Ecco i piatti della cucina milanese in via di estinzione
di Marco Galetti
Rimarrà qualcosa oltre l’osso, della nostra cucina… stratosferico midollo Antica Trattoria del Gallo
Il mandrillo è a rischio estinzione, così come il rospo della vanga, il cui habitat naturale, gli ambienti umidi e le risaie della Pianura Padana, sta progressivamente scomparendo.
E chi se ne frega, o meglio, mi dispiace, in fondo amo gli animali e la natura come un ubbidiente scolaretto delle elementari dotato di grembiulino, ma amo anche il mio territorio, la sua cucina e le sue tradizioni, quindi, in attesa di fondare una Confraternita del Risotto o di immolarmi per la difesa delle balene sfidando la mandorla amara nipponica, lancio un grido di dolore e d’allarme, che vuole anche essere un ringraziamento a quelle donne lombarde e a quei cuochi che continuano a cucinare per noi quei pochi e rincuoranti piatti lombardi meritevoli di sopravvivenza tanto quanto un mandrillo.
Michette, in via d’estinzione, a vantaggio di precongelati immangiabili, chi non le ha mai provate è fortunato perché non sa cosa perde
Latte e polenta, un grido nel deserto, il tartaro con i preconfezionati è garantito, de gustibus
Salame crudo, mortadella di fegato e salame cotto, Trattoria Bjrot
Il cotechino servito caldo della Taverna dei Viandanti
Mondeghili, quelli della Trattoria del Gallo
Salame e vecchi merletti, parole e musica per le mie orecchie di Daniele Caccia della Trattoria Visconti
Cervella di vitello fritta e giardiniera, hanno cervella&cervello dal 1921 alla Trattoria Masuelli
Vitello tonnato all’antica maniera, Osteria della Buona Condotta, Chef Matteo Scibilia, custode della tradizione milanese, un angelo…
Petto di pollastrella agli asparagi rosa di Mezzago, degustati alla Piana, Chef Gilberto Farina
Busecca alla Milanese, lombarda e trasversale
Cassoeula, con polenta è meglio
Minestrone di verdure alla milanese, collezione privata
Risotto alla milanese, Trattoria Masuelli
Riso al salto, fonduta di parmigiano e ragù bianco di vitello, Antica Trattoria del Gallo, ma che ne sapete
Riso in cagnone con filetti di pesce persico, Trattoria Visconti
Risotto al pomodoro e borlotti, collezione privata
Risotto alla milanese con foglia d’oro, Chef Matteo Scibilia
L’ossobuco col risotto, Osteria Oss Büs, giovani universitari in erba, invece di fumarvela, provate l’ossobuco e dimenticate l’apericena fatta con quel che resta del pranzo di chi è più furbo di voi
Brasato di manzo con polenta, Trattoria Visconti, se si gela, riscalda, cuori compresi
Costoletta alla milanese, Antica Trattoria del Gallo, resistenza ad oltranza dal 1870
Bollito, il primo dei numerosi assaggi alla Trattoria Visconti
La costoletta della Premiata Trattoria Arlati, cucina milanese dal 1936…
Uova e asparagi, collezione privata
Ah, non avete un erborinato…
Barbajada, versione calda, come veniva proposta negli inverni milanesi, passato che non torna ma che potrebbe non estinguersi, anche grazie a Matteo Scibilia
Torta paesana, Premiata Trattoria Arlati
Panettone artigianale, grazie a Vito Siragusa
Milano, San Cristoforo, primi anni cinquanta
…e oggi (continua)
Oggi San Cristoforo non è cambiato poi molto, così come i piatti base, solidi e calorici della cucina di milanese, piatti caldi per una Milano fredda, umidi per una Milano umida, piatti in cerca di sopravvivenza in una Milano in via d’estinzione che rinnovandosi non deve perdere il contatto con le sue radici, le basi per stare in piedi; ma noi milanesi oltre alla Madonnina, che non deve essere scomodata, ma venerata, soprattutto a Maggio, abbiamo San Cristoforo traghettatore che ci ha portato nel nuovo millennio e saprà portarci anche nel prossimo, la Milano in bianco e nero lascerà il posto ad una Milano più trendy, diciamo giallo zafferano e la chiudiamo qui.
In fede
M.G.
7 Commenti
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Grazie Marco, grazie di cuore, sia per le immagini, gli scritti e il senso della tradizione che resiste e fa fatica. Io che sono mischiato da origini cilentane, vita Lombarda e non solo, sento forte che le tradizioni fanno la differenza tra terra e terra ma ci tengono uniti su questa zattera.
Salumi,bolliti e costoletta meriterebbero un viaggio apposito..
https://www.youtube.com/watch?v=i1jPzdY1yg0. Gentile MG la soluzione è semplice e a portata di mano:basta rinunciare alla prova costume.Comunque c’è andato pesante.Alle lusinghe delle sirene baffute del sud che hanno affondato col fioretto lei risponde con una sciabolata tipo spada nella roccia .Roba da stroncare in un attimo anni di cucina di mare.Ad ogni buon conto non lasci mai all’ospite il potere di scegliersi da bere quando lo invita a polentaa e stracotto perché il beone si sentirà in diritto di ordinare di nuovo l’amarone e in questo caso anche con ragione.PS .Attenzione Secondo Marco che questo in fatto di salumi ne sa più di quanto tu ne consumi.FM.
Il dottor Malgi si deve ritenere sempre libero di scegliere ciò che preferisce, con lui sarò sempre in debito e non sto parlando solo di pecunia…
Grazie Marco G, per le belle parole spese all’ultimora e soprattutto per le magnifiche immagini della vecchia (ma chi l’ha detto? Io direi anche Nuova, come tu mi hai insegnato) Milano, che è sempre un bel Milan (non quello calcistico di gattusa e spallettiana memoria s’intende). A proposito quel pizzo, merletti ed arsenico, tipo Cary Grant, da Fiorella e Daniele in quel di Ambivere mi sembra di riconoscerlo, tu ne sai niente?
Ambasciator non porta pena ma pizzo cilentano… e quella è solo la punta dell’iceberg
Volevo ben dire…