Come sarà la vendemmia 2014? Molto semplice: meritocratica!
di Roberta Raia
Tutto l’allarmismo sulle possibili influenze del riscaldamento globale sul ciclo vegetativo e sull’ epoca di vendemmia, è stato disorientato dalla vendemmia 2014, decisamente più fresca e piovosa del solito. Dopo annate in cui il caldo torrido ha costretto ad una raccolta sempre più anticipata delle uve, la vendemmia in corso sembra voler evocare le tempistiche di un ventennio fa! Il bizzarro andamento climatico, di questa, davvero un’ annata fuori dal coro.
ANALISI DELL’ANNATA
Caratterizzata da un inverno mite, le temperature solo raramente sono scese sotto lo 0°C, che ha determinato un germogliamento precoce, la primavera è stata abbastanza rigida e umida.
Le fasi dell’invaiatura e della maturazione hanno subito una battuta d’arresto a causa delle perseveranti piogge estive e dello scarso soleggiamento nel mese di luglio, il quale ha registrato un incremento spaventoso delle precipitazioni medie, risultando uno dei mesi più piovosi degli ultimi anni.
Il meridione, “abituato” a difendersi da afa e clima torrido, si è ritrovato a fronteggiare un’emergenza per la quale è di regola impreparato: una primavera rigida preceduta da un inverno mite che ha anticipato la fioritura e un’estate che ha registrato livelli record di pioggia, condizioni che hanno portato ad un pesante pressione delle malattie fungine. La grandine, che si è presentata a macchia di leopardo, in alcuni casi ha falcidiato la produzione.
Al Nord , le prospettive non sono più incoraggianti: lo stress fitosanitario e la grandine hanno arrecato danni indesiderati; le ingenti piogge che nel mese di agosto hanno relativamente risparmiato il sud, risultato più asciutto e caldo, hanno perseverato nel settentrione con l’ondata di maltempo. La situazione del Centro- Italia risulta essere la meno drammatica del quadro generale.
Mai come questa volta, le viti non hanno sofferto lo stress idrico a causa della mancanza d’acqua, infatti: le frequenti precipitazioni hanno reso le vigne rigogliose e permesso la formazione di grappoli più grossi rispetto alle precedenti annate. La perdita in resa prevista è dovuta a fattori conseguenziali: da un lato, al danno meccanico provocato dalla grandine e dall’altro all’attacco delle principali malattie della vite, quali peronospora, oidio e botrite, che hanno trovato condizioni climatiche favorevoli al loro sviluppo, permettendo il loro attecchimento in tutta la penisola.
Questo ha costretto i produttori a fronteggiare il problema con ripetuti trattamenti per contrastare le malattie o/e in alcuni casi le aziende hanno effettuato una selezione dei grappoli in campo.
L’andamento climatico, sostanzialmente fresco e umido, ha richiesto anche maggiore impegno nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti, operazioni determinanti in annate così difficili, la perdita in resa prevista è dovuta a fattori conseguenziali: da un lato, al danno meccanico provocato dalla grandine e dall’altro all’attacco delle principali malattie della vite, quali peronospora, oidio e botrite, che hanno trovato condizioni climatiche favorevoli al loro sviluppo, permettendo il loro attecchimento in tutta la penisola.
PREVISIONI SULL’ANNATA
Si presenta un’annata più fresca del solito e tendenzialmente più tardiva, i vini potrebbero risultare più diluiti ma giocherà un ruolo principale l’intervento dell’uomo: se in vigna la gestione delle malattie è stata affrontata con il giusto appeal, non è escluso che si possano ottenere dei buoni risultati. Avranno la meglio quei produttori che hanno saputo fronteggiare le condizioni estreme di quest’anno intervenendo in vigna e selezionando le uve.
Per quanto riguarda le varietà più tardive come Nebbiolo ed Aglianico -non è escluso, nel caso si verifichi una sferzata di calore- un miglioramento della qualità, a patto che le uve riescano a giungere sane in cantina.
Dal punto di vista delle “cifre”, si prevede un calo della produzione del 15% su scala nazionale: dai 49,6 milioni di ettolitri del 2013, si dovrebbe scendere fino a 41 milioni.
Stando a questi dati, l’Italia verrebbe spodestata dai cugini francesi del primato europeo: la Francia, SourceURL:file://localhost/Users/luciano/Library/Mail%20Downloads/articolo%20previsioni%202014.docx infatti, per quest’anno prevede una produzione di circa 47 milioni di ettolitri.
Le incognite sono molte, in questa che sembra presentarsi come la vendemmia delle intuizioni e della meritocrazia. Se da un lato avrà la meglio chi è preparato tecnicamente e chi ha la capacità di leggere ed interpretare l’annata, dall’altro c’è un aspetto interessante che riguarda la capacità di interpretare le logiche di mercato e di saper posizionare il prodotto. Il calo della produzione, dato le sfavorevoli condizioni, è coinciso con un esubero dei costi aziendali: “Quale sarà il target dei vini 2014? E quale sarà il loro costo?”
6 Commenti
I commenti sono chiusi.
Uguale alla 2002 se non peggio, na gran caccola
A quanto leggo la vendemmia 2014 può riservare autentiche sorprese….sarà interessante valutarne i risultati caso per caso. Con tutta la curiosità che può avere un sommelier!
sì. attendiamo i risultati :)
Brava, Robertina. Interessante lettura; non resta che prepararci a questa annata.
Se lo dici tu, che sei esigente in termini di letture…lo considero un bel complimento!
Cotarella ama ripetere che bisogna temere più l’eccessivo bel tempo che non il cattivo a cui,come giustamente si dice nell’articolo,si può mettere riparo con Intuito e preparazione.I costi.Teniamoli regolari e cogliamo l’occasione per smaltire le scorte presenti in quasi tutte le cantine.FM.