Lezione al Gambrinus: come si fa un buon cappuccino
di Dora Sorrentino
Quando si parla di Napoli, si parla solo di caffè, ma del cappuccino neanche l’ombra. Eppure, insieme al caffè, è una delle bevande più consumate per la colazione e gradita soprattutto ai turisti, che sono abituati a consumarla anche dopo pranzo. Da alcuni anni impazza in tutto il mondo la cappuccino art, l’arte di decorare il cappuccino in maniera fantasiosa, che in realtà nasce sempre in Italia, ma che negli ultimi anni è stata diffusa in particolar modo dai giapponesi. Nello storico Caffè Gambrinus di Piazza Trieste e Trento, tempio del caffè, della colazione in genere e dell’aperitivo napoletani, Michele Sergio ci spiega come deve essere realizzato un classico cappuccino napoletano (qui il video).
- La prima cosa da fare è preparare un caffè espresso napoletano, la cui miscela è costituita per il 20-30% da miscela robusta. Il caffè va poi versato nella tazza del cappuccino.
- A parte, in un bricco, il latte freddo deve essere prima riscaldato e poi montato con la levetta del vapore ad una temperatura massima di 90°. Non deve arrivare ad ebollizione e bisogna far attenzione a non far bruciare il latte. La levetta va posizionata inizialmente sul fondo per riscaldare il latte e poi allontanata man mano verso l’alto, roteando il bricco, per montare il latte.
- Nella tazza del cappuccino, il latte va versato insieme alla schiuma. Non tutti i barman però applicano questo metodo, perché c’è chi si aiuta con un cucchiaino posizionato davanti al beccuccio del bricco, per far scendere prima il latte e poi la schiuma. Ma in realtà, la storia vuole che il latte vada versato tutto insieme.
Sulla decorazione e sulle preferenze del cappuccino esistono varie teorie e scuole di pensiero. C’è chi aggiunge cacao in polvere, chi la pasta di nocciola, chi un topping al cioccolato o al caramello, chi utilizza un latte molto denso che aiuta nelle decorazioni, ogni bar ha la sua caratteristica.
Da alcuni anni, il Caffè Gambrinus è attento alle esigenze dei propri clienti e propone, per intolleranti al lattosio e vegani, il cappuccino con latte di soia. Anche a casa non è difficile preparare un buon cappuccino, oggi esistono delle attrezzature particolari per montare il latte come si fa al bar, prima riuscivamo al massimo ad ottenere un semplice caffellatte. Ma volete mettere la magia di stare comodamente seduti ad un tavolino, magari con vista su una delle piazze più belle del mondo, e lasciarvi coccolare con un buon cappuccino?
3 Commenti
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La differenza la fa’ la crema del latte….no la schiuma
Il cappuccino che viene descritto sopra non rispetta in alcuni punti la specifica del Cappuccino Italiano. Esiste un disciplinare rigoroso che, come la pizza STG, va assolutamente rispettato. Ci sono poi una serie di inesattezze di tipo tecnico che verranno analizzate non appena capiteremo al Gambrinus. Perdonate la franchezza, ma questo tipo di lavorazione è quello che gli stranieri dopo la gita fuori porta considerano come il loro cappuccino o meglio quello che i tedeschi gustano dopo la pizza o dopo il pesce.
Alessandro Capotorto
Cappuccino d’Italia
P.s.: la schiuma sta al cappuccino come il ketchup sopra gli spaghetti
Gentile Alessandro Caporto mi complimento per le sue puntualissime precisazioni.
sono una architetto che, per ragioni di lavoro inizialmente e d´amore poi, ormai non vive piú in Italia.
Vivo all´estero da 18 anni ma sono tornata per un anno di sabbatico… non so se sono invecchiata e sono diventata intollerante …ma da quando sono tornata (8 settembre) saró riuscita a bermi uno, forse due cappucini decenti…il grande problema che riscontro é che lo servono praticamente quasi freddo…lei sa dirmi perché? potrebbe consigliarmi un posto dove godermi un buon capuccino ? Io vivo a Torre del Greco ma sono disposta a spostarmi…riceva un cordiale saluto