Cos’è il Metodo Ancestrale e un consiglio da bere: Zizzinella 2023 di Lavinum
di Francesca Pace
Agriturismo Lavinum a Monte di Procida
Via Torregaveta 137 bis
Tel: 353 3981170
www.lavinum.it
Aperto la sera e a pranzo il sabato e la domenica
Tra di voi lettori ci sarà chi di certo sa benissimo cosa sia il Metodo Ancestrale, ma se siete da poco appassionati wine lover e /o volete saperne di più, vi spiego brevemente di cosa si tratta prima di darvi un ottimo consiglio.
Il nome è molto affascinante di per sé, quantomeno stuzzica la fantasia e in effetti il prodotto ottenuto con questa tecnica è molto particolare.
Intanto stiamo parlando di una tecnica di spumantizzazione che differisce dal Metodo Classico e dal Metodo Charmat-Martinotti, in quanto prevede una rifermentazione naturale in bottiglia.
Molto probabilmente è tra i modi più antichi di fare lo spumante e molto probabilmente è nato per caso nelle cantine di qualche nostro avo.
Cosa succede in bottiglia?
Durante la rifermentazione naturale si sviluppa una bella complessità olfattiva e gustativa, decisamente interessante.
Una particolarità del Metodo Ancestrale è che non si effettua sboccatura e questo comporta torbidezza e un sentore di crosta di pane abbastanza evidenti proprio perché è maggiore la concentrazione di lievito all’interno della bottiglia.
Tecnicamente viene effettuata una prima fermentazione in acciaio a temperatura controllata che viene abbassata in un secondo momento per bloccarla in modo che sia presente un residuo zuccherino in grado da far riprendere la fermentazione in bottiglia. Questo processo inoltre permette di ottenere un vino sì frizzante ma con una bollicina meno spinta e molto piacevole.
Se siete campani, e volete degustare una novità c’è “Zizzinella” di Lavinum ad aspettarvi.
È l’ultimo nato di questa cantina curata da Michele Scotto Lavina che ha voluto prendersi cura di un antico cellaio, risalente alla metà dell’800, trasformandolo un in posto di straordinaria bellezza.
Lavinum Wine Resort è ubicato sul promontorio che affaccia su Torre Gaveta dal quale si può godere di una vista stupenda.
Michele assieme al fratello Mario, procidani di origine, hanno scommesso su questo luogo che per molto tempo è stato abbandonato, ridando ad esso una nuova e splendente vita.
La loro vigna di Falanghina si distribuisce su un ettaro e affonda le sue radici in un suolo vulcanico che dona carattere e temperamento al vino.
Proprio perché con il Metodo Ancestrale si ottiene un vino dalla facile e piacevole beva, che ben si abbina all’aperitivo ma che può essere bevuto anche a tutto pasto, hanno dato ad esso il nome di Zizzinella, (piccolo seno per chi non mastica il napoletano) proprio per sottolineare lo spirito allegro e conviviale di questa bottiglia.
Quando un napoletano dice “è fernuta a zizzinell” intende proprio che è finita la festa o è finito un lasso di tempo piacevole.
Mai nome più appropriato.
Si fa bere, ve lo garantisco. Al naso le note agrumate sono piacevolissime e all’assaggio la freschezza la fa da padrone.
Proprio perché versatile si sposa benissimo con la cucina che Christian Guida, giovane chef del resort, propone.
La sua è una cucina basata sulla concretezza, ma mai banale, atta a recuperare ricette antiche trasformandole in qualcosa di nuovo.
Basti pensare al fiore di zucca in tempura ripieno di salmone, limone e provola, oppure alla linguina allardiata con zucca e mazzancolle.
Perfetto abbinamento anche con la razza fritta una vera chicca da non perdere: questo pesce considerato poco importante, quando viene trattato da mani sapienti non ha nulla da invidiare ai suoi competitor più pregiati.
Che sia quindi la voglia di passeggiare tra le vigne, di fare una degustazione in cantina (ottimo anche il Piedirosso) di godere di ottima cucina o perché no di fermarsi per qualche giorno nei Campi Flegrei, andare da Lavinum è sempre un’ottima idea.