Come si fa il Barolo a Barolo, ce lo dice Camerano
di Simona Paparatto
Come si fa il Barolo a Barolo, ce lo dice Camerano
Le Langhe sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, per gli ammalianti paesaggi,fatti di splendide colline vitate e di piccoli borghi antichi che fanno sognare chiunque visiti questi luoghi, di cui Il nebbiolo è vera e propria colonna portante. Più volte ho scritto dell’affascinante lembo di terra che è Patrimonio Unesco, ed eccomi a farlo nuovamente.
Mi trovo nel comune di Barolo, sede di quel suggestivo castello che nell’Ottocento fu dimora dei marchesi Falletti, Tancredi e Giulia Colbert (precursori, insieme all’amico Camillo Benso di Cavour, di un radicale rinnovamento della vitivinicoltura, che portò il Barolo a diventare un vino di prestigio) ed attuale sede dell’innovativo Museo del Vino (Wimu), che contribuisce in modo significativo alla promozione del territorio. Qui larga parte dei produttori di vino proviene da famiglie storiche. Una di queste, perfetta interprete dei vini classici di Langa, è la famiglia Camerano, originaria di Barolo da 13 generazioni.
L’azienda, guidata da Vittorio Camerano, si chiama Camerano 1875, in riferimento all’anno in cui la famiglia iniziò a produrre vino, grazie a Gaspare, bisnonno di Vittorio. Da quell’epoca ad oggi si sono succedute cinque generazioni che hanno continuato instancabilmente a fare Barolo. Dopo Gaspare fu nonno Vittorio a ricevere il testimone: erano gli anni ‘40 ed egli aveva 17 tra fratelli e sorelle. Uno di questi, Pier Ettore, padre di Vittorio, negli anni settanta, dopo essersi sposato, ebbe la possibilità di trasferire l’azienda in via Roma, dove ancora oggi si trova, ampliandola e rinnovandola. Di questa grande famiglia, rimane solo Vittorio a portare il cognome Camerano (insieme alla sorella Francesca ed ai figli ancora adolescenti), conducendo dal 1992.
Gli ettari di nebbiolo sono sette e fanno parte di dieci ettari complessivi di proprietà, coltivati anche a barbera e dolcetto e gestiti interamente da Vittorio insieme ad un dipendente, con l’appoggio ad una squadra cooperativa formata da persone selezionate negli anni. I vigneti sono inseriti nei cru altamente vocati di Cannubi, cuore storico della collina dei Cannubi, Cannubi San Lorenzo in cui i vigneti sono disposti a mò di corona,lungo la parte più elevata di Cannubi Valletta e per questo godono di una posizione apertacon buona esposizione e Terlo una MGA che si spinge fino al confine della Ravera di Novello e dà vini solidi e strutturati che in buone annate raggiungono facilmente livelli d’eccellenza.
Ultimamente ha acquisito due nuovi impianti di riesling, uno ad Alba, e uno in Alta Langa a Roddino.
Fino a qualche anno fa il nebbiolo si vendemmiava a novembre. Oggi Il cambiamento climatico costringe ad un anticipo della raccolta con il rischio di avere sempre più spesso vini piatti, caldi con acidità bassa, motivo per cui le uve, prima di essere raccolte, sono sottoposte per qualche giorno ai primi freddi notturni di ottobre, in modo da preservarne i profumi, mantenendo un’acidità ottimale.
Il rispetto della natura è fondamentale: Vittorio è rigoroso nel seguirne i ritmi, ragion per cui attua pratiche sostenibili, che riducono al minimo l’impatto ambientale, attraverso la lotta integrata e la confusione sessuale per mezzo di laccetti biodegradabili che emettono ferormoni. L’unico trattamento obbligatorio consiste nell’uso di due insetticidi contro la Flavescenza Dorata: la conduzione è certificata convenzionale, ma a tutti gli effetti si può, dunque, considerare biologica.
La raccolta è manuale ed avviene in cassette.
Come in vigna, anche in cantina si eseguono poche lavorazioni, mantenendo il carattere autentico delle uve. Nel rispetto della tradizione, qui si utilizzano esclusivamente botti grandi da 30, 50, 70 ettolitri. Camerano produce Roero Arneis, Barbera d’Alba, Langhe Nebbiolo, Dolcetto d’Alba, Barolo Terlo, Barolo Cannubi San Lorenzo, Barolo Chinato ed un Langhe Rosso denominato Simiane (90% nebbiolo e 10% barbera), che prende il nome dalla vigna atta alla barbera, in Monforte d’Alba.
Il Roero Arneis, è un vino dalla profumazione intensa, corposo e gustoso: fresco, sapido e rotondo ed il Dolcetto d’Alba rispecchia il bere quotidiano per eccellenza, da queste parti, con spiccati sentori di frutti rossi freschi e rosa canina, un profilo aromatico equilibrato e un finale piacevolmente amarognolo: si beve con grande facilità, ed è ottimoanche a tutto pasto per via della sua elevata gradazione (13,5% vol.), che si sta cercando comunque di portare a 12 gradi (una bassa gradazione alcolica è caratteristica del Dolcetto), attraverso una riduzione del diradamento. La raccolta avviene la prima metà di settembre.
La Barbera d’Alba Proviene da vigneto Simiane in località Tantesi a Monforte d’Alba, di 25 anni d’età e di matrice argilloso calcarea. Questo è un appezzamento ideale per la coltivazione di nebbiolo da Barolo, ma per mantenere la continuità familiare, Vittorio vi produce barbera così come facevano i suoi nonni materni a cui questo terreno apparteneva: prima degli anni ‘80, quando ancora non esisteva la DOCG, si usava aggiungere la Barbera al Barolo poiché dava acidità e colore e tutti adottavano questa pratica.
La sua produzione (vendemmia, vinificazione, affinamento), è la stessa utilizzata per il Barolo del quale vi si ritrovano peculiarità anche in degustazione. La vinificazione ètradizionale lunga, ed avviene in botti inox per 20/25 giorni. Si vinifica separatamente, senza filtrazioni né chiarifiche.
A fermentazione ultimata, viene trasferito in botti da 30 ettolitri di rovere francese. Affina 18/24 mesi e raggiunge un grado alcolico di 14% vol. Per queste caratteristiche è una Barbera Superiore a tutti gli effetti, anche se la dicitura non è menzionata.
Il vigneto atto alla produzione del Terlo, sovrastante il paese di Barolo, un tempo era considerato di seconda categoria mentre oggi, alla luce del cambiamento climatico in corso, gode di ottima posizione per irraggiamento e condizioni del terreno
che è calcareoargilloso, con riserva d’acqua nel sottosuolo: questa condizione lo rende umido permettendo di fare da contraccolpo all’aumento delle temperature, laddove tempo indietro per la troppa acqua le viti tendevano a marcire.
Le uve atte al Terlo sono sottoposte a lunghe fermentazioni in vasche d’acciaio e cemento da 50 ettolitri. La malolattica avviene subito in quanto la cantina è relativamente calda. Terminata la fermentazione si effettua la svinatura e si assembla in
grandi botti di rovere di Slavonia dove sosta per l’affinamento, che dura almeno 3 anni dei quali l’ultimo periodo in bottiglia.
Cannubi San Lorenzo è un vigneto storico di poco meno di un ettaro che appartiene alla famiglia da generazioni. Questa vecchia vigna di 35 anni d’età, con poca vegetazione e pochissima produzione, dà un prodotto eccezionale poiché differentemente dalla vigna Terlo, ha un terreno asciutto che provoca stress idrico. È pacifico infatti che, per ottenere buon vino la vite deve soffrire, patendo acqua e nutrienti: quando il terreno è povero fa fatica a produrre, ma nel tempo darà grandi risultati. Il Cannubi
San Lorenzo fermenta 20/22 giorni in botti di cemento molto spesse, che mantengono bene condizioni di temperatura costanti. L’affinamento prevede la sosta in grandi botti di rovere ed in bottiglia per un tempo minimo di tre anni.
Si imbottiglia circa il 60 % della produzione. Il resto viene venduto sfuso ad aziende terze. I vini Camerano, sono apprezzati e richiesti in varie parti del mondo: America, Danimarca, Messico, Stati Uniti, Cina, Canada, Australia: ciò dimostra che il vino è…Piemonte!
Di seguito propongo alcune note degustative di assaggi fatti in azienda.
Barbera d’Alba DOC 2016 Vitigno barbera 100% Esposizione SE – SO. Altitudine 500 m/slm. Allevamento a Guyot. Età del vigneto 25 anni. Terreno argilloso e calcareo.Il colore è rubino brillante che vira al granato con gli anni. Molto intenso e profumato, si potrebbe facilmente scambiare per Nebbiolo: spicca il floreale di petali di rosa e violetta, poi il frutto carnoso della prugna e dell’amarena. La spezia è quella un pò pungente del pepe nero, ma anche quella dolce della cannella. Corposo e seducente in bocca: la freschezza dell’acidità spalleggia un tannino composto, ma che si fa sentire! Equilibrato e gustoso, chiude lungo e vigoroso nel finale speziato.
Barolo DOCG Terlo 2016 Vitigno nebbiolo 100% Esposizione S/SE. Altitudine 300/320 m/slm. Allevamento a Guyot modificato ad archetto. Età dei vigneti 20/25 anni. Cinque ettari. Terreni marnosi-calcarei-argillosi.
Rubino tendente al granato, luminoso. Intensi sono i profumi di viola e peonia essiccate. Speziature di chiodi di garofano e liquirizia si alternano al frutto rosso croccante della prugna e del lampone. Tartufo e sottobosco. L’ampio spettro sensoriale continua in bocca dove si evidenzia il carattere del Barolo più classico e tradizionale: quasi grezzo (ma è la sua caratteristica), balsamico, fresco, dalla sapidità accattivante, di grande corposità. Tannino rude e al contempo nobile, di spessore. Elegante, a tratti austero, chiude lungo ed ancora aggressivo ed emozionante.
Barolo DOCG Cannubi San Lorenzo 2015
Vitigno nebbiolo 100%. Esposizione S/SO. Altitudine 300 m/slm. Allevamento a Guyot modificato ad archetto. Età del vigneto 35 anni. Terreno argilloso- limoso-sabbioso.
Rubino intenso, quasi granato. All’olfatto si rivela subito espressivo, con il floreale della rosa in evidenza, seguito da accenni erbacei. La frutta rossa matura e in confettura si fonde alle dolci speziature di coriandolo e cannella, ed a note marcatamente balsamichedi anice e rabarbaro, che si legano a sfumature di tabacco, cacao, sottobosco, in un corredo sinuoso ed avvolgente. In bocca è corposo e ben strutturato. Equilibrato nelle sensazioni aromatiche. La freschezza dell’acidità incontra un tannino morbido e rotondo. Suadente ed armonico, progredisce nel lungo finale sapido ed ancora speziato. Un Barolo di notevole eleganza.
Fonti: MGA Enogea Barolo I
– A. Masnaghetti Camerano 1875
Via Roma, 10 – 12060 Barolo (CN) Tel.0173 56137
Mail:
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Sito web: www.cameranobarolo.net