I dieci migliori rossi italiani secondo i critici Usa
Il meglio secondo i critici internazionali
Quali sono, tra i rossi della Top 100 italiani, i vini più accreditati all’estero? Gentleman ha cercato per ogni vino della sua superclassifica i punteggi attribuiti in centesimi dal mensile Wine Spectator (sotto) e dal più famoso critico di vino, Robert Parker, fondatore di Wine Advocate. E, dove presenti, li ha sommati al totale italiano. Ecco la top ten. Grande vittoria per i rossi toscani, che conquistano tutte le posizioni. Il Piemonte si affaccia in classifica con un parimerito, solo al decimo posto.
1. Sassicaia 2012, San Guido, Toscana (855)
2. I Sodi di San Niccolò 2011, Castellare di Castellina, Toscana (848)
3. Galatrona 2012, Fattoria Petrolo, Toscana (844)
4. Oreno 2012, Sette Ponti, Toscana (841)
5. Tignanello 2012, Antinori, Toscana (838)
6. Grattamacco 2012, Podere Grattamacco, Toscana (836)
7. Guado al Tasso 2012, Guado al Tasso, Toscana (831)
8. Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2011, Rocca delle Macìe, Toscana (830)
9. Brunello di Montalcino 2010, Il Poggione, Toscana (825,5)
10. Do ut des 2012, Carpineta Fontalpino, Toscana (821) Barolo La Rosa 2011, Fontanafredda, Piemonte (821)
8 Commenti
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Esistono anche altri vini, non e’ possibili sempre gli stessi.
i soliti vini…..un po’ di fantasia non guasterebbe
prosit!
forse i critici sono sempre gli stessi?
Che fantasia …!!!
CHE PALLE……….CI RISIAMO ANCORA. ATTRIBUIRE I PUNTEGGI AI VINI………..BASTA….CHI COMPILA QUESTE ASSURDE CLASSIFICHE NON CONOSCE NULLA DEL TERRITORIO DEI VIGNETI……………IL VINO VA RACCONTATO NON MESSO IN CLASSIFICA………
RIFIUTATEVI DI PUBBLICARE QUESTE MENATE………….E POI TOSCANA…………….MA PIEMONTE DI GRAN LUNGA…..PER I ROSSI
È fuor di dubbio che sono tutti degli ottimi vini, però che palle……… E fategli bere qualcosa di diverso a questi americani. Concordo con i post degli altri lettori, ma la colpa è dei distributori che vendono sempre le stesse cose. Se non promuovete anche le altre cantine minori, nel senso cioè di nicchia, che speranza abbiamo che queste vengano conosciute. Vedete i francesi che, purtroppo mi dispiace dire, sono 100 anni avanti, valorizzano tutti i produttori. Date uno sguardo alla carta dei vini del Noma in Danimarca, ci sono vini francesi come il Cornas o l’Overnoy, che sono produzioni da 2/3 mila bottiglie l’anno. Saranno più bravi loro o siamo inefficienti ed inefficaci noi? A me piace pensare che siamo noi che non ci impegniamo.
Ad majora.
Concordo con Giuseppe…………Francia batte Italia 10 a zero…………Non se ne può più. sempre le stesse cose.In Italia esistono veri artigiani del vino, degli eroi,che veramente producono grande qualità. Zone veramente vocate, dove da secoli si produce vino………..e in Italia la musica non cambia mai………..
Il sud è lontano anni luce dalle posizioni rilevanti, ma a quanto pare anche il resto d’Italia.