Convegno sull’Aglianicone al Palazzo Baronale di Torchiara


E' Tempo di Aglianicone

E’ Tempo di Aglianicone

di Enrico Malgi

Adesso s’incomincia a fare sul serio. Dopo vari tentativi di coagulare intorno a sé interesse ed attenzione da parte dell’opinione pubblica, della critica e dei consumatori, finalmente l’aglianicone sta concretamente cercando di uscire dal limbo dall’anonimato e reclama giustamente il suo spazio vitale e la visibilità che gli sono dovuti. Nelle ampie sale del Palazzo Baronale De Conciliis di Torchiara si è svolto il convegno “E’ tempo di Aglianicone” con la partecipazione di studiosi, produttori ed amministratori ed alla presenza di un folto numero di appassionati e di addetti ai lavori.

E' tempo di Aglianicone Bottiglie dei vini degiustati

E’ tempo di Aglianicone Bottiglie dei vini degiustati

Ne è scaturito un interessante dibattito tra tutti i relatori, moderato da me, che ha posto l’accento sull’attuale minimale produzione di questa specie varietale, allevata soprattutto nel territorio degli Alburni; sulle sue origini; sulle oggettive difficoltà di allevamento; sulla sua giusta collocazione tra le denominazioni territoriali; e sulle prospettive future per il suo definitivo rilancio.

E' Tempo di Aglianicone Saluti del sindaco di Torchiara avv. Massimo Farro

E’ Tempo di Aglianicone Saluti del sindaco di Torchiara avv. Massimo Farro

Dopo i saluti del sindaco di Torchiara Massimo Farro, che ha gentilmente messo a disposizione degli organizzatori la splendida ed antica struttura del XVI secolo restaurata da pochi anni, hanno preso la parola i docenti dell’Università degli Studi della Basilicata Giuseppe Celano e Vitale Nuzzo. Nella loro dotta analisi, essi hanno tenuto ad evidenziare tra l’altro la differenza che intercorre tra l’aglianicone cilentano-alburnese rispetto a quello della Basilicata più simile al ciliegiolo toscano. Il Luigi Scorziello, Presidente del Consorzio Vite Salernum Vites, ha invece parlato delle prospettive di sviluppo dell’aglianicone sui territori interessati alla coltivazione e della possibilità di inserire questo vitigno, già iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite ed autorizzato alla coltivazione nella provincia di Salerno, nella Igp Paestum oppure nella Dop Cilento con la specificazione della varietà e non più segnato genericamente come semplice “Rosso”. L’enologo Giuseppe Capo, anch’egli produttore nonché Presidente dell’Associazione “Terre dell’Aglianicone”, ha sottolineato l’importanza di questa varietà che riveste nell’ambito territoriale, soffermandosi sulle sue specifiche ed univoche proprietà organolettiche.  I produttori Ciro Macellaro di Postiglione, Paola De Conciliis di Prignano Cilento e Mario Donnabella di Torre Orsaia hanno illustrato le loro esperienze di viticoltori vissute in tre comprensori diversi del Cilento e degli Alburni, ribadendo la necessità di vinificare l’aglianicone in purezza. Ed infine l’avv. Francesco Alfieri, Consigliere del Presidente della Regione Campania e Delegato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, ha concluso il convegno soffermandosi di più sugli aspetti legislativi che disciplinano l’apertura di nuove imprese sul territorio provinciale, invocando l’attuazione di norme più sicure e restrittive che garantiscano la sopravvivenza delle stesse aziende, dopo aver fruito di fondi regionali e comunitari.

E' tempo di Aglianicone da sx Prof. Nuzzo, Prof. Celano, Enrico Malgi, Avv, Alfieri e Dr. Scorziello-1

E’ tempo di Aglianicone da sx Prof. Nuzzo, Prof. Celano, Enrico Malgi, Avv, Alfieri e Dr. Scorziello

Alla fine del dibattito il Delegato AIS di Salerno Nevio Toti ha guidato magistralmente la degustazione delle sei etichette di aglianicone selezionate tempo fa per questa serata ed appartenenti alle aziende Mario Donnabella, Giuseppe Capo, Scairato, Tenuta Macellaro, Viticoltori De Conciliis e Tenuta del Fasanella.

E' tempo di Aglianicone da sx Avv Franco Alfieri, Dr, Luigi Scorziello e Dr. Giuseppe Capo

E’ tempo di Aglianicone da sx Avv Franco Alfieri, Dr, Luigi Scorziello e Dr. Giuseppe Capo

E' tempo di Aglianicone I produttori Ciro Macellaro, Paola De Conciliis e Mario Donnabella

E’ tempo di Aglianicone I produttori Ciro Macellaro, Paola De Conciliis e Mario Donnabella

E' tempo di Aglianicone Degustazioni dei vini tenuta dal sommelier Nervio Toti

E’ tempo di Aglianicone Degustazioni dei vini tenuta dal sommelier Nervio Toti

In conclusione l’aglianicone del Cilento e degli Alburni s’intravede un futuro positivo per la produzione di un vino di assoluta qualità, perché in prospettiva le premesse di una forte crescita ci sono tutte. Come l’impegno, la caparbietà, la volontà e la capacità dei coltivatori ad insistere sul suo allevamento, cercando di aumentare in tempi brevi l’attuale minimalista produzione; le potenzialità ancora in parte inesplorate di un vitigno molto affascinante che tra l’altro dimostra una buona resistenza all’oidio ed alla Botrytis ed un consistente livello zuccherino; la moderna metodologia applicata di grande rilevanza. E poi le sue specifiche proprietà sensoriali, che sono state giustappunto ribadite in questa occasione, che fanno dell’Aglianicone un vino unico, tipico, attraente, approcciabile, di pronta beva ed abbinabile perfettamente ad ogni tipo di cibo. Perché possiede un’alcolicità non elevata; aromi fruttati e lievemente speziati; tannini dolci e masticabili; toni morbidi ed eleganti; una struttura bene articolata; buona acidità; seducente persistenza; ed una serbevolezza ancora tutta da scoprire, che potrebbe essere ampliata nel caso si facesse un uso moderato del legno. Ed allora ad maiora!

 

Foto di Luana Donnabella