Colombaio di Santa Chiara, doppia espressione di Vernaccia de Il Colombaio
di Monica Bianciardi
La Vernaccia di San Gimignano è un vino dal passato fulgido a cui dopo un periodo di fama e gloria è succeduto un altro di decadenza. Per decenni oscurato dai ben più noti rossi Toscani e da una comoda facilità di vendita come souvenir che ha prodotto come risultato una scarsa qualità che ha marchiato per decenni la denominazione ed il vitigno. Solo alcuni capaci produttori hanno resistito a questa fase, continuando a produrre con costanza qualitativa e finalmente restituendo alla Vernaccia di San Gimignano un contorno ben definito tra i grandi vini bianchi Italici.
L’azienda agricola Il Colombaio di Santa Chiara si trova sulle colline senesi che circondano il bellissimo borgo di San Gimignano in provincia di Siena. Suggestivo paese dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, San Gimignano è conosciuto anche come la Manhattan del Medioevo a causa delle sue innumerevoli ed alte torri in mattoni che svettano al di sopra della cinta muraria medioevale.
L’azienda appartiene alla famiglia Logi da circa 50 anni il cui proprietario Mario Logi aveva qualche ettaro di vigneto che già coltivava per una piccolissima produzione. I vigneti si trovano tra 350 e 400 mt. slm, su terreni di origine marina. L’azienda esce nel 2000 con il primo vino etichettato grazie al cambio di conduzione affidato ai figli di Mario, Giampiero, Stefano e Alessio.
Alessio, in quel periodo ancora studente di enologia, inizia a vinificare in proprio i vigneti paterni, solo 5 mila le bottiglie prodotte come prima annata. Un’ascesa in costante evoluzione quella intrapresa da Alessio. L’entusiasmo è la potente molla che guida i suoi passi verso quella voglia di rinnovamento che spesso anche senza rivoluzioni radicali sono capaci di apportare anche i piccoli cambiamenti. Una serie di miglioramenti e piccole correzioni apportate con parsimonia e precisione scrupolosa come farebbe un sapiente sarto che si accingesse a conferzionare abiti su misura. Nel 2010 prima di fare il blend per il Selvabianca decide di lasciare le uve migliori per una nuova selezione; nasce così quasi per caso il Campo della Pieve, Cru ricavato da un singolo vigneto. Alessio si avvale della collaborazione dell’enologo Paolo Caciornia e Nicola Berti, ai quali però non demanda le decisioni più incisive. Nel 2012 dopo un consulto con Hartmann Donà, introduce alcune botti grandi prodotte in Alto Adige per alleggerire l’impatto del legno sulla riserva. Poco alla volta oculatezza e mano leggera nell’uso del legno producono quei risultati mirati ad ottenere vini fini, dall’eleganza sobria che tuttavia mantengono le caratteristiche peculiari del vitigno. Inizialmente partiti con appena 4 ettari e mezzo poco alla volta i possedimenti aziendali si espandono fino alla grande acquisizione nel 2016 di 10 ettari di vigneti con cui Panizzi otteneva la sua Riserva. In vigna, interventi minimi e raccolte manuali in regime biologico pongono come obiettivo raccolte di grappoli sani ed in perfetta maturazione. In cantina la principale risorsa per le scelte di vinificazione ed affinamento consiste nell’assaggio frequente dei campioni di vasca. La vinificazione è rigorosamente svolta a temperatura controllata in cemento e con una prolungata permanenza sulle fecce fini.
La doppia verticale avvenuta nella splendida cornice di Villa Cora a Firenze dei due Cru aziendali, Campo della Pieve e Riserva Albereta, ha evidenziato come la coerenza nello stile produttivo e la corrispondenza con il vitigno possano aprire la strada per far crescere un grande vino bianco che nelle annate più datate ha evidenziato complessità e profondità inattese.
Tasting Notes
Campo della Pieve – Vernaccia di San Gimignano DOCG vinificazione in cemento con affinamento sulle fecce per 20 mesi.
Campo della Pieve 2011.
Vernaccia di San Gimignano Colore oro antico. Olfatto dettato da tratti maturi tropicali con sentori di idrocarburo, orzo, tocchi iodati e piccanti di spezie orientali, curcuma e curry . Palato denso ben disteso da morbidezza e acidità, finale con buona persistenza e finale amarognolo di mandorla secca.
Campo della Pieve 2012.
Vernaccia di San Gimignano Dal 2012 il passaggio alla botte grande regala maggior finezza ad un bouquet che si propone con intense note floreali e un imprinting maggiormente polposo. Agrumi si mischiano a note fresche di gelsomino e sensazioni dolci di miele di tiglio, erba tagliata, menta e sensazioni marine. Palato energico teso da tanta freshezza eppure materico e pieno . Finale lungo e pulito con lunga scia agrumata.
Campo della Pieve 2013.
Vernaccia di San Gimignano Risente di un’annata più calda in cui l’intensità trasmette sensazioni mature ma non banali. Vino solare e dal profumo tipico di mandorla secca e spezie a cui si aggiungono tocchi di miele, lime, caucciù, ginestra e anice. Avvolgente ben bilanciato tra sapidità e morbidezza glicerica,vino tonico concentrato di sapore e ricchezza gustativa, che chiude con un persistente finale sapido.
Campo della Pieve 2014.
Vernaccia di San Gimignano Dall’aspetto molto luminoso all’olfatto sprigiona una grande energia in cui spiccano profumi croccanti agrumati e floreali freschissimi di lavanda e sentori di pietra. Palato teso e tagliente in cui il frutto apre la strada con impeto e succosi rimandi, espressivo e teso è ben amalgamato ad un sorso esuberante con un intenso finale di dissetante freschezza.
Campo della Pieve 2015.
Vernaccia di San Gimignano Olfatto denotato da frutto carnoso bianco e note pepate, lattice, mandorle, gelsomino,, rosa gialla e fresche note mentolate. L’attacco al palato rivela un profilo solido ed austero, sviluppo in cui materia e freschezza si alternano creando una dinamica serrata. Lunghissimo il finale con eleganti rimandi floreali.
Campo della Pieve 2016.
Vernaccia di San Gimignano Luminoso ed intenso il floreale è quasi esplosivo. Gelsomino, magnolia e anice aprono a un frutto croccante, dolce di lime e nocciole fresche. Il ritmo è scandito da intensi toni agrumati in cui nerbo e morbidezza danno vita ad gusto carismatico dai tratti quasi pietrosi, acidità da vendere. Giovane e magnetico; vino da dimenticare in cantina per diversi anni.
Riserva L’Albereta In questa Riserva sono state apportati dei cambiamenti anno dopo anno. Il passaggio in legno è stato alleggerito, dalla Barrique nuova si è passati alla Botte grande dove sosta per 12 mesi, per poi ritornare ad affinarsi sui lieviti nel cemento per altri 10 mesi.
L’Albereta Riserva 2011. Vernaccia di San Gimignano L’annata calda e il passaggio in barrique si svelano nel colore di un intenso e caldo giallo dorato. Olfatto dato da un profilo sostenuto e maturo in cui si avvertono tocchi speziati di pepe bianco, cardamomo, vaniglia, passion fruit maturo. Al sorso struttura e avvolgenza glicerica conducono un sapore disteso in cui freschezza e sapidità appaiono ben bilanciate, nel finale piacevole sensazione tannica.
L’Albereta Riserva 2012.
Vernaccia di San Gimignano Il passaggio alla botte grande ha alleggerito il bouquet che snoda con frutto maggiormente espresso. Spezie piccanti e ginestre, erbe aromatiche che ritornano anche al gusto. Potente elegante e teso ha una matrice fresco sapida contornata da pienezza gustativa e lunga persistenza con finale marino.
L’Albereta Riserva 2013 Vernaccia di San Gimignano. Articolato e intenso apre con note di gomma e lattice per poi evolversi su di un frutto carnoso maturo, lime, frutti tropicali, noccioline, pepe bianco, curry, rosmarino. Il palato è progressivo ed incalzante disteso da una morbida entrata in cui s’insinua una freschezza succosa e sapida. Allungo integro che chiude con una nota di mandorla.
L’Albereta Riserva 2014. Vernaccia di San Gimignano Risente dell’annata fresca con caratteristiche olfattive dettate da toni erbacei, salvia e fiori bianchi, agrumi gialli. Palato con consistente componente fresca e vitale vena sapida leggermente contratto a metà sorso su di un finale amaricante.
L’Albereta Riserva 2015.Vernaccia di San Gimignano Sostanza e potenza date da profumi variegati ed articolati. Molto floreale con rose gialle, erbe mediterranee, mandorle dolci leggere spezie piccanti. Ingresso rotondo ed avvolgente stemperato da grande freschezza e sorso pieno appagante, termina in finale elegante e persistente.
Un ultimo sorprendente assaggio la Vernaccia di San Gimignano Selvabianca 2016, Vinificata in acciaio e affinata in cemento, macerazione sulle bucce. Luminosità e un colore leggermente più scarico. Toni odorosi variegati ed un carattere leggiadro in cui ritorna preponderante il gelsomino e la mimosa uniti da agrume maturo, sale e rinfrescante tocco di menta. Gusto dato da piacevole morbidezza ed una struttura che risulta ben integrata con le varie componenti di acidità e freschezza. Giovanissimo e di grande appeal.