Dieci primi piatti di pasta da non perdere da Nord a Sud
No words, Rumi, Marina di Ascea, gli spaghettoni al pomodoro e basilico di Alessandro Feo
di Marco Galetti
Dopo la prima e la seconda sequenza, tocchiamo quota cinquanta primi con altri dieci piatti di pasta declinati in modo diverso, ma il movimento tutto italiano che invita al godimento è lo stesso per tutti, arrotoliamo sulla forchetta…prima di accendere la pasta, spegniamo i cellulari ed entriamo in un’altra dimensione, affiliamo denti e rebbi e prepariamoci all’assalto, consapevoli che, qualunque sia la quantità che troveremo nel piatto, non si faranno prigionieri.
Trattoria Visconti, Ambivere, tagliolini ai finferli su crema di taleggio e rosmarino, per non fare un torto a Contursi ho rinunciato anch’io alla gara dei salami che si tiene annualmente in questo luogo a me caro, ma ho recuperato con i funghi…
Trattoria Bjrot, Verano Brianza, spaghetti aglio, olio, peperoncino, zenzero e zeste di limone, qui anche ottimi salumi (qualcuno quasi introvabile, ormai) e una buona mano sui risotti di tradizione, il giardino con i tavoli in pietra protetto dal pergolato di glicini e uva americana è valore aggiunto all’operato del bravo Luca Bongio
Buona Condotta, Ornago, spaghetti di grano antico siciliano Timilia con ragù piccante di polpo e olive taggiasche, poche scelte (come prediligo) e molte certezze da Matteo Scibilia insignito della medaglia d’argento dal Presidente della Repubblica come benemerito della cultura e dell’arte
La Sprelunga, Seveso, Le Morette, che a dispetto del nome non sono funghi, ma tagliatelle al cacao, seppia, il suo nero e scampi, da un’antica ricetta veneta in un bel ristorante nel Parco delle Groane dove si cucina pesce da quasi 40 anni
Roberto Pirelli, spaghetti vongole e olive, rimpiango e capisco lo chef siciliano che ha lasciato la Brianza per andare a cucinare in un castello a picco sul mare a Portopalo di Capo Passero
La Piana, Carate, tagliatelle all’uovo con trota iridea della Valsassina e briciole di pane tostato, Gilberto Farina è un cercatore d’oro, i suoi salumi e i suoi formaggi valgono più di pepite, buona la mia recente impressione di settembre, sugli scudi due assaggi di formaggi di capra Orobica, tutelata da un presidio Slow Food che dovrebbe tutelare anche i cercatori di prodotti di nicchia
La Terrazza, Bettolino di Mediglia, goduriosi spaghetti al pomodoro e basilico, non solo ottime pizze da Patrizio Daniele, presenze costanti nel suo locale ormai famoso in Lombardia, sull’insegna c’è scritto STG n. 317 ma anche, in piccolo, quasi indecifrabile, evitate il sabato sera, dovrò tornare per il suo tiramisù al babà, se trovo la forza di rinunciare alle splendide fritturine d’apertura…
Dei Mille, Riccione, spaghetti con calamaretti e pendolini, questa la devo raccontare, nel piatto da portata, (dalla foto non si capisce) ci saranno tre etti di spaghetti, a fine agosto, una sera, avevo prenotato un tavolo per due e due code di rospo con il proposito di fare i bravi, pesce alla griglia, insalata, due bollicine…quando arrivo il fidato Massimo mi interroga…sono arrivati dei calamaretti imperdibili, vuoi subito le code o vuoi che dica a Silvia (l’addetta ai primi) di preparartene un piatto…ne ho chiesto uno in due da condividere, abbiamo arrotolato senza soluzione di continuità…
Alessandro Feo, Rumi, Marina di Ascea, godibilissimi spaghettoni al profumo di limone con crema di piselli e bottarga di tonno, chiudo come ho aperto, con un omaggio al Cilento
Al termine di un’attenta selezione e relativa scrematura, la giuria ha convenuto sulla scelta del termine più adeguato che possa identificare, riducendo al minimo il margine d’errore, il formato di pasta per eccellenza, all’unanimità è stato deciso per “spaghetti girotondo” , il richiamo è all’infanzia, al gioco che abbiamo fatto tutti, al divertimento, alla poesia, gioco universale per piatto universale, giriamo il mondo, assaggiamo e sperimentiamo, poi, cascasse il mondo, cascasse la terra, con i piedi per terra, evitando voli pericolosi, il più delle volte incomprensibili ed inutili, lì torniamo e lì rimaniamo, agli spaghetti.
Giro giro tondo
Casca il mondo
Casca la Terra
Tutti giù per terra
2 Commenti
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Ero convinto di aver trovato un alleato ma credo di essermi sbagliato perchè questo qui me lo hanno traviato:da sor-riso che era avrà passato un guaio tanto da diventar pastaio.O più semplicemente ,come il villano nella “cantata dei pastori “del musicologo RobertoDe Simone,non sa scegliere tra la carne e il pesce e come sempre finisce che non avrà ne luna ne l’altra .Ma qui sta la differenza con il nostro eroe che invece si trova a suo agio su entrambi i fronti tanto da dover far ricorso ricorrentemente al nutrizionista termine equivoco e fuorviante(non siamo mica denutriti)dietro cui si nasconde banalmente il dietologo.PS.Da wine blog siamo arrivati al wine e food blog:è facile prevedere che a breve diventerà Pizza Pasta e Pummarola blog.FM.
@FM, che sarebbe già un bel passo avanti rispetto a Panna, Prosciutto e Piselli…intanto sto caricando il cannone a Salve, sono un chicco di riso, non vedo l’ora di bombardarvi, chiedo “Clelia” per queste c@zzate in notturna ma sono reduce da doppia Belga a doppio malto, gradazione alcolica undici virgola tre