Davide Civitiello: il primo pizzaiolo giramondo che ha pubblicato il libro La pizza fatta in casa con Italia Squisita
Per capire quanto è cambiato il mondo della pizza negli ultimi dieci anni possiamo comprare questo libro fresco di stampa edito da Italia Squisita di Davide Civitiello: «La pizza fatta in casa».
Tutto, in questo libro è moderno, nonostante la carta sia considerata uno strumento arcaico di comunicazione. Sarà sicuramente così, ma rappresenta ancora la consacrazione, la sensazione di qualcosa che rimane per sempre. La novità è che questo volume, agile, ben fatto, leggibile e soprattutto utile per quanti si dilettano a fare la pizza a casa, non importa se con il forno professionale o meno, nasce dal web seguendo un processo inverso. Dall’incontro tra Italia Squisita, sito di informazione e comunicazione gastronomica, e Davide Civitiello, pizzaiolo giramondo, sono nati infatti alcuni dei video più cliccati su Youtube con centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un vero successo che ha fatto conoscere il giovane pizzaiolo, classe 1984, tra il grande pubblico. Dunque dal web al libro, perché alla fine sulla carta i libri di cucina, come quelli di preghiera, hanno ancora un senso pratico fino a quando qualche nuova diavoleria non finirà per soppiantarli.
Come fare la pizza in casa di Davide Civitiello
Ma non è solo questo l’elemento di modernità di questa operazione, perché è la stessa storia del protagonista un esempio di come sia cambiata la figura del pizzaiolo negli ultimi dieci anni. Da personaggio schivo, riservato, geloso dei propri segreti a grande comunicatore e formatore del mestiere. Davide Civitiello ha avuto la fortuna di trovarsi nell’epoca giusta, quella della esplosione della pizza artigianale napoletana in Italia e nel mondo, con la mentalità giusta: propensione a viaggiare senza risparmio e tanta voglia di lavorare.
Come Martucci, il numero uno di 50 Top Pizza, ha iniziato a lavorare a nove anni, quasi un gioco, nella pizzeria Da Gennaro di Vincenzo Costa in via Maddalena, suo primo maestro. Ha iniziato stappando le bottiglie, poi facendo il cameriere, e via via tutta la trafila, senza risparmiarsi mai. L’attrazione per il mistero del forno acceso, la voglia di prendere il posto degli anziani pizzaioli, la curiosità e la capacità di affrontare ogni fatica hanno sono state le premesse per una vita incredibile, impensabile per chi faceva questo lavoro sino a qualche hanno fa. Dall’incontro con Rossopomodoro all’esperienza in Brasile, è un continuo susseguirsi di viaggi, formazione, crescita, imparare a parlare le lingue per farsi capire. Un pizzaiolo giramondo, un grande tecnico della pizza napoletana tradizionale e non solo che insegna il mestiere. Si tratta di una nuova figura professionale, indispensabile per le catene artigianali che devono formare non dei robot vicino alle macchine come può succedere nelle catene multinazionali, ma dei veri e propri maestri che riproducono l’antico processo riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Una figura preziosa, che nel 2013 ottiene il riconoscimento di campione del mondo del Trofeo Caputo, ambito da tutti i pizzaioli. Davide riporta a Napoli il titolo dopo sette anni ed è il primo pizzaiolo che vince il campionato senza avere una sua pizzeria. Un segno dei tempi e della modernità.
Sempre con il sorriso, educato, mai una riga fuori posto sui social a differenza di tanti suoi colleghi che spesso e volentieri sbroccano, ti capita di incontrarlo in metrò a Parigi o in una dimostrazione a Las Vegas o ad Alimentaria a Barcellona. Nella sua vita ha servito tanti personaggi importanti, ma non dimenticherà mai la pizza, e la foto, con Maradona a Dubai.
Oggi la sua figura professionale non è più una eccezione: pizzaioli formatori giramondo sono cercati come il pane dalle aziende e dalle catene artigianali che si stanno espandendo in Italia, in Europa e nel mondo. In un mondo omologato dove le cose hanno lo stesso odore ovunque, il profumo della pizza napoletana appena sfornata è ineguagliabile, ed è questo il segreto di un successo ineguagliabile.
Insomma, avete capito come questo libro segni un piccolo punto di svolta nella centenaria storia della pizza, la sua capacità di essere ancestrale anche quando apre le porte al futuro.