Consegnate a Nardella 1500 chiavi dei Ristoratori Toscana: non vogliamo sapere quando riapriremo, ma cosa farà il governo per non farci chiudere per sempre
Un gesto che vuole simboleggiare la richiesta di aiuto degli imprenditori della ristorazione alle istituzioni locali affinché si facciano portavoce delle richieste presso il Governo Centrale. I ristoratori: “Incontro molto utile e importante. Siamo contenti e orgogliosi per la disponibilità di sindaco e assessore”. Nardella: “Stiamo lavorando su più fronti”
Sono oltre 1500 i mazzi di chiavi consegnati oggi dal gruppo dei Ristoratori Toscana nelle mani del Sindaco di Firenze Dario Nardella e dell’Assessore alle Attività Produttive Federico Gianassi. Chiavi che hanno dato vita al flash mob “Risorgiamo Italia”, ma che soprattutto rappresentano oltre 1500 storie di piccola imprenditoria toscana, migliaia e migliaia di posti di lavoro ma anche la forza di un’unione che vede per la prima volta insieme i ristoratori in una lotta comune, per fronteggiare le enormi difficoltà che coinvolge il loro settore come uno degli ambiti più colpiti dagli effetti economici e sociali del covid 19.
“Ringraziamo il Sindaco Nardella e l’Assessore Gianassi per l’attenzione che ci stanno dimostrando, e per l’incontro di questa mattina che è stato molto utile e importante perché abbiamo chiesto e ottenuto che portino le nostre istanze presso il Governo” hanno dichiarato i portavoce dei Ristoratori Toscana.
“Oggi, per la prima volta, i ristoratori sono uniti in un’unica forza. Secondo le informazioni che circolano attualmente per noi non sarà possibile aprire né il 1 giugno ne mai. Ad oggi non ci sono le condizioni né sanitarie né economiche per la riapertura – hanno aggiunto i ristoratori – sebbene noi auspichiamo quanto prima che si verifichino queste condizioni perché desideriamo ripartire. Non vogliamo sapere quando apriremo, ma abbiamo bisogno di sapere come ci aiuterà il Governo in questo periodo di chiusura e quando lentamente ripartiremo, abbiamo bisogno di un concreto aiuto oggi non domani. Nessuno è in grado di stabilire quando saremo sicuri, solo lo Stato lo può decidere insieme al comitato scientifico quando decideranno di riaprire noi saremo pronti, ma ci saremo solo se ci aiuteranno a rimanere vivi. Alcuni ristoranti potranno aprire prima, altri più tardi in attesa di una situazione più stabile, nessuno potrà essere abbandonato. Il nostro è un grido di aiuto per fare in modo che le nostre attività, che fino ad oggi sono stati parte integrante e caratteristica del nostro territorio, che sono punti di raccoglimento per famiglie, amici e cuore del concetto Italiano di Convivialità, non cessino di esistere. Siamo contenti e orgogliosi di avere il sindaco e la città di Firenze partecipe delle nostre difficoltà e siamo profondamente grati al sindaco e all’assessore dell’attenzione che ci ha dedicato che siamo sicuri si trasformeranno in azioni concrete. Apprezziamo inoltre l’impegno che l’amministrazione sta mettendo per affrontare le nostre difficoltà a livello nazionale”.
“Un incontro molto utile perché ci sono stati rappresentati problemi molto gravi e urgenti – ha detto il sindaco Dario Nardella – e perché sono gli stessi temi che stiamo denunciando da giorni a livello nazionale. Abbiamo convenuto su alcuni punti: intanto con un piano di concessione di ulteriore suolo pubblico gratuito, per tavolini e sedie, e con la cancellazione della COSAP per questi mesi di chiusura. Poi, se arrivano fondi dal Governo come mi auguro, vogliamo procedere con la riduzione della tassa sui rifiuti, che inizialmente abbiamo posticipato a giugno. Poi serve una norma nazionale per calmierare gli affitti commerciali. Lavoriamo insieme per far rinascere Firenze, città di grande tradizione culturale e commerciale e vincere la battaglia contro il coronavirus”. Nardella, che ha ricordato che la sicurezza è la priorità e che sicurezza e lavoro devono andare insieme, ha aggiunto anche che si farà portavoce verso il Governo delle richieste dei ristoratori e lancia un appello affinché i soldi della cassa integrazione possano arrivare subito.
“C’è un confronto permanente con tutte le associazioni di categoria e con i ristoratori – ha spiegato poi l’assessore Gianassi – Stiamo lavorando per trovare un accordo sul tema degli affitti fra proprietari e locatori, ma serve una norma nazionale per calmierare gli affitti commerciali. Così come serve una norma nazionale per estendere e velocizzare la cassa integrazione e ridurre le tasse”.
La consegna delle chiavi avvenuta oggi nasce qualche settimana fa, quando un piccolo gruppo di ristoratori in poche ore ha raccolto centinaia e poi migliaia di adesioni a un movimento spontaneo, nato dal basso e senza alcun collegamento con associazioni di categoria o partiti politici, per chiedere al governo misure atte a far sopravvivere le piccole imprese della ristorazione.
Da Firenze e la Toscana il gruppo è diventato nazionale e altre migliaia di chiavi sono state consegnate oggi ai comuni di tutto il paese, da decine di migliaia di attività che fanno capo al Movimento Impresa Ospitalità nato proprio in questi giorni. I Locali sono il patrimonio degli imprenditori che hanno scelto di recarsi in comune e non in banca a portare il loro tesoro consapevoli che la loro natura sia quella di essere luoghi di socialità e scambio, parte integrante della urbe e della sua naturale architettura.
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