Coqtail for Fine Drinkers: la mixology come rivoluzione tra bellezza e ospitalità all’Antiquario di Napoli


di Tonia Credendino

Quando Coqtail – for Fine Drinkers si muove, fa rumore. Ogni presentazione del magazine è un evento che cattura l’attenzione di addetti ai lavori e appassionati, creando attesa e curiosità. La mixology è un mondo in costante fermento e il trimestrale firmato da Chiara Degl’Innocenti e Penelope Vaglini ha saputo dargli una voce autorevole, elegante e innovativa.

A Napoli, nella cornice esclusiva de L’Antiquario, il magazine ha celebrato il suo quarto capitolo con una serata che ha unito ospitalità, mixology e avanguardia gastronomica, confermando il suo ruolo di riferimento nella comunicazione del bere di qualità.

Chiara Degl'Innocenti e Penelope Vaglini, fondatrici Coqtail - for Fine Drinkers (foto web)

Chiara Degl’Innocenti e Penelope Vaglini, fondatrici Coqtail – for Fine Drinkers (foto web)

La Mixology: un nuovo linguaggio della bellezza

La mixology non è più soltanto la preparazione di un drink, ma una vera e propria forma d’arte che fonde tradizione e innovazione, estetica e tecnica, esperienza e sperimentazione. I cocktail non sono più solo bevande, ma espressioni di una filosofia che coniuga ingredienti di alta qualità, creatività e narrazione.

Il nuovo numero di Coqtail racconta proprio questa trasformazione: la capacità di reinterpretare il rito dell’aperitivo italiano in chiave contemporanea e globale, portando l’eccellenza del bere miscelato oltre i confini nazionali. Attraverso le sue pagine, il magazine esplora le storie di bartender visionari, delle figure leader del settore e dei brand che stanno rivoluzionando il panorama della mixology.

Napoli e L’Antiquario: il Perfetto scenario per un’esperienza unica

Se c’è un luogo in Italia che incarna la magia e il mistero della mixology, questo è L’Antiquario di Napoli. Classificato tra i migliori cocktail bar del mondo – attualmente alla posizione 82 della classifica World 50 Best Bars – questo speakeasy dall’atmosfera intima ed esclusiva rappresenta l’ideale fusione tra eleganza senza tempo e avanguardia del bartending.

Guidato da Alexander Frezza, L’Antiquario non è solo un locale, ma un’esperienza. Qui il cocktail diventa il mezzo per un viaggio sensoriale fatto di sapori bilanciati alla perfezione, ingredienti selezionati con cura e un servizio che trasforma ogni ospite in protagonista di una storia. Le luci soffuse, i divani in velluto, la musica raffinata che spazia dal jazz allo swing, tutto concorre a creare un ambiente in cui il tempo sembra sospeso, lasciando spazio solo al piacere della degustazione e alla conversazione.

drink dell’evento

drink dell’evento

La drink list dell’evento

Per celebrare Coqtail – for Fine Drinkers, L’Antiquario ha ideato una drink list speciale, pensata per raccontare la bellezza e l’evoluzione della mixology. Tra i cocktail protagonisti della serata:

  • FEMMINIELLO – Cordusio Aperitivo, pesca, cognac, ginger ale.
  • CHE MI HAI PORTATO A FARE SOPRA POSILLIPO SE NON MI VUOI BENE? – Altamura Vodka, cordiale al mango e vaniglia, Amaro Panorama.
  • RITUALE – Amaro Lucano, vermouth al cacao, Bonollo OF Dorange, zafferano.

Ogni cocktail è stato realizzato con ingredienti premium e con la consueta attenzione ai dettagli che contraddistingue L’Antiquario.

Food Pairing: il menu firmato dalla chef Beatrice Guzzi

A rendere la serata ancora più esclusiva è stata la collaborazione con Artisia, la start-up del Gruppo Barilla che sta ridefinendo il concetto di food pairing grazie alla stampa 3D della pasta. Per l’occasione, la chef Beatrice Guzzi ha curato un menu studiato per esaltare i cocktail della serata, tra cui:

  • SEA URCHIN – Pesto di pistacchi, burrata e tartare di tonno.
  • SPAGHETTO 3D – Sugo di pomodori confit e basilico.
  • FAGOTTINO 3D – Allo zafferano, crema di parmigiano e verdure croccanti.
  • BLOOM – Cime di rapa, acciughe e peperoncino.
  • LASAGNA 3D – Alla genovese.
food dell’evento

food dell’evento

L’unione tra mixology e food pairing ha creato un’esperienza multisensoriale, dimostrando come il mondo del fine drinking possa dialogare con quello della gastronomia d’autore in modi inaspettati e affascinanti.

Le fondatrici di Coqtail e la nuova rivoluzione della comunicazione

L’idea di raccontare la mixology in chiave lifestyle nasce da Chiara Degl’Innocenti e Penelope Vaglini, giornaliste e imprenditrici che hanno saputo trasformare un progetto digitale in un magazine cartaceo di riferimento. Dopo anni di lavoro nel mondo online, la nascita di Coqtail – for Fine Drinkers ha segnato un punto di svolta, portando in stampa una visione nuova e sofisticata del settore.

Le due fondatrici girano l’Italia per promuovere la cultura del cocktail attraverso eventi, incontri e collaborazioni con bartender, brand e luoghi simbolo della mixology contemporanea. Il magazine, con le sue quattro uscite annuali, è ormai un must-have per professionisti e appassionati, un mix perfetto di ricerca, eleganza e storytelling.

“Quando il Sole Tramonta”: il servizio fotografico al De Bonart Naples

Tra le pagine di questo numero, spicca una sezione speciale: “Quando il Sole Tramonta”, uno shooting realizzato al De Bonart Naples, con le fotografie di Alberto Blasetti e i testi di Daniela Manzo.

Questo servizio racconta l’atmosfera unica del tramonto attraverso il linguaggio visivo e narrativo del magazine, confermando ancora una volta la capacità di Coqtail di unire estetica, emozione e ricerca in ogni dettaglio.

Un evento che ha lasciato il segno

Il 14 marzo, Napoli è stata il palcoscenico di un evento che ha unito storia e modernità, cultura e innovazione, passione e professionalità. Coqtail – for Fine Drinkers e L’Antiquario hanno dato vita a una serata che ha celebrato la mixology come espressione artistica e sociale, aprendo nuove prospettive su un settore in continua trasformazione.

La mixology è un’arte in continua evoluzione, e Coqtail – for Fine Drinkers ne racconta la rivoluzione con stile e visione. La copertina con Luca Argentero celebra il fascino di questo mondo, e il magazine, ora in bella mostra nel mio studio, è più di una lettura: è un’ispirazione. In attesa del prossimo numero, resta la certezza che il racconto della mixology non smetterà mai di sorprenderci.

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