon: uva selvatica e ortica.
Il gusto vira su note fruttate e varietali di pesca, pompelmo rosa, melone, ananas, frutto della passione, salvia, foglia di pomodoro e peperone.
L’equilibrio gustativo si raggiunge tra sapidità,persistenza e lunghe sensazioni.
E’ un Sauvignon “in punta dei piedi”, si abbina bene con i crostacei in genere, con gli scampi crudi e con la cucina “fusion”, ad esempio sushi. Lo vediamo bene anche su rombo al forno, pesci al cartoccio e alla griglia. Ideale su asparagi bianchi e uova, sulle frittate e risotti di erbe selvatiche e aromatiche di primavera.
Posizionamento a scaffale meno di 10,00 €
Piera 1899 Sauvignon 2023 “Terre Magre” Doc Friuli
L’azienda nasce nel 1899, nel padovano, a conduzione familiare, ma deve il nome all’attuale proprietaria, Piera Martellozzo che negli ultimi 25 anni è riuscita a portare i suoi prodotti ovunque, soprattutto all’estero.
A differenza del precedente, questo è un Sauvignon super riconoscibile, dove il varietale esplode con tutta la sua forza aromatica. Effettua criomacerazione per circa 24 ore per aumentarne il profilo aromatico. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 16°- 18°C. Per una più importante composizione aromatica, il vino viene lasciato sulle fecce fini per circa sei mesi a una temperatura di circa 12°C.
Al gusto tanta frutta (passion fruit, uva spina e ortica) e tanta sapidità. Una nota vegetale “locale”: le nostre foglie di lantana, fiore mediterraneo. Continuità naso/bocca infinita. Per l’abbinamento si può pensare a cucine “fusion” ma, anche a preparazioni vegetali a base di asparagi, a piatti con marcata Persistenza Aromatica Intensa, per esempio quelli molto speziati della cucina “Thai” o, perché no, sulla pizza in pala di Antonio Polichetti ““Seppie Nocerine”: provola di mucca, cipollotto nocerino brasato, tagliatelle di seppie, ventresca di tonno, crema di zucchine alla Nerano, basilico fresco e olio Evo Cilento Dop.
Posizionamento a scaffale sui 10,00 €
In chiusura: vini da sballo con incredibile rapporto qualità/prezzo con una grande lezione di marketing territoriale e promozione del vino.
Barbara Rosso conclude: “Vi aspettiamo in Friuli, venite a trovarci”.
Contatti Consorzio e Cantine in degustazione
Consorzio Doc Friuli Palazzo Altan – Via Altan 83/3 – 33078 San Vito al Tagliamento (PN) 39+0434-1836069 www.docfriuli.eu [email protected]
Gruppo Vinicolo Fantinel S.P.A. via Tesis, 8 33097 Tauriano di Spilimbergo Pn +39 0427 591511
[email protected]
Gigante Adriano & Welcome Friuli, via Rocca Bernarda, 3, Corno di Rosazzo Ud, +39-0432 755835 [email protected]
Pitars, Via Tonello, 10/A 33098 San Martino al Tagliamento Pn +39 0434 88078 www.pitars.it
Mr.Biowine Latisana, Via Lignano sud 7 33053 Latisana, Ud +39 0434.833750 [email protected]
Cantina I Magredi, Via del Sole, 15 – 33090 Domanins Pn, +39 0427 94720 – 800684850 [email protected]
Martellozzo – Piera 1899 Via Pordenone, 33 33080 San Quirino, Pn + 39 0434 963100 [email protected] Wine Shop: +39 345 5749973 [email protected]