Dieci champagne eccezionali per occasioni abituali


Champagne e…

di Adele Elisabetta Granieri

“Bevo il mio champagne quando sono felice e quando sono triste. A volte lo bevo quando sono sola. Quando sono in compagnia lo considero obbligatorio. Mi ci diverto se non ho fame e lo bevo quando ne ho. Altrimenti non lo tocco mai, a meno che non abbia sete.” Mezzo secolo dopo averle pronunciate, le parole di Madame Lily Bollinger – proprietaria della storica maison di Aÿ – continuano a funzionare come monito per chi persevera nel considerare le bollicine d’oltralpe brindisi speciali, per cibi speciali in occasioni speciali. Ma perché rinunciare ad un buon calice di Champagne se si vogliono sgranocchiare patatine o ingurgitare tocchetti di mortadella? La formula della felicità alcolica funziona sia con il tramonto dalla Penisola Sorrentina sia con l’aria condizionata da quella del divano di casa. Certo, si potrebbe obiettare che le vostre Visa supplicherebbero di non cedere, perché in fondo lo spritz si intona anche con le foto dei tramonti su Instagram, ma c’è la soluzione anche per questo: eccovi 10 champagne dall’ottimo rapporto qualità-prezzo da godersi senza remore.

–           Barrat-Masson, Fleur de Craie: Uno Chardonnay 100%, Extra Brut, dalla Côte de Sèzanne che profuma di gesso e cedro, con una profonda nota salmastra di sottofondo. Il sorso è dritto, tagliente, perfetto per la peggiore frittura.

–           Jeaunaux-Robin, Le Talus de Saint Prix: Un Extra Brut da Meunier 60%, Pinot Noir 30% e Chardonnay 10%, prodotto nella Vallée du Petit Morin al confine tra la Côte de Blancs e la Côte de Sèzanne. Sa di agrumi e pan brioche, con una bella nota minerale, vivace ed espressiva, che si ritrova in bocca.

–           Hugues Godmé, Blanc de Noirs: 100% Pinot Noir ed una fermentazione del 70% in piccole botti per questo champagne Grand Cru di Verzenay, dalle note di nocciola tostata e mela renetta, con un delicato tocco speziato ed un sorso intenso ed appagante.

–           Boizel, Brut Réserve: Composta da Pinot Noir 55%, Chardonnay 30% e Meunier 15%, la cuvée base della maison di Epernay profuma di biancospino e pesca bianca, con una golosa nota burrosa di base ed un sorso pieno e rotondo.

–           Francis Boulard, Les Murgiers Brut Nature: Meunier in purezza per questo gioiellino proveniente dalla “Petite Montagne de Reims”. Uno champagne dalle note di scorza di limone, miele di acacia ed un tocco minerale, dal sorso teso e dinamico.

–           Tarlant, Zero Brut Nature: Un blend di uve Chardonnay 34%, Meunier 33% e Pinot Noir 33% coltivate nella Vallèe de la Marne per questa bollicina dai profumi di agrumi e fiori bianchi ed un sorso estremamente piacevole.

–           Laherte Frères, Ultradition Extra Brut: Da uve Meunier 60%, Chardonnay 30% e Pinot Noir 10% coltivate secondo i principi della biodinamica sulle pendici meridionali di Epernay nasce questo vino dalle note di gelsomino, susina e gesso ed un sorso fresco ed intrigante.

–           François Bedel, L’Origin’Elle Brut: 80% di Meunier, con un piccolo saldo di Chardonnay e Pinot Noir per questo champagne biodinamico che sa di pesca gialla, mandorla amara e limone candito ed ha un sorso pieno ed intenso.

–           Jacques Lassaigne, Les Vignes de Montgueux Extra Brut: Uno Chardonnay vinificato nel territorio di Montgueux, dalle note iodate e agrumate, con un sorso che richiama purezza e spessore.

–           Francis Orban, Vieilles Vignes Brut Réserve: Meunier in purezza dal territorio di Leuvrigny, sulla riva destra della Marna. Profuma di pera acerba ed erba fresca, con un delicato soffio minerale che si ritrova al gusto, fresco e persistente.

Un commento

  1. Al perfetto inizio con citazione da Madame Lily mi permetto un moderno aggiornamento:bevo Champagne perché sono ecologista e l’acqua la riservo alle piante.Avanti così Madame A E G che ci ritorna la voglia di far festa della gioia di vivere e ,perché no anche se non politicamente corretto ,del lusso.Ad maiora da FM.

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