I vini del Consorzio Venezia Doc
di Marina Betto
Il Consorzio Vini Venezia conta più di 2mila produttori tra soci diretti e indiretti in un’area che va dalla Pedemontana veneta alle isole della laguna di Venezia. Si tratta di circa 4.939 Km quadrati in cui troviamo ben 5 denominazioni: Doc Venezia, Doc Lison-Pramaggiore, Doc Piave e le DOCG Lison e Malanotte del Piave. La varietà di uve e di vini prodotti appare subito estremamente varia, i continui studi sulle diverse varietà si sono concretizzati recentemente portando alla realizzazione di un giardino sperimentale della biodiversità, custodito all’interno del brolo del Convento dei Carmelitani Scalzi a Venezia che affaccia sul Canal Grande e sull’ isola di Torcello e in un altro giardino/vigna all’interno della tenuta privata Baslini che rappresenta un altro pezzo di storia di questi vitigni.
Sono state recuperate grazie a questi progetti tutte le varietà coltivate un tempo a Venezia, cosa che può apparire strana ma la città lagunare era ricca di orti e vigne concluse dove oltre alle uve tradizionali si sono trovati cloni di origine lontana portati dai viaggi dai frati o dai nobili veneziani.
Tra i vitigni locali tradizionalmente coltivati nelle 5 denominazioni troviamo lo storico Raboso, il Glera, il Tocai Friulano (ora Lison), il Refosco, il Manzoni bianco, il Verduzzo mentre tra quelli internazionali c’è il Merlot, Cabernet Franc e Chardonnay. Il Pinot Grigio è la varietà di punta del nord-est, conosciuto e apprezzato non solo da noi ma molto anche all’estero. Il vino di Venezia ha mille sfumature ed è difficile coglierle tutte, attraverso tre vini della giovane DOC Venezia, nata nel 2010, si può dare uno sguardo su quello che questa terra produce nella parte orientale della Pianura Padana, comprendendo tutto il territorio del Piave e quasi tutto il Lison Pramaggiore tra le province di Venezia e Treviso, dai colli di Conegliano alla laguna di Caorle.
Tra i vini che esprimono meglio il carattere della Doc Venezia si deve partire dallo spumante. Col De Mar 2020 Venezia DOC Millesimato Brut 180 giorni in autoclave è composto da 50% Glera- 25% Manzoni Bianco- 25% Tai vinificati separatamente. L’assemblaggio avviene poco prima dell’affinamento in botti di rovere ed ha una durata di 6 mesi.
La fermentazione secondaria con metodo Charmat dura una ventina di giorni e l’affinamento in autoclave circa 6 mesi, poi lo spumante riposa ulteriormente un mese in bottiglia prima della commercializzazione. A questa bollicina brillante e setosa dai richiami olfattivi di fiori e gusto fresco percorso da una piacevole vena sapida si può abbinare una frittura di pesce e in particolare di gamberetti, come le schie della laguna veneta.
Lo Chardonnay è senza dubbio un vitigno a bacca bianca che meglio interpreta le qualità della Doc Venezia, qualità come la freschezza, la leggerezza del vino percorsa però da una discreta impronta sapida. Chardonnay Bricola Doc Venezia Bosco del Merlo prende il nome da quelle strutture in legno fatte di tre o più pali uniti tra loro e piantati in acqua per indicarne la strada a coloro che dal mare giungevano in laguna. Si evoca così tutto quel mondo veneziano e la magia che racchiude, la delicatezza dei sentori percepiti al naso di frutta tra ananas e mela e il sorso intenso, sapido e fresco lo fanno vino perfetto da abbinare al pesce cucinato in modo semplice. Bosco del Merlo fa parte di Casa Paladin che ricopre cinque aree vitivinicole italiane sparse tra Veneto e Friuli, Franciacorta e Toscana tutte gestite con un unico obiettivo cioè preservare la biodiversità del territorio.
Ai Galli Cabernet Franc Venezia DOC 2018 nasce a Pramaggiore da vigne di proprietà. La macerazione dell’uva avviene con l’utilizzo di un nuovo apparecchio chiamato Ganimede, un fermentatore che accumula anidride carbonica sviluppata nel processo di fermentazione del mosto che poi servirà anche per rimescolare omogeneamente le vinacce senza l’utilizzo di organi meccanici. Questo processo si rifletterà poi sul vino che mantiene una piacevole caratteristica di vinosità al naso che non fa trapelare un affinamento in tonneaux di rovere francese. Anche il sorso è fresco e brioso con pennellate speziate che avranno maggiore risalto col tempo, i tannini presenti aggiungono nerbo e struttura. Un vino sfaccettato da abbinare alla carne bianca e alla cacciagione così come ai formaggi saporiti.