Crostata di albicocche, la preparazione casalinga inferiore, per gusto, solo ai dolci di alta pasticceria
di Marco Galetti
Come fare la crostata di albicocca? Ecco la ricetta!
La crostata di albicocche, preparazione casalinga, che ho definito, inferiore per gusto solo ai dolci di alta pasticceria, è chiaramente una provocazione, ma fino ad un certo punto, qualche considerazione dopo i titoli di coda ***
Ingredienti, dosi, procedimento:
100 g di burro di buona qualità (ottima nella versione odierna)
250 g di farina
70 g di zucchero
150 g di Fiordifrutta Bio di albicocche, con solo zuccheri da frutta raccolta in estate in Emilia Romagna (non può essere definita confettura in quanto non raggiunge il quantitativo di zuccheri totali previsti dalle direttive europee)
Un pizzico di sale
Un uovo intero e un tuorlo
Una punta di lievito
Dieci minuti prima di iniziare la preparazione della crostata, togliere il tacco dodici, vestirsi da casalinga e levare il burro dal frigorifero, successivamente amalgamare burro, uova, zucchero e un pizzico di sale, poi aggiungere la farina e una punta di lievito.
Impastare lavorando velocemente e formare una palla, prima del calcio d’inizio avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare nel frigorifero per circa un’ora.
Togliere l’impasto dal frigorifero e tenerne da parte circa un quarto per le strisce.
Stendere, volendo con l’aiuto di un mattarello, i tre quarti dell’impasto in una teglia (del diametro compreso tra 25 e 30 cm) precedentemente unta con poco burro e spolverata di pane grattugiato.
Diluire la “confettura” con due cucchiai d’acqua e distribuirla sulla teglia.
Con il residuo dell’impasto formare delle striscioline e posizionarle a piacere sulla torta.
Spennellare la superficie della strisce con un po’ di latte e successivamente cospargerle con pochissimo zucchero.
Infornare a 180° per 35 barra 40 minuti, lasciar raffreddare e trasferire in un piatto da portata, anzi da crostata.
Questa preparazione casalinga, che ho definito inferiore solo ai dolci di alta pasticceria, non è opera mia ma della quota rosa che accompagnandomi lungo la vita, si prende cura del mio giro vita concedendomi solo la misera&splendida fetta in apertura di post, certo, privare un povero fufblogger di zuccheri aggiunti potrebbe sembrare un’opportunità per cercare dolcezza fuori dalle mura domestiche… ma non è il mio caso.
qualche considerazione dopo i titoli di coda ***: questa è sicuramente un’ottima crostata, quanto mille altre anonime ed eccellenti crostate, che meriterebbero migliore visibilità, sfornate da nord a sud nelle case di persone che “fanno da mangiare”, gesti ripetuti negli anni per la gioia di piccoli gruppi familiari, preparare un piatto (che sia un risotto, una pasta secca, un secondo a lunga cottura o un dolce non fa differenza) per poche persone in ambito casalingo ha il grosso vantaggio di poterci mettere cura, attenzione e amore che possono compensare ampiamente la mancanza di tecnica, se le nostre nonne pesavano e cucinavano a occhio, ci sarà un motivo, la navigazione a vista consente ormeggi sicuri, augh.
Ricetta crostata di albicocca
3 Commenti
I commenti sono chiusi.
Bella sfida tra la crostata casalinga la mia caprese ed il babà di Donna Eugenia.Due settimane(speriamo da raccontare)dovrebbero bastare a trovare il tempo per potersi all’uopo cimentare.PS.Il tuo fornitore Bio è anche magnanimo mecenate:a Roma ha restaurato la fontana di Palazzo Venezia.Ad maiora da FM.
(Dall’articolo)
“… inferiore per GUSTO solo ai dolci di alta pasticceria, è chiaramente una PROVOCAZIONE, ma fino ad un certo punto”
“PREPARARE un PIATTO (che sia un risotto, una pasta secca, un secondo a lunga cottura o un dolce non fa differenza) per poche persone in ambito casalingo ha il GROSSO VANTAGGIO di poterci mettere cura, attenzione e amore che possono compensare ampiamente la mancanza di tecnica, se le nostre nonne pesavano e CUCINAVANO a OCCHIO, ci sarà un motivo, la navigazione a vista consente ormeggi sicuri”.
(Dall’articolo)
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Esprimo la mia INTERPRETAZIONE di queste parole che accompagnano la bella crostata.
1
Sono una provocazione intelligente perché nelle preparazioni casalinghe si può cucinare un piatto(primo, secondo ecc…) secondo il GUSTO PERSONALE.
Cioè si può tener conto maggiormente del gusto personale e “INTERPRETARE” una RICETTA in modo che possa meglio soddisfarlo.
In questo senso il risultato raggiunto è(o potrebbe essere) il massimo perché
abbiamo apportato quelle modifiche alla ricetta (ma senza stravolgerla) per adattarla al gusto personale.
Ecco perché in tutto il mondo, non solo in Italia, ci sono tante varianti di una ricetta.
E questo è un gran vantaggio, come dice Marco Galetti, della cucina casalinga che le permette di…”competere”… con le preparazioni professionali.
Chiaramente, bisogna saper cucinare… non basta avere un buon gusto personale.
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2
E vengo al discorso di Marco Galetti sulla “cucina delle nonne” “a occhio”.
L’arte culinaria si perfeziona con l’esercizio, come tutte le attività umane.
E, ripetendola spesso, si può arriva a fare bene una ricetta… a Occhio, cioè anche senza bilancia.
IF…
un giorno la bilancia non funziona
Se la calcolatrice online non è raggiungibile
Se il GPS è in tilt
NON…
siamo più capaci di navigare a vista, guidati dalle stelle?
Non siamo più capaci di fare una divisione mentalmente?
Non siamo più capaci di cucinare una ricetta… perché la bilancia non funziona?
@lucab, un aspetto sottovalutato da non sottovalutare, parlo di vita non di crostata, se ci affidiamo unicamente alla tecnologia, ci sentiamo persi al primo black out del navigatore, eppure siamo nati così oltre che Santi &poeti, mi persi in Danimarca con un amico, di notte fermammo un Tir… trovare tutto pronto, cotto e mangiato, comprese le scelte che altri fanno per noi, è pericolosissimo.
Quanto a provare a cucinare, col massimo rispetto per i professionisti, pur consapevole di non sapere, cerco di garantire temperature di servizio, attenzione&passione, che a volte possono compensare ovvie lacune di base.